Vito Mazzeo: dall’Italia ai palcoscenici internazionali della danza

di Miki Olivieri
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Vito, qual รจ stato il tuo percorso che ti ha avvicinato al mondo della danza? Comย’รจ nata la grande passione per questa nobile arte?

Non ho molti ricordi di come ho incominciato a fare danza, il mio primo ricordo รจ una grande sala con una sbarra e dei ragazzi e ragazze sui ventย’anni, se non vado errato io ne avevo sette, qualcosa piรน qualcosa meno. Ricordo anche che divoravo la videocassetta con Fracci e Brhun in Giselle, sapevo i passi di tutti, ogni singolo spostamento del corpo di ballo e cercavo di capire come arrivare a fare tutti quei bei passi in poco tempo.

Che ricordi hai legati alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala?

Ricordi belli, tante emozioni, delusioni, scoperte e tanta voglia di dimostrare ciรฒ che avevamo imparato.

Che allievo sei stato?

Non ricordo dove la mia ex direttrice Anna Maria Prina mi definisce lย’allievo piรน indisciplinato della Storia della Scuola, diciamo che mi ribellavo, non esitavo a spiegare come vedevo io le cose, e lei lo aveva capito, e ogni volta che ne riparliamo oggi ci viene da sorridere a tutte le ragazzate fatte.

Comย’รจ stata lย’esperienza al Royal Ballet?

Non sarei il ballerino che sono adesso senza il Royal Ballet. Se un ragazzo ha la fortuna di entrare adesso al Royal Ballet non avrร  comunque mai la fortuna che ho avuto io nel 2005, quando feci il mio ingresso avevo come colleghi Sylvie Guillem, Darcey Bussell, Alina Cojocaru, Johan Kobborg. Quando entri nella tua prima compagnia sei desideroso di conoscere, capire, imitare รจ un poย’ come il mondo dei balocchi allย’inizio ed io volevo stare nel miglior paese dei balocchi possibile e ce lย’ho fatta.

Dal 2010 sei entrato a far parte del San Francisco Ballet con la carica di Solista e dopo appena sei mesi sei stato nominato Principal Dancer. Qual รจ il tuo punto di forza?

E chi lo sa, sicuramente il mio Jolly a SF รจ stato il fatto di essere duttile, ogni coreografo che รจ passato da San Francisco ha creato qualcosa per me da Mark Morris a Wheeldon a Ratmansky e per finire con McGregor, credo sia la cosa piรน bella del nostro lavoro essere lo strumento del coreografo, e considero il periodo di prove di un nuovo balletto il lato piรน ludico del nostro lavoro.

Cย’รจ stato un momento particolare in cui hai veramente creduto che il tuo sogno di diventare un grande ballerino stava tramutandosi in realtร ?

Dopo il mio debutto in Giselle, la Signora Fracci si รจ avvicinata, cย’รจ stato un lungo sguardo e un abbraccio pieno dย’amore, pochi giorni dopo sarei partito per fare la mia audizione a SF.

A proposito di Carla Fracci, ai tempi del teatro dellย’Opera sei stato diretto da lei, cosa ti ha insegnato maggiormente?

Disciplina! Alcune volte, con i miei amici del Teatro dellย’Opera, scherziamo ricordando le grandi sgridate se eravamo in disordine, ritardo, ma tutto ciรฒ ci ha aiutato per la nostra crescita. Sono grato a lei di avermi insegnato Giselle, di avermi sgridato, ma anche tanto coccolato.

Tu rappresenti la danza. E per te cosย’รจ la danza?

No per caritร  io non rappresento la danza, io rappresento me stesso. Per me la danza รจ un modo per fare sfogare la mia creativitร , mi diverte e mi riempe.

Sei unย’etoile internazionale, molto si รจ scritto sulle tue interpretazioni e sulle tue doti tecniche. Ma esiste un aspetto della tua carriera che ti piacerebbe leggere e che non รจ stato ancora scritto?

Sulla mia carriera ancora in corso no, un amico mi suggerisce di scrivere un libro, naturalmente aiutato da un professionista, sullo stile dei vari balletti imparati dalla Fracci nei miei anni romani, il significato di un port de bras , la posizione della testa o delle spalle, mi piacerebbe far conoscere il mio amore nel vedere i grandi artisti trasmettere tutto il loro sapere che a sua volta viene da altri grandi artisti di generazioni passate.

Hai qualche trucco per tenere a bada la tensione, o gesto scaramantico?

No io non sono teso, anzi non vedo lย’ora di cominciare, mi capita rare volte di impanicarmi, e anche vero che piรน vai avanti con lย’esperienza e piรน sai a cosa vai incontro, la prima volta che fai Giselle non saprai mai la difficoltร  a livello di resistenza del secondo atto, la seconda volta che riprendi il ruolo sai a cosa vai incontro e quindi magari cย’รจ un attimo in piรน di tensione

Come vivi la popolaritร ?

