Da oggi 29 giugno al 21 settembre torna la rassegna estiva “sotto l’Angelo di castello: danza, musica, spettacolo” al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo

di Elio Zingarelli
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Oggi 29 giugno, a Castel Sant’Angelo lo spettacolo WE, the Angel aprirà la III edizione della rassegna sotto l’Angelo di Castello: danza, musica e spettacolo, a cura di Anna Selvi e con la Direzione Musei Statali della Città di Roma e il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo e Passetto di Borgo, diretti da Mariastella Margozzi.

Il titolo di apertura firmato da Emio Greco e Pieter C. Scholten rappresenta un lavoro site specific costruito sulla figura dell’Angelus Novus creata da Paul Klee. La serata inaugurale esplicita bene una peculiarità di molti lavori presenti in questa edizione: ovvero, il legame costitutivo con Castel Sant’Angelo.

Il castello di Roma collega secoli di storia e per cui di passato da raccontare ne ha veramente molto: per la sua origine, per le sue trasformazioni, per il suo significato religioso, per la sua declinazione festosa, militare e carceraria e poi per l’istituzione stessa del museo. Nella sua lunga storia numerose generazioni hanno abitato i suoi spazi che oggi si presentano come frutto di vaste modifiche e stratificazioni che hanno profondamente alterato la struttura di Castello: dalla suggestiva rampa, un tempo percorsa dal corteo funebre, al cortile rinascimentale, dalle tetre prigioni alle splendide sale affrescate, dalla cella funeraria al terrazzo che si apre alla città di Roma. Tutti ambienti che accoglieranno il pubblico durante le serate. In accordo con il nome della rassegna, forse soltanto una coincidenza, proprio sotto la scultura dell’arcangelo Michele molti artisti hanno deciso di concludere i loro percorsi artistici.

Dopo il lungo e tortuoso tragitto, frastornati dall’inestricabilità e dal senso di disorientamento, una grande terrazza irregolare accoglierà gli spettatori senza interrogarli perché è più forte lo sguardo d’insieme che concede loro. Roma si disvela con disarmante sobrietà e compostezza, con monumenti e rovine di edifici mille volte visti e immaginati. Si percepisce un senso di armonia e di serenità: un appagamento che potrebbe saziare l’esigenza di un conforto fisico e mentale.

Il castello sarà pervaso da una spettacolarità espansa garantita dai lavori ospitati che presenteranno un’eterogeneità di codici e di stili, di materiali e di temi, di immagini e di testi, molti del tutto inediti. Alcune serate si rivolgono prettamente al pubblico di bambini ma senza precludere la partecipazione ad adulti desiderosi di trascorrere un momento ludico, di maggior superficialità sempre pregna di contenuti, altre, invece, prevedono un limite di spettatori dettato esclusivamente dagli spazi ristretti di Castello così da garantire le migliori condizioni possibili per una fruizione di qualità.

Nella locandina si alternano nomi di artisti nel pieno della loro maturità anagrafica e artistica, e altri di giovanissimi, con la possibilità di un interessantissimo dialogo tra livelli temporali e fasce di età differenti così da arginare una sterile separazione tra passato, presente e futuro e ripristinare, invece, in accordo con lo spazio, uno spirito nuovo e nel contempo antichissimo capace di promuove il dialogo della comunità con l’ambiente sociale, culturale e artistico del Castello per un rinnovato senso di appartenenza.

Considerati il livello qualitativo, ma anche quantitativo, della programmazione e la fascinazione del luogo, sembra ci siano le condizioni affinché questa III edizione della rassegna sotto l’Angelo di Castello: danza, musica, spettacolo possa configurarsi anche come un’esperienza che seppur priva di permanenza sia in grado di restituire un senso di collettività, soddisfare un’emergenza e un’urgenza generazionale di sensibilità, emotività, empatia. Di immaginazione.

Per l’intero programma si rimanda al link in basso:

http://castelsantangelo.beniculturali.it/index.php?it/195/sotto-langelo-di-castello

Credis © Alwin Poiana

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