Oggi Mikhail Baryshnikov compie 76 anni. Buon Compleanno Misha!

di Francesco Borelli
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Unico, inimitabile, straordinario, talento puro capace di mettersi in gioco senza riserve, regalando, sempre, interpretazioni degne di un fuoriclasse. Passa il tempo eppure Misha non perde la sua grandezza e continua, imperituro, a splendere suscitando meraviglia in chiunque abbia il piacere, e l’onore, di ammirarlo. Settantasei anni sono “tanta vita”, eppure quando ti chiami Mikhail Baryshnikov, il tempo non passa e la bellezza, intesa come pura straordinarietà, ti rimane attaccata all’anima senza intaccare l’immagine che doni di te stesso.

Ballerino? Certo, tra i più grandi che il mondo della danza abbia mai avuto. Ma anche coreografo, attore, direttore di compagnie una delle quali fondate da lui stesso. Nasce a Riga nel 1948 ed è avviato all’età di dodici anni alla danza classica nell’importante Accademia Vaganova di San Pietroburgo, da sempre fucina di grandi talenti.

Aleksander Pushkin, suo amato maestro, ne intuisce le innate potenzialità seguendolo, negli anni di studio, con totale dedizione. Nel 1966  accompagna il suo protetto al Concorso di Varna e Mikhail sbaraglia tutti gli altri partecipanti, aggiudicandosi la medaglia d’oro.

L’anno successivo al concorso Misha entra a far parte del Kirov Ballet, diventando solista a soli diciotto anni e interpretando tantissimi ruoli del repertorio classico accanto ad altri mostri sacri della danza del tempo, tra cui Natalia Makarova, altra icona della danza mondiale.

Le sue interpretazioni al Teatro Mariinsky sono un insieme di tecnica impeccabile e artisticità debordante, tanto da convincere importanti coreografi quali Vinogradov, Sergeyev, Jacobson a creare balletti per lui; in particolare, proprio Jacobson cuce su di lui un ruolo indimenticabile in “Vestris”.

Nel 1974, come già era successo ad altri suoi colleghi, Baryshnikov durante una tournée a Toronto chiede asilo politico al Canada. Lascia il Kirov, si trasferisce negli Stati Uniti e prende definitivamente il volo. Misha brilla, incanta letteralmente platee osannanti e raccoglie, ovunque, fortuna e gloria.

L’American Ballet diventa il suo regno: primo ballerino poi direttore artistico del ballo e coreografo. Misha lascia il segno e ci regala un “Don Chisciotte” che fa storia accanto a un’incantevole Cynthia Harvey.

Attraversa il mondo della danza cimentandosi nei generi più svariati passando dal classico al moderno di Merce Cunningham ed Erick Hawkins, collaborando con Liza Minnelli per la televisione, ma anche mettendosi alla prova col musical di Broadway e col cinema, sperimentando la recitazione in film quali ”Due vite, una svolta”, “Il sole a mezzanotte”, “Spie Contro” e negli anni 90 la serie TV “Sex And The City”.

Ma si deve ricordare anche l’esperienza con un’altra grande coreografa americana del tempo: Twyla Twarp che dapprima con “Push come to shove” e poi con “Sinatra Suite”, ci permette di scoprire le pieghe più nascoste dell’interpretazione di Misha, la sua innata ironia, ma anche la sua tecnica straordinaria spinta a livelli inauditi in sequenze di passi mozzafiato.

Nel 1990, l’inarrestabile Misha fonda con Mark Morris, la “White Oak Dance Project”, di cui diventa direttore artistico dedicandosi in via definitiva alla danza moderna, e dando spazio ai giovanissimi talenti. Nel 2002, poi, l’addio alle scene

Infine teatro: “La metamorfosi” di Kafka, “In Parigi” dove impersonava un emigrato russo degli anni 30 e “Letter to a Man” di Robert Wilson: la sua voce che recita brani dei diari di Nijinsky non si dimentica e fa vibrare l’anima.

E ancora poco tempo fa nel periodo di Natale, Misha non è riuscito a stare lontano dal palcoscenico e in totale incognito a Milano ha partecipato per due settimane al Piccolo Teatro Strehler all’onirico e poetico spettacolo di Slava Polunin, Slava’s Snowshow. Vestire i panni di un piccolo tenero clown confuso in mezzo agli altri:  forse anche in questo voler essere se stesso, senza il clamore del pubblico che lo osanna da sempre in tutto il mondo, sta la sua grandezza e la sua poesia.

Se è vero che il tempo, spesso, è tiranno, è vero anche che in alcuni casi, assolutamente straordinari, gli anni costituiscono un valore aggiunto. Mikhail Baryshnikov oggi compie 76 meravigliose primavere.

Buon Compleanno Misha. Ancora cento di questi giorni.

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