Buon compleanno a Manuel Legris, direttore del Ballo del Teatro alla Scala

Ripercorriamo le tappe scaligere di Manuel Legris, da Étoile a Direttore del Ballo

di Nives Canetti
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Tantissimi auguri a Manuel Legris da tutti noi di Dance Halls News: per festeggiare degnamente il suo compleanno, abbiamo pensato di ripercorrere le sue tappe scaligere da Étoile a Direttore del Ballo.

La prima apparizione di Manuel Legris alla Scala risale al 1987, danzando il Basilio di Nureyev nel suo Don Chisciotte con Elisabetta Armiato in un’edizione storica dove le stelle dell’Opera de Paris, Nureyev compreso, e gli artisti di casa ballavano insieme.

E Milano si innamorò della sua tecnica brillante e di squisita impronta francese. Da lì in poi Legris sarà sempre accolto con grande entusiasmo dal pubblico milanese e la Scala per lui diventerà un palcoscenico un po’ di casa. Torna nell’89 con la Sylphide di Lacotte con Monique Loudières e il Tokyo ballet.

Nel 1994 balla con Viviana Durante la Bella Addormentata di Nureyev, e poi inizia una partnership di lunga durata con Alessandra Ferri: nel ‘94 per le prime rappresentazioni scaligere de L’Histoire de Manon (poi ripresa nel ‘98), poi la Bella Addormentata nel ‘95 e nel ‘96 Romeo e Giulietta di MacMillan. È Don Josè nella Carmen di Petit sempre con la Ferri nel 2001 e Frollo in Notre Dame de Paris con la Ferri Esmeralda e Massimo Murru Quasimodo nel 2002.

Legris smetterà di ballare nel 2009 e diventerà il Direttore del Ballo allo Staatsoper di Vienna per 10 anni. Nel 2019 per la prima volta torna alla Scala come coreografo aprendo la stagione 2019/2020 con la sua versione di Sylvia. A febbraio 2020 si annuncia la sua prossima nomina a Direttore del Ballo scaligero, chiamato da Dominique Meyer.

Al termine di una stagione difficilissima nel 2020 con i ballerini fermi da sei mesi per la chiusura del Teatro, Legris prende le redini del Corpo di Ballo da Frederic Olivieri ed inizia a mettere in scena una serie di progetti ideati ad hoc per lo streaming vista l’impossibilità di aprire il teatro al pubblico.

Pur navigando a vista per ovvii motivi di contesto storico, Legris crea 5 serate composite con passi a due o piccoli insiemi di corpo di ballo (brani di danza classica come Don Chisciotte Sylphide o Spectre de la rose, momenti moderni come il bellissimo SentIeri di Philippe Kratz, o poco visti da noi come il solo del Manfred, il Divertissement di Raymonda), che se da un lato risolvono i problemi di organizzazione, dall’altro soprattutto contribuiscono a far conoscere diversi balletti ad un pubblico più ampio. Questa formula, potenziata dalle masterclass on line, ha dimostrato di rendere la danza più popolare e rimane un ottimo modo per la Scala di presentarsi extra moenia anche per il futuro.

In streaming poi viene anche messa in scena una Giselle versione Chauviré, in occasione della quale Legris richiama con la più grande naturalezza e ammirazione, per la prima volta dopo anni, Carla Fracci nel suo teatro per una masterclass ai primi ballerini che resterà nella storia della danza.

Nella stagione 2021/2022, nonostante le difficoltà, il Teatro resta sempre aperto anche se i casi di Covid nel Corpo di Ballo rendono assai difficoltoso il lavoro, le sostituzioni si succedono in tempi brevi e le prove saltano. Legris nonostante tutto riesce a mettere in scena una stagione interessante aprendo con la Bayadere di Nureyev anche se con un organico ridotto. Oltre a titoli classici (Sylvia, Giselle, Onegin) propone Afterite+LORE, creazione di MacGregor, e il Gala Fracci che Legris istituisce come evento da ripetere ogni anno per ricordare Carla Fracci in quanto icona intramontabile del Ballo scaligero.

E ora dal calendario della prossima stagione 22/23 (con coreografie di Nureyev, MacMillan, Forsythe, Neumeier, Dawson, Kratz, Kylian, Duato e lo stesso Legris) è sempre più chiara la visione artistica di un Direttore che ha come obiettivo quello di far crescere il Corpo di Ballo ai suoi massimi, facendolo ballare quanto più possibile, portandolo a livelli internazionali con creazioni ad hoc e coreografi mai approcciati, aprendo nuove prospettive, stimolandone la curiosità.

Auguri quindi a Manuel Legris per il suo compleanno e per il suo futuro alla Scala qui a Milano. Che sia lungo, felice e pieno di belle intuizioni.

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