Virna Toppi: “La percezione di vedermi cambiare fisicamente è quasi magica. La maternità è la gioia più dolce”

di Francesco Borelli
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Innanzitutto, come stai Virna?

I primi tre mesi sono stati particolarmente complicati. Le nausee mi avevano letteralmente tolto le forze. Oggi però sto benissimo e sono molto molto felice di tutto ciò che sta accadendo.

Se si pensa a Virna Toppi, si pensa ad una delle danzatrici più brave dell’attuale panorama ballettistico italiano. E non solo danzatrice ma anche modella e influencer. Un bimbo non interrompe questa carriera in corsia di sorpasso?

Quando abbiamo scoperto di aspettare un bambino abbiamo avuto un attimo di défaillance: il fidanzamento, il matrimonio, la nuova casa, già era accaduto tanto e pensavamo di “goderci” un po’ di tranquillità dividendoci tra i tanti progetti di lavoro e la nostra vita privata. Oggi però, riflettendoci, mi rendo conto che se avessimo dovuto programmare un figlio probabilmente avremmo atteso tanto. E alla fine ha deciso lui per noi. Ed è stata una vera benedizione e la gioia più grande.

Nicola come ha vissuto la notizia?

Lui desiderava un figlio da sempre, però la notizia lo ha colto alla sprovvista proprio perché inaspettata. Oggi è al settimo cielo e mi riempie di attenzioni. Sarà un papà fantastico!

Immagino che per ogni donna, vedere il proprio corpo cambiare sia motivo di grande riflessione. Forse per una danzatrice lo è ancora di più. Tu come stai vivendo questa momentanea trasformazione?

Ho scoperto di essere incinta che ero già al secondo mese. Durante le prove di “Schiaccianoci” di Nureyev continuavo ad accusare dei fortissimi crampi addominali. Un tipo di dolore non certamente usuale, neppure per una ballerina abituata a fare i conti col proprio corpo quotidianamente. Avuta la notizia mi sono chiusa in casa da un giorno all’altro: le nausee erano fortissime così come i dolori che avvertivo. Riuscivo a mangiare solo carboidrati. E in pochissimo tempo ho preso 6 kg. Non nascondo che da ballerina, assistere a questo improvviso cambiamento, è stato uno shock. Quando però ho iniziato a stare bene, a seguire un’alimentazione corretta e sono tornata ad una vita “normale”, tutto è cambiato. E la percezione di vedermi cambiare fisicamente è quasi magica. A oggi sono felicissima e la mia pancia mi piace davvero tanto.

Come stai vivendo questo momentaneo distacco dalla danza, dal palcoscenico, dallo spettacolo?

Ammetto di sentirne una grande mancanza: il lavoro sul mio corpo, la musica, l’ebbrezza della scena, la magia della Scala. La danza per me non è mai stata solo una passione; sin da piccolissima ho desiderato fare la ballerina e il termine passione è riduttivo rispetto all’amore che provo per questo lavoro straordinario che il privilegio di fare.

Che madre sarai? E come concilierai la carriera con la vita familiare?

Credo che ogni donna, a prescindere dal lavoro che svolge, sia in grado di fare mille cose assieme e la maternità e la famiglia non penso debbano minimamente escludere il lavoro e la carriera. Una donna realizzata nel lavoro, felice e soddisfatta di sé stessa sarà una madre migliore. Ne sono certa!!

Si dice che una donna, una volta diventata madre, acquisisca una consapevolezza più profonda rispetto a sé stessa. Quando tornerai sulla scena sarai una ballerina diversa?

Una danzatrice all’apice della propria carriera è focalizzata totalmente su di sé. Come è giusto e normale che sia. Diventando madre le priorità cambiano: ciò non significa che si darà maggiore importanza alla famiglia rispetto al lavoro. Ma le differenti priorità, penso, mi consentiranno di vivere il lavoro con maggiore leggerezza. E quando parlo di leggerezza non parlo assolutamente di minore impegno o dedizione; parlo di quella leggerezza del cuore e dell’anima che rende anche il lavoro più spensierato e gioioso.

Quando tornerai sulla scena che ruolo ti piacerebbe interpretare?

Sicuramente un ruolo interpretativo: Manon o Giulietta per esempio. Mi incuriosisce l’approccio che avrò rispetto a questi personaggi una volta diventata mamma, potendo attingere ad una forma d’amore diversa e assoluta come quello per un figlio.

Nicola che padre sarà?

Sarà un padre dolcissimo e premuroso, ma anche attento alle regole, capace di insegnare il valore dell’impegno e dell’onestà. Io temo sarò una mamma permissiva e troppo buona, Nicola sarà, tra i due, quello che metterà dei paletti.

A questo punto l’intervista prende una direzione totalmente inaspettata. Chiedo a Virna che tipo di figlia lei sia stata e con la freschezza e la spontaneità che le è propria, mi passa al telefono la sua mamma. Quindi è la mamma a rispondere per lei.

Mia figlia è solare e sempre positiva. Estremamente empatica e dolce, trasmette allegria, e con lei accanto non ci si annoia mai. Quando manca da casa si sente sempre un gran vuoto.

E secondo lei che mamma sarà?

Sarà troppo buona, ma per fortuna c’è Nicola che è più tedesco e saprà fare rigar dritti tutti.

Ringrazio la mamma e torno a Virna per porle un’ulteriore domanda.

Che donna e che artista sarai tra venti o trent’anni?

Mi piacerebbe rimanere nel mondo dell’arte: magari danzerò fino a 70 anni o magari smetterò dopo la pensione. Non so dirlo. Però sono certa che vorrò essere una donna consapevole e soddisfatta della vita fatta e di ciò che da quel momento in poi, potrà fare. Una persona che si ama sarà certamente una persona capace di amare maggiormente gli altri e chissà, renderli sereni.

Qual è per te, a oggi, il senso della vita?

La felicità.

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1 commenti

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Francesca Zaccheria 25 Maggio 2023 - 17:32

Quasi timido ma schietto, commovente ma con le idee chiare se ha raggiunto questo traguardo con ancora tanti sogni da realizzare. Da nonna non posso che augurargli il meglio e di continuare sempre così, senza limiti….

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