IL LAGO LASCIA IL SAN CARLO A PULCINELLA

di Massimiliano Craus
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È tornato “Il lago dei cigni” al Teatro di San Carlo di Napoli, con le premesse di riportare il grande titolo a chi non ha potuto goderselo nelle rappresentazioni primaverili con la versione di Ricardo Nunez e la presenza straordinaria delle étoile del Royal Ballet Marianela Nunez e Vadim Muntagirov. Questo secondo appuntamento con il titolo di Marius Petipa e Lev Ivanov del 1895 è stavolta stato interpretato dall’altra coppia del Wiener Staatsballet Liudmila Kolovanova, spesso in scena al Teatro di San Carlo, e Jacob Feyrlik nel ruolo del principe Siegfried dopo il successo in “Serata Nureyev” dello scorso anno.

Le quattro rappresentazioni hanno visto in scena ancora una volta il protagonista sancarliano di questi anni, Alessandro Staiano, accanto alla leggerissima figura ed eterea Odette Liudmila Kolovanova mentre la coppia del secondo cast è stata scelta tra le corde dell’altra napoletana Luisa Ieluzzi nel pas de deux con Jacob Feyrlik, in una coreografia che il compianto cubano Ricardo Nunez aveva immaginato proprio per il corpo di ballo del Massimo e che in queste due occasioni in stagione è stata da Patrizia Manieri, già étoile proprio del teatro.

La bacchetta di Aleksej Baklan ha diretto dal podio più bello del mondo l’Orchestra del Teatro di San Carlo nell’ennesimo capolavoro che, probabilmente, ha risentito della mancanza delle stelle di primissimo piano viste in scena nelle rappresentazioni primaverili e, senz’altro, della prima messinscena del 15 giugno sospesa per lo sciopero deciso con forza proprio dal corpo di ballo. In quella occasione è stata la stessa soprintendente Rosanna Purchia a prendere il microfono a difesa del suo teatro e del suo corpo di ballo, rimarcando la diffusione della protesta non in ambito meramente cittadino bensì nazionale. È sotto gli occhi di tutti la crisi perdurante del comparto danza in Italia pertanto la protesta è stata incanalata in uno sciopero che va ben al di là le quattro mura del Teatro di San Carlo.

Del resto, proprio in questi giorni, la soprintendente ha snocciolato i prossimi e futuri impegni del teatro, ricordando l’imminente ritorno del “Pulcinella” di Francesco Nappa, altro coreografo napoletano, in scena dal 5 al 12 luglio per una settimana di danza a braccetto con le installazioni di Lello Esposito ed i costumi di Giusi Giustino. Ma soprattutto con le mirabili musiche strumentali di Igor Stravinskij, forse uno dei pochissimi compositori che ha segnato i titoli di balletto più degli stessi coreografi al pari di Maurice Ravel, Sergeij Prokofiev e dello stesso Piotr Ilich Ciaikovskij amatissimo in queste ultime repliche de “Il lago dei cigni”.

Ed è proprio discorrendo sulle ultime battute ciaikovskijane del lago che il popolo della danza già si è distratto dagli eventi previsti dopo l’estate al Teatro di San Carlo. Al di là del “Pulcinella” made in Naples, dunque, si va oltre i confini con l’attesissimo “Roberto Bolle and Friends” in scena dal 6 al 9 settembre per una serie di sold out prevedibilissimi. Così come ci si aspetta grandi cose dal cilindro di Giuseppe Picone, il confermatissimo direttore della compagnia partenopea, in vista del “Sogno di una notte di mezza estate” dal 18 al 23 ottobre con le coreografie di Paul Chalmer e la presenza in scena, salvo gli imprevisti dell’ultima ora, di Anna Ol (Het National Ballet) e del calabrese Vito Mazzeo (Dutch National Ballet). Ma quella è un’altra storia in vista della nuovissima stagione 2019-2020.

Crediti fotografici: Francesco Squeglia.

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