Torna Finché c’è tango c’è vita: Gioia e Simone

di Vittoria Maggio
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Finché c’è tango c’è vita torna dopo la pausa estiva: per la maggior parte di noi le vacanze sono già un ricordo!

La nostra vita è fatta di ricordi, attimi intensi di nostri vissuti, di momenti felici e di memorie che invece si vorrebbero dimenticare.

Nel tango c’è sempre il tema del ricordo solitamente legato all’inconsolabile dolore della perdita: per le proprie origini, per l’abbandono della città natale, della famiglia, per una donna che se n’è andata, per un amore finito.

Anche i ricordi di momenti felici possono crearci nostalgia di quello che è stato è che non è più, ma che fortunatamente è stato.

Il ricordo che hanno saputo creare Gioia Abballe e Simone Facchini rimarrà per sempre vivo in chi li ha visti a Buenos Aires, in chi li ha ammirati in differita e in chi li cerca su YouTube per guardare e riguardare la loro splendida esibizione ai Campionati Mondiali di Tango svolti dal 18 al 31 agosto a Buenos Aires.

Gioia e Simone sono la prima coppia italiana riuscita a classificarsi seconda nella categoria del Tango Escenario, la più ammirata e apprezzata dal pubblico, dove la coppia tanguera porta il tango ai massimi livelli della spettacolarità.

Un fantastico secondo posto per Gioia e Simone che hanno marcato il nostro ricordo, ballando su un brano la cui scelta appare ora foriera del loro successo, o forse ha semplicemente portato buona sorte, sincronismo junghiano o mera coincidenza.

Gioia e Simone hanno scelto per la loro esibizione Recuerdo, un brano di Osvaldo Pugliese, da molti considerato il musicista più importante nella storia del tango classico, uno dei brani più celebri e di maggiore influenza, nonché quello che vanta il maggior numero di interpretazioni.

Recuerdo è considerato un capolavoro assoluto e loro ne hanno reso un’interpretazione in equilibrio su tutto ciò che è il tango: sono riusciti a restare fedeli alle radici del tango camminando tanto sul palcoscenico durante il ballo; il loro abbraccio è sempre rimasto saldo e tutt’uno, se pur aperto come richiede questo stile; le “prese” della coppia con adornos, ganchos, boleos, sacadas sono sempre state sceniche, ma non hanno mai varcato il confine dell’acrobazia fine a se stessa.

Gioia con la sua leggerezza e velocità sembra quasi “pattinare” sulle “sciabolate” della musica di Pugliese tra spaccate alla seconda en dehors ed energici boleos; Simone ruota sul suo asse quasi meglio di una donna con la gamba sollevata indietro portato da lei, oppure gentilmente accarezza col piede suadente la caviglia di lei, aprendo così a un’idea del tango moderna con un’inversione dei ruoli maschile e femminile. Il finale è dirompente quando i due ballerini fanno quasi a gara con la tecnica, rimanendo però uniti e solidali e arrivando insieme al finale desiderato.

Fedeli alla natura del tango, vicini alle radici, al piso come amiamo dire noi tangueri, sono stati spettacolari senza mai esagerare nella pura tecnica e rimanendo sempre emozionati ed emozionanti.

“Non è stato facile salire sul palcoscenico del Luna Park, il cuore batteva forte…”.

Così hanno detto in un’intervista, il loro cuore c’era ed è arrivato a chi li ha ammirati.

Entrambi di Sora (Frosinone), ballano insieme da 18 anni, hanno coronato “un sogno” al quale si erano avvicinati come Campioni Europei di Tango Escenario e Vicecampioni Europei di Tango Salòn nel 2013 e nella finale mondiale del 2016, quando arrivarono quarti, anche quella volta nella specialità ‘tango scenario’.

“Una serata che ricorderemo sempre: l’apprezzamento della giuria e tutto l’amore e il supporto sentito via web ci hanno resi felici” ha commentato Simone.

 “Il nostro è il miglior risultato mai fatto da una coppia straniera nel ‘tango scenario’. Perché abbiamo vinto? Le coppie brave erano tante, credo davvero che bisogna ballare con il cuore”. “Poi c’è un altro fatto, ci sono tante idee diverse del ‘tango scenario’, chi sta più attaccato al ‘piso’, più a terra, chi invece lo interpreta in modo acrobatico. Noi no, crediamo che si debba stare vicini alle radici”.

Pochi giorni dopo la loro vittoria, sulla loro pagina Facebook hanno scritto un post molto lungo e molto bello; con grande umiltà ricordano tutte le persone che hanno contribuito al loro successo, credendo in loro e migliorandoli costantemente nell’arte tanguera. Ne riporto solo il finale che un po’ muove la lacrima e fa sentire i due artisti veri e davvero vicini al loro pubblico:

“Speriamo di non aver dimenticato di ricordare nessuno perché per noi, ognuno di voi è stato ed è importante.
Pensiamo di non aver scritto mai così tanto, ma oggi era doveroso ed è stato un immenso piacere farlo.
Sono emozioni che non si dimenticheranno mai.
Qualcuno ha scritto che, vedendoci ballare, sembriamo un’unica persona… Beh, ringraziamo per il complimento, ma possiamo affermare che a ballare eravamo in tanti!
Avete ballato tutti insieme a noi, con la vostra energia, il vostro calore e il vostro affetto!
Grazie di cuore!”

Grazie a voi, i tangheri italiani erano davvero lì con voi!

E come sempre Buon Tango a tutti, a chi lo balla, a chi inizierà a ballarlo, a chi solo lo ascolterà oppure lo guarderà, a chi lo ama e a chi lo rifiuterà e male ne parlerà… A chi vive insomma perché Finché c’è tango c’è vita!

Un abbraccio

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