Si apre l’undicesima edizione di Palcoscenico Danza, al femminile e con folklore

di Giada Feraudo
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È stato un doppio appuntamento flamenco ad inaugurare, quest’anno, l’undicesima edizione della rassegna Palcoscenico Danza, diretta da Paolo Mohovich e promossa da TPE (Teatro Piemonte Europa).
Il Ballet Flamenco di José Huertas, erede artistico del grande Antonio Gades, ha aperto le danze lo scorso sabato 12 gennaio, con uno spettacolo dal titolo La mar de flamenco, e ha proposto Festa flamenca, uno spettacolo che ha coinvolto attivamente il pubblico, il giorno successivo, domenica13.

Durante la conferenza stampa di presentazione, svoltasi mercoledì 9 gennaio presso il Teatro Astra alla presenza di Maddalena Bumma, Presidente della Fondazione TPE, di Valter Malosti, nuovo direttore della Fondazione e, naturalmente, di Paolo Mohovich, le autorità, dopo il saluto istituzionale, hanno evidenziato in modo particolare la molteplicità di realtà e spazi più o meno grandi esistenti sul territorio e la necessità di creare sinergie fra le differenti formazioni, anche grazie a riconoscimenti da parte del Ministero e della Regione, principalmente attraverso la promulgazione di bandi annuali o pluriennali. Sono state sottolineate le difficoltà istituzionali dovute alla mancanza di fondi ma anche il dato di fatto che a Torino sono entrati, nell’ultimo periodo, nuovi soggetti che hanno favorito grandemente lo sviluppo del settore danza.
La parola passa poi al direttore della rassegna, che ribadisce come a Palcoscenico Danza, che vanta un pubblico affezionato e partecipe (già 7 spettacoli su 12 sono praticamente sold out, prima dell’inaugurazione della manifestazione),  siano da sempre presenti realtà nazionali e internazionali.

Altri dieci appuntamenti, fino al 17 maggio 2019, compongono il ricco e variegato cartellone di questa edizione, caratterizzata da una forte presenza femminile sul versante dell’interpretazione e su quello della creazione.
Il 24 e 25 gennaio è la volta di uno spettacolo di contaminazione fra prosa e poesia, dal titolo Il maestro e Margherita, con il Balletto Civile e il Teatro della Tosse di Genova; sugli stessi elementi lavora anche Fiori di garza, in scena questa volta alla Lavanderia a Vapore (tutti gli altri spettacoli si svolgeranno presso il Teatro Astra, ndr), il 23 marzo.
Come di consueto la manifestazione riserva un occhio di riguardo ai giovani, con l’ormai affermato Made 4 you, appuntamento dell’Eko Dance Project di Pompea Santoro dedicato ai coreografi emergenti, che quest’anno vede il ritorno di Fabio Liberti, vincitore della scorsa edizione, ma dà spazio anche a due artiste molto promettenti, Francesca Frassinelli e Barbara Gatto (16 febbraio). Spazio anche alle iniziative rivolte al pubblico giovanile, con Viaggio nel mondo della danza (17 febbraio), ispirato a tre eroine del balletto classico rivisitate del genio di Mats Ek, protagonisti sempre i danzatori dell’Eko Dance Project.
Presente anche il Balletto Teatro di Torino (28 febbraio), con un trittico assemblato appositamente per Palcoscenico Danza, preceduto dal lavoro di un coreografo scelto dal festival Interplay, e ritornano anche la MM Contemporary Dance Company, già ospite nelle passate edizioni (3 marzo) e Cristiana Morganti, con A Fury Tale, un duetto tutto al femminile (8 marzo).
Una nuova e importantissima presenza è quella del Tulsa Ballet (16 aprile), una delle dieci maggiori compagnie degli Stati Uniti, con i suoi trenta danzatori, che porta in scena Shibuya Blues di Annabel Lopez Ochoa, la coreografa donna più richiesta a livello mondiale. All’interno della stessa serata la compagnia presenterà due capolavori della coreografia del Novecento: si tratta di La table verte di Kurt Jooss e l’intramontabile Who Cares? di George Balanchine.
In chiusura, il 17 maggio, si ripropone una produzione “homemade” della passata edizione, Messiahaendel, coreografia di Paolo Mohovich che torna a Torino dopo il successo ottenuto nella tournée spagnola.

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