I ragazzi sono svogliati. Ma è sempre colpa del covid?

di Debora Ferrato
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MI VEDETE… MI SENTITE?

8 marzo 2020

Inizia l’avventura. In seguito alla diffusione del covid 19, il governo ci costringe a una totale chiusura di fronte alla quale si sono presi provvedimenti vari ed eventuali.

Si sperava in una condizione momentanea ma.. così non è stato.

E abbiamo scoperto ZOOM, le dirette Instagram, le lezioni on-line (cosa assolutamente inutile e aberrante), i concorsi on-line e chi più ne ha più ne metta!

Trascorrono tre lunghi mesi e sembrava che pian piano si potesse tornare a una pseudo normalità. Invece no. Nel mese di ottobre, dopo aver passato un’estate pressoché normale, si ricomincia… e così tutti noi ci adoperiamo per trovare qualsiasi espediente al fine di tenere aperta la scuola con ovviamente il simbolo dei dollari dipinto sugli occhi di qualsiasi EPS esistente.

Per carità…qualcuno si salva ma credo di non aver ricevuto mai come in quel periodo richieste di affiliazione a qualsiasi sport o disciplina (ad un certo punto potevo pensare anche di fare le Olimpiadi).

Intanto il tempo passa e si arriva a maggio 2021 con mille fardelli da portare sopra le spalle: ragazzi devastati, arrabbiati, pronti a riversare su noi Maestri la propria ira, persone psicologicamente instabili e per noi scuole di danza, infiniti problemi da affrontare (in fondo per noi non è un vero lavoro!!!)

Credo che i 18 mesi trascorsi abbiano rappresentato per tutti noi l’impresa più difficile mai intrapresa!

C’è un aspetto però che a volte riscontro e che mi rattrista molto: sembra che alcuni dei ragazzi di cui sopra a volte marcino sull’accaduto. In fondo non reagire, vivere passivamente, non avere obiettivi o traguardi da raggiungere è sempre colpa del covid. Ma è davvero così? O ci si è adagiati, comodamente, su un tappeto di rassegnazione e accetazione?

Di certo è giunto il momento di scuotere i nostri ragazzi, affinché il mondo che li aspetta non sia fatto da perdenti né da persone che si accontentano. Non c’è nulla di buono in questo, non esiste crescita.

Chissà se potranno godere di un mondo di “EROI” o di un mondo di “PECORE”

Ai posteri l’ardua sentenza.

“C’E’ UNA COSA PEGGIORE DEL CAMBIAMENTO ED E’ LO STATUS QUO”

John Le Carre’

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