Pretty Woman regala un sogno lungo due ore: Camilla Esposito come Julia Roberts

di Francesco Borelli
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“Io voglio di più, voglio la favola”.

Questa una delle più celebri frasi pronunciate nel film “Pretty Woman”, pellicola interpretata con immenso successo da Julia Roberts, che ottenne per il ruolo un Golden Glob e una nomination all’Oscar, e Richard Gere.

E di favola trattasi. Il film continua a incantare ad ogni passaggio televisivo e il musical non è stato da meno.

Nell’agosto del 2018 l’adattamento teatrale ha celebrato la sua prima mondiale a Broadway riscuotendo il tutto esaurito. Sospeso fino a poco tempo fa a Londra e ad Amburgo, a causa della pandemia, è tornato a calcare il palcoscenico del West End da luglio 2021, dove sarà in scena fino ad aprile 2022.

Nella nostra Milano ha debuttato con enorme successo lo scorso 28 settembre presso il Teatro Nazionale Che Banca! e le repliche, vista la grande richiesta, sono state prolungate fino al 22 gennaio.

Il tema che attraversa il film e si impone, fortissimo, nei cuori e nelle menti degli spettatori è il sogno, quello dolce e romantico, quello che ti fa credere che ogni cosa sia possibile e che la felicità, come l’amore, possano trovarsi anche su una panchina di Hollywood Boulevard.

La storia la conosciamo.

La giovane squillo Vivian Ward (Camilla Esposito) incontra per caso il ricco e affascinante uomo d’affari Edward Lewis (Thomas Santu) arrivato a Beverly Hills per concludere un affare. Dopo una notte insieme, lui rimane colpito dalla simpatia e dalla bellezza di lei e la ingaggia per tutta la settimana come sua compagna offrendole 3000 dollari. L’amico e avvocato di Edward, Philip Stuckey (Gabriele Foschi), gli consiglia di portare con sé una ragazza a una cena d’affari per fare colpo con David Morse (Lorenzo Tognocchi), capo della grossa compagnia marittima che Lewis vuole acquistare. Invita quindi Vivian e le lascia i soldi per comprarsi gli abiti adatti. Nonostante le difficoltà legate all’essere ingiustamente maltratta da alcune commesse dei negozi di Rodeo Drive, Vivian trova l’aiuto del direttore dell’albergo, Mr. Thompson (Andrea Verzicco), che la manda nella sartoria di una sua amica e le insegna il comportamento da tenere a tavola nelle occasioni mondane. Intanto la relazione tra Vivian ed Edward da normale rapporto d’affari diventa sempre più simile all’amore, di questo ne è testimone Kit (Veronica Barchielli), giovane prostituta e amica di Vivian.
Vivian ed Edward si innamoreranno l’uno dell’altra sebbene provengano da mondi totalmente diversi.

L’adattamento teatrale mantiene, quasi intatto, l’impianto narrativo del successo cinematografico e le atmosfere, magiche, vengono in parte rispettati. La regia di Carlin Brouwer è buona: dinamica, precisa, nulla è lasciato al caso. E il tocco, tutto italiano, di Chiara Noschese si legge tra le righe in maniera netta e chiara.

Appena giunto in teatro una voce ha annunciato che quel giorno il ruolo di Vivian sarebbe stato interpretato da Camilla Esposito anziché Beatrice Baldaccini. Ammetto di non aver appreso la notizia felicemente. Anzi.

Mi sono ricreduto dopo solo poche scene. Camilla Esposito ha in sé tutte le caratteristiche della grande performer. Canto, danza, recitazione: ogni aspetto è curato, ogni sguardo racconta e cattura. La bellissima voce dà forza a canzoni altrimenti deboli, e la presenza in scena è rassicurante e “piena”. I tempi teatrali sono quelli giusti e lo studio scaligero le regala una capacità di occupare lo spazio in maniera elegante e fine. Insomma Camilla Esposito è stata una Vivian coi fiocchi.

Thomas Santu ha interpretato Edward in maniera consona al personaggio. Inizialmente restio a lasciarsi andare, poi innamorato e dolce. Santu ha esperienza e lo dimostra in ogni scena in cui è protagonista. Forte, sicuro, ottimo cantante e attore, fascinoso al punto giusto.

Veronica Barchielli è puro spasso. La sua Kit De Luca diverte e innamora. Simpatica, sicura nelle parti cantate, ottimo lavoro sul palco. Un vero piacere guardarla.

Andrea Verzicco non si smentisce mai. Nei molteplici ruoli interpretati, dal narratore a Mr.Thompson, ha dimostrato padronanza e poliedricità da vendere. Una vera certezza del musical italiano.

Menzione per Gabriele Foschi e Lorenzo Tognocchi. Bravi e convincenti nei ruoli di Philip Stuckey e David Morse.

Infine Pietro Mattarelli: il suo Giulio strappa risate a non finire e dimostra una certa padronanza della tecnica classica.

Insomma Stage Entertainment torna a farci sognare e lo fa con lo stile che le è consono: in maniera grandiosa e senza badare a spese.

Unica nota dolente, in una produzione quasi perfetta, sono le traduzioni e le canzoni.  Usciti dal teatro, a parte la celebre “Oh, Pretty Woman” di Roy Orbison, non ne rimane in testa neppure una. E si continua a sognare solo ripensando all’amore.

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