Vittoria Maggio e il Danzaperchè di Ilaria: “danza, femminilità, fertilità”

di Vittoria Maggio
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“Ricordo che quando ho iniziato il corso  di danza orientale, in molti mi hanno chiesto il perché ed io non sapevo esattamente che cosa rispondere…stavo cercando di riscoprire qualcosa che avevo perso per tante ragioni…danzo per sentirmi femminile, sensuale e seduttiva attraverso il movimento delle mani, i lunghi capelli, l'ondeggiare del bacino, il sorriso lieve e intenso…recupero e faccio rinascere una sorta di donna misteriosa e mistica che durante la normale giornata non riesco ad essere”.

Cari Navigatori della Danza del lunedì, che cosa aggiungere al Danzaperché di Ilaria?

La femminilità é una caratteristica importante della ballerina sia essa classica, contemporanea, caraibica, tanguera, orientale, ognuna delle danza che la rappresentano ha suoi tratti ben specifici di femminilità che la connotano e la differenziano dalle altre. La femminilità di Giselle é così lontana da quella di cui Ilaria ci fa sognare nel suo Danzaperché e pur sempre di femminilità si tratta. La danza aiuta l’espressione della femminilità che non è quella legata allo stereotipo del tacco a spillo ma é quella più profonda e naturale, sia essa timida ed eterea come in Giselle oppure sensuale come nelle danze arabe.

In realtà non sapevo se pubblicare queste parole così evocative di grazie e carnalità  proprio in  questa settimana dall’atmosfera così legata alla sacralità delle feste che si avvicinano, dove parlare di femminilità e sensualità può sembrare fuori luogo.

Poi ho riflettuto sulle origini della danza orientale che sono antichissime e risalgono alla costituzione delle prime civiltà e agli antichi culti della fertilità quando gli uomini erano consapevoli che tutto ciò che muove la vita é legato alla riproduzione, alla nascita, al ciclo delle stagioni, alla natura.

La danza orientale é ricca di storia e significati e nasce non come una danza per ammaliare gli uomini, ma come una danza delle donne per le donne in una sorta di culto legata alla madre terra che propiziava e celebrava la fertilità.

Si ballava in cerchio attorno a una donna che stava per partorire in una sorta di danza collettiva che accoglieva il nascituro con la gioia del sinuoso movimento del ventre da cui tutto origina e a cui tutto torna.

Pensate al tintinnio dei sonagli sui veli delle danzatrici orientali, non vi ricordano quella passione infantile che avevamo tutti per gli oggetti sonori che ci guidavano piano piano alla scoperta del mondo? Quelli sul lettino o sulla culla per intenderci, quelli che ci rasserenavano e rassicuravano quando piangevamo!

E pur così sensualmente carnali sono quei sonagli sui veli che ricoprono di mistero la femminilità delle danzatrici orientali di cui Ilaria ci ha parlato.

Ma una cosa non esclude mai l'altra: la femminilità ci ha portato alla fertilità, alla nascita, alla rinascita e al ciclo della vita.

E tra dieci  giorni cari Navigatori, conto alla rovescia:  si apre un nuovo ciclo di vita per tutti, rinasciamo in un nuovo anno!

E che dunque sia fertile per tutti noi, fertile di idee, di creatività, di danza naturalmente, di nuovi orizzonti, che sia fertile di vita e non di guerra, che sia fertile di sorrisi e non di lacrime, di abbracci e non di schiaffi fisici o morali, che sia fertile di gioia…forse non è un caso che il 31 dicembre tutto il mondo danza aspettando il nuovo anno?

Come sempre sono  felice di leggere le vostre email al nostro [email protected] 

Buon Anno a tutti cari Navigatori e a presto!

 

 

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