Non ho popolaritร  e non la cerco.

Come รจ la tua giornata tipo? Quante ore provi?

Dipende dai periodi, stranamente a quel che si pensa quando si fanno i grandi balletti tipo ย“Il Lago dei Cigniย” io provo tre ore al giorno piรน la lezione, quando invece si fanno le nuove creazioni o le serate miste si puรฒ lavorare fino a sei ore al giorno di prove piu unย’ora e mezza di lezione sei giorni su sette.

Lo spettacolo di danza che ricordi come il piรน emozionante al quale hai assistito?

Guillem/Murru nella Manon al Teatro degli Arcimboldi di Milano.

Dei ruoli solistici che hai interpretato, in quale ti sei rispecchiato di piรน?

Come uomo e persona nessuno, non sono come Romeo o come Albrecht, perรฒ se mi obbligassero ad essere cattivo vorrei esserlo come lo รจ Katschey nellย’Uccello di Fuoco di Ratmansky.

Con quale coreografo ti piacerebbe lavorare? e con quale ballerina ti piacerebbe danzare?

Diciamo che se domani Mats Ek decidesse di fare una coreografia per me e la Guillem, io riuscirei ad esaudire i due desideri che mi hai chiesto.

Dal punto di vista professionale ti manca lย’Italia?

Mi manca una grossa parte dellย’Italia, quella che lavora, quella che si rimbocca le maniche, lย’Italia pura e onesta, non quella sporca e piena di ingiustizie giornaliere, la vita professionale รจ uguale dappertutto, ogni compagnia ha i suoi problemi e i suoi pregi.

Attualmente sei Primo Ballerino del Dutch National Ballet. Qual รจ lย’impegno maggiore per mantenere alto questo nome?

Adattarmi allo stile della compagnia e farlo mio.

Le maggiori soddisfazioni professionali che hai ricevuto da questย’ultima nomina?

La possibilitร  di poter portare un gruppo di solisti della compagnia in Italia con lo spettacolo ย“Vito Mazzeo e i Solisti del Het National Balletย” dove si potrร  vedere lย’evoluzione della danza in Olanda.

Secondo te, quali sono le qualitร  che un giovane danzatore dovrebbe possedere per diventare degno di questo nome?

Desiderio, e tanto cervello per vivere una passione nel modo sano.

Cosa รจ riuscita a regalarti la danza?

La possibilitร  in 27 anni di scoprire, girare, visitare, ammirare il mondo sotto tanti aspetti, se avessi intrapreso unย’altra carriera forse non avrei goduto di viste mozzafiato, teatri pieni di storia, e serate indimenticabili.

Di Vito Mazzeo si รจ sempre sottolineata la sua preparazione e la grande perfezione tecnica. Qual รจ, se puoi raccontarlo ai nostri lettori il tuo segreto?

Nessun segreto, ma soprattutto nessuna perfezione tecnica, diciamo che ci vuole disciplina.

Smessi i panni da ballerino qual รจ la tua giornata tipo?

Sono Bianco o Nero, o iperattivitร  quindi voglia di fare e partire oppure ozio puro con un libro.

Che ruolo gioca lย’alimentazione per un danzatore?

In teoria s`i, ma non perchรฉ una dieta puรฒ farti dimagrire, ma perchรฉ puรฒ aiutare la tua prestazione, in questi ultimi anni mi sono avvicinato al basket per motivi sentimentali e il lavoro che fanno a livello di preparazione atletica e alimentare รจ avanti anni luce, eppure anche a noi serve saltare esattamente come a loro, solo che loro fanno uno studio su quali cibi ed esercizi migliorano lย’attivitร  muscolare durante le varie fasi del salto.

La danza negli ultimi anni si รจ molto evoluta, รจ diventata piรน atletica e anche piรน ย“fisicaย”. Sei dย’accordo?

S`i dย’accordo, ma non sempre รจ una cosa brutta, anzi puรฒ rendere la danza piรน interessante, il problema sta nellย’intelligenza e nel gusto del danzatore.

Quali sono i tuoi progetti e i prossimi appuntamenti?

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Adesso apro la stagione del Het con Il Lago dei Cigni, poi andrรฒ un poย’ in Cina a Pechino e Shanghai, in Italia con il mio spettacolo Vito Mazzeo e i Solisti dellย’Het National Ballet, a Bratislava per Giselle, Million Kisses to My Skyn di David Dawson e Cenerentola di Wheeldon ad Amsterdam alla fine di dicembre.

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