Billy Elliot, il musical: le tracce di un sogno tra operai, polizia e famiglia

Nel cast Giulio Scarpati, Rossella Brescia ed Emiliano Fiasco. Coreografie di Roberto Croce. Regia di Massimo Romeo Piparo

di Elio Zingarelli
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Dopo cinque anni dal suo debutto italiano, il 13 aprile è ritornato sul palcoscenico del Teatro Sistina il musical “Billy Elliot”, basato sull’omonimo film di Stephen Daldry, con le musiche di Elton John e le coreografie di Roberto Croce.

Nel cast di oltre 30 artisti, Emiliano Fiasco è il protagonista, Giulio Scarpati veste i panni del padre del giovane adolescente e Rossella Brescia quelli di Mrs Wilkinson, la maestra di danza.

Tutto l’organico, che si avvale anche della presenza dell’orchestra dal vivo diretta dal Maestro Emanuele Friello, è diretto da Massimo Romeo Piparo, che del musical ne cura l’adattamento e la regia. Billy Elliot, prodotto dalla PeepArrow Entertainment, è ambientato negli anni 80 del secolo scorso. Nell’Inghilterra di Margaret Thatcher, tra miniere che chiudono e operai in rivolta per difendere il lavoro, Billy, costretto dalle logiche sociali e familiari a una carriera da pugile, scopre la danza, più affine alla sua vera indole: ribelle ma pacata.

“E adesso restituisci il colpo!”, dice il suo allenatore. “Sinceramente non me la sento”, risponde Billy che, invece, quei colpi vorrebbe indirizzare all’ottusità del fratello e del padre il quale non accettando la passione del figlio, scagliandosi contro lo stesso sacco da boxe, ripete e ricorda a sé stesso: “Mio figlio è maschio. Mio figlio è maschio!” Solo l’amicizia con Michael offre al ragazzo momenti di spensieratezza e leggerezza. Di riguardo la prova di Riccardo Colanera nei panni dell’amico che con estrema sensibilità e un’ironia pregna di malinconia va in cerca della propria identità.

L’insistente precarietà sociale, politica e famigliare cresce insieme al talento e alla tecnica di Billy che tra operai, poliziotti e aspiranti danzatrici, tra movimenti corali e numeri di tip tap, prima prova una pirouette, poi una promenade in attitude, e infine esegue con sicurezza una diagonale di chainés. Ma i toni austeri e severi imposti dalla vita e dallo studio si alternano a quelli più sentimentali, indulgenti e tolleranti che avvolgono il Natale. Come tutte le feste, è occasione in cui le tensioni si allentano e la sincerità e l’autenticità dei sentimenti emerge. Proprio davanti alle luci natalizie, Jackie e Billy si uniscono in un abbraccio che suggella il rapporto tra padre figlio e l’approvazione e il sostegno che, nonostante tutto, i genitori assicurano alla propria prole. A Billy, però, manca la madre, ma non il sostegno e la fiducia di una figura materna che per quanto insostituibile ritrova nella sua insegnante a cui si affida e raccomanda tutto il suo talento e la sua volontà.

Rossella Brescia (attingendo evidentemente a tutta la sua esperienza come danzatrice e poi anche come insegnante) con spigliatezza e disinvoltura indossa gli scaldamuscoli, i leggins e i fuseaux in lycra o nylon dai colori improbabili ed eccentrici (tipici degli anni Ottanta) della maestra a cui anche il padre, alla fine, si dimostra riconoscente. Un ruolo centrale e delicato nel musical come nella vita di ogni allievo che non dovrebbe sperimentare certe sferzate quando sul confine dell’adolescenza con la forza della sua età coltiva gli studi così da scoraggiarsi e lasciare il percorso intrapreso, ma con tenacia dovrebbe difendere e dimostrare il suo potenziale con concrete opportunità: ovvero, in questo caso, preparare e superare le selezioni per la Royal Ballet School di Londra.

L’esito positivo permetterà a Billy di realizzare il suo sogno nel quale si perde danzando insieme al suo alter ego, ormai adulto e formato, sulla musica del Lago dei Cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Proprio le riconoscibilissime note suggeriscono e amplificano l’amore per la danza, la passione per il ballo, il potere dei sogni, il valore dell’amicizia, la gestione del lutto e l’identità sessuale con una gestualità pungente ma mai invadente. Insomma, sembra ci siano tutte le componenti di un musical di successo che denota scelte giuste come quelle fatte da Billy che però “non voleva avere una giusta adolescenza” ma fare solo il ballerino.

Dopo Il Sistina, dove rimarrà fino al 30 aprile, lo spettacolo sarà a Genova (12-14 maggio), Pistoia (16-17), Bergamo (19-29), Lugano (23-24), Varese (26-27).

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