Vittoria Maggio: “Un tango d’aiuto per Juan Carlos Copes”

di Vittoria Maggio
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Finché c’è tango c’è vita si fa portavoce questa settimana di un’importante petizione a favore di un grande artista, del maestro dei maestri del tango argentino: Juan Carlos Copes. La richiesta di aiuto in suo favore è visibile su Change.org, la piattaforma di petizioni per il cambiamento, dove le persone di tutto il mondo possono avviare campagne e mobilitare sostenitori. 

Ma che cosa è successo? 

L’ex ballerino di tango Juan Carlos Copes, 87 anni, ha diffuso lo scorso giugno  una lettera pubblica su Facebook in cui ha raccontato  del momento difficile che sta vivendo a causa del suo delicato stato di salute e delle pesanti difficoltà economiche.   

“Non ballo più, sono in pensione, la mia salute è molto precaria e, giorno dopo giorno, lotto con la vita, la verità è che ho molta difficoltà a camminare, sono infelice e non ho voglia di niente... 

Sono  lontano dal palcoscenico  da più di due anni: senza saperlo ho davvero dato l’addio al teatro a Milano, non nel mio Paese è stata l’ultima volta che sono andato in scena, circondato dal calore dei miei amici ballerini, alcuni di loro oggi grandi  professionisti di successo”. 

Un normale controllo dell’età, eseguito maldestramente,  pare essere stato la causa dei problemi di salute del Maestro che da allora non è più in grado non solo di ballare, ma soprattutto di insegnare e tramandare la sua arte ai tangueri di oggi, continuando così a guadagnarsi da vivere per integrare l’esigua pensione d’artista.  

Ė questo un problema che come sappiamo tocca anche alcuni dei nostri cari artisti italiani, essendo evidentemente endemico al mondo dell’arte e della cultura  che troppo  spesso viene accantonata dalla politica e dal governo di tanti Paesi fra i quali il nostro.  

Copes ha così chiesto aiuto al Governo Argentino per avere un vitalizio di riconoscenza per la grande dedizione di tutta la sua vita per il tango e la cultura del suo Paese: il 26 maggio compirà 87 anni, di cui 70 come ballerino di tango, e terrà al Teatro Estudio di Buenos Aires una charla intima sulla sua vita con l’obiettivo di farsi ascoltare e comprendere. 

Il Governo non ha ancora accolto la sua richiesta ed è quindi iniziato un movimento popolare di solidarietà e  una petizione a suo favore già condivisa da alcuni dei più grandi artisti argentini, fra cui Miguel Angel  Zotto e Daiana Guspero. 

Proprio Miguel e Daiana sono stati  tre anni fa gli artefici dell’elegante spettacolo tenuto al Teatro degli Arcimboldi di Milano in onore di Juan Carlos Copes intitolato Tiempo de Tango. 

E noi c’eravamo ad applaudire il Maestro Copes il 6 giugno del 2015  ed eravamo sul palcoscenico con lui nel finale del grande spettacolo ideato da Zotto.  

Era l’addio  europeo alle scene di Copes, la despedida in suo onore: Miguel,  il suo allievo forse prediletto, il suo discepolo certamente più famoso, gli aveva voluto dedicare uno spettacolo maestoso dove mettere in scena gli eredi più accreditati a rappresentare il futuro del tango – Sebastian Arce e Mariana Montes, Pablo Moyano e Roberta Beccarin –  nonché il  maggior numero di ballerini possibile, compresi i suoi allievi migliori.  

Ricordo, come se fosse ieri, la dedizione di Miguel alla creazione di questo spettacolo, in cui tutto doveva essere perfetto per ringraziare chi aveva fatto di lui un ballerino famoso;  le notti che abbiamo dedicato alla preparazione del grande finale con in scena più di 50 coppie! Una serata storica nel suo genere, una festa offerta al pubblico milanese per celebrare il ballerino che aveva rivoluzionato il tango argentino  e la sua storia, considerato all’unanimità la pura essenza del tango, dotato ancora di stile inimitabile ed eleganza impeccabile, che avrebbe stupito il pubblico del Teatro Arcimboldi insieme alla figlia Juana Copes, sua partner nel ballo. 

È così fu! Una grande emozione per tutti, riconosciuta dagli applausi  del pubblico: eleganza, classe, tecnica e tanta passione. 

L’anno dopo Copes ebbe ancora un grande omaggio nel film Un tango mas di German Kral che racconta del complesso sentimento tra Juan Carlos e Maria Nieves, i due tangueri innamorati per più di mezzo secolo, e della loro storia d’amore struggente, appassionata e intensa, narrata per la prima volta in maniera ufficiale.  

La vita è crudele a volte a distanza di poco tempo: ai problemi di salute causati da cattiva sanità ospedaliera al Maestro Copes si aggiungono quelli legali con il famoso impresario argentino, padrone del noto locale Tango Porteño, che  pare non voler riconoscere economicamente gli anni in cui Copes si è esibito,  poiché dopo la malattia il Maestro non ha più potuto proseguire secondo termini contrattuali. 

“Io non vedrò  il finale di questo guaio legale, me ne andrò prima, ma mia moglie sì,  fino alle ultime conseguenze che dovrà subire…vivo di una pensione miserabile, sulle pareti di casa mia ci sono coppe e titoli di riconoscimento che però non danno da mangiare e nemmeno pagano guai! Per questo vi chiedo di aiutarmi a condividere il più possibile questa mia richiesta al governo argentino. Grazie di cuore. 

Finché c’è tango c’è vita c’è accanto a questa accorata richiesta perché il tango è da sempre l’abbraccio di consolazione e di aiuto alla solitudine di tutti noi. 

 La vostra firma è preziosa, grazie: 

https://www.change.org/p/minculturaar-subsidio-honor%C3%ADfico-vitalicio-para-el-bailar%C3%ADn-de-tango-juan-carlos-copes?recruiter=872605877&utm_source=share_petition&utm_campaign=psf_combo_share_message&utm_medium=whatsappI 

E come sempre buon Tango a tutti, a chi lo balla, a chi inizierà a ballarlo, a chi lo ascolterà oppure lo guarderà, a chi lo ama e a chi lo rifiuterà e male ne parlerà … A chi vive insomma perché Finché c’è tango c’è vita! 

Un abbraccio!

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