Let go: lasciarsi andare per diventare liberi di essere noi stessi. L’Eko Dance Project in scena a Torino

Le coreografie sono di Paolo Mohovich, Fabio Liberti, Giovanni Insaudo, Damiano Artale e Nicola Simonetti

di Giada Feraudo
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Sabato 2 dicembre, presso il Teatro Agnelli di Torino, l’Eko Dance Project si esibirà in uno spettacolo contenitore dal titolo Let go, ideato e curato da Pompea Santoro.

Da anni impegnato a portare in scena importanti tematiche sociali, anche quest’anno Eko Dance Project non viene meno alla sua linea. Le coreografie raccontano infatti dell’identità di genere e indagano le complesse dinamiche delle relazioni fra gli esseri umani.

La formazione dell’identità di genere è un vero e proprio processo, spesso estremamente complesso e per nulla immediato. Per una persona significa creare un senso di appartenenza ad un gruppo con cui si identifica. L’essere umano tende ad aver bisogno dello sguardo altrui, di accettazione e di consenso sociale per potersi riconoscere appieno. Troppo spesso ci si lascia però erroneamente definire soltanto tramite parametri imposti dagli altri, mentre i valori puri, reali, li definiamo unicamente noi: siamo noi che decidiamo chi vogliamo essere, chi vogliamo amare e come vogliamo vivere.

Queste parole prendono vita sulla scena nelle cinque coreografie firmate da Paolo Mohovich, Fabio Liberti, Giovanni Insaudo, Damiano Artale e Nicola Simonetti, coreografi diversi che tramite il loro personale tocco stilistico comunicano emozioni e pensieri attraverso il linguaggio complesso e ricco della danza.

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