Oggi l’étoile dei due mondi compie 48 anni: buon compleanno Roberto Bolle

"Per fare questo mestiere la passione è la base: ma il talento va forgiato. Ogni giorno ci vogliono disciplina e grande dedizione"

di DANCE HALL NEWS
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Roberto Bolle, danzatore elegantissimo, vero “danseur noble” dalla mirabile tecnica e dalla bellezza al limite della perfezione, nasce a Casale Monferrato il 26 marzo 1975 e manifesta fin da piccolo una passione profonda per la danza. La mamma, stupita di questa sua attitudine, poiché in famiglia mai nessuno aveva manifestato velleità artistiche, lo incoraggia questa passione e lo iscrive all’età di sei anni ad una scuola di danza a Vercelli.

Le sue qualità, da subito eccezionali, lo spingono a 12 anni a partecipare alla selezione per entrare alla Scuola di Ballo del Teatro Alla Scala che lo ammette immediatamente. Catapultato in giovane età, dalla piccola Casale Monferrato, alla cosmopolita Milano, Roberto si divide tra lo studio della danza e gli impegni scolastici, intraprendendo un duro percorso lontano dalla famiglia e dagli amici.

In un’intervista commenta così questi momenti con la sua nota umiltà:

“Per fare questo mestiere la passione è la base, ma il talento va forgiato: ogni giorno ci vogliono disciplina e grande dedizione, non sento il peso delle rinunce che ho dovuto fare per dedicarmi alla mia crescita professionale. Capita in qualunque professione”.

Questi sacrifici forgiano ancora di più la determinazione di Roberto Bolle, che raccoglie la sua prima grande soddisfazione a 15 anni, quando un mito della danza, Rudolf Nureyev in persona, lo nota e lo sceglie per interpretare il ruolo di Tadzio nell’opera “Morte a Venezia”. Prima grande occasione che si rivela, però, una prima cocente delusione.
Il fatto è che Roberto è troppo giovane e il Teatro non gli concede il permesso di partecipare a questa produzione; ma lui non demorde, anzi intensifica il suo lavoro sempre più, il che gli permette di entrare nella Compagnia del Teatro Alla Scala all’età di 19 anni e di essere nominato Primo Ballerino, dall’allora Direttrice Elisabetta Terabust, due anni dopo, diventando uno dei più giovani Primi Ballerini che il Teatro Alla Scala abbia mai avuto.

Nel 1996 lascia la Compagnia per proporsi come freelance ed è l’inizio di una carriera costellata di soli successi che lo porterà a ricoprire tutti i ruoli principali dei maggiori balletti di repertorio, (Lago dei Cigni, Bella Addormentata, Romeo e Giulietta, Cenerentola, Don Chisciotte, Apollon Musagète….) nei teatri più importanti del mondo (Scala, Covent Garden, Opera di Parigi, Opera di Vienna, Royal Albert Hall, Stoccarda, Teatro dell’Opera di Roma…) a danzare a fianco di étoiles internazionali, (Darcey Bussell, Diana Vishneva, Svetlana Zakharova, Lucia Lacarra, Alessandra Ferri, Sylvie Guillem…) nomi di prima grandezza che chiedono espressamente di poter danzare proprio con lui.

Tra tutte le sue esibizioni, non possiamo non citare quella in “Aida” alle Piramidi di Giza in occasione del decimo anniversario dell’opera del Cairo, ripresa poi all’Arena di Verona e trasmessa in mondovisione, la sua memorabile interpretazione nel “Lago dei Cigni” al Covent Garden di Londra durante una serata dedicata a Maja Plisseskaya, ospite d’onore il Presidente russo Putin e sempre a Londra anche a Buckingham Palace al cospetto della Regina Elisabetta II, in diretta mondiale BBC.

Nel 2002 è a Mosca, ospite del Teatro Bolshoj insieme ad Alessandra Ferri per danzare “Romeo e Giulietta”, l’anno dopo al Teatro Mariinskij per danzare “Lago dei Cigni”. In quell’anno riceve anche il riconoscimento che ogni danzatore sogna: viene infatti nominato Etoile del Teatro Alla Scala.
L’anno successivo, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, Papa Giovanni Paolo II lo invita a danzare sul sagrato di Piazza San Pietro di fronte a migliaia di giovani giunti in Vaticano per questa grande manifestazione, uno dei ricordi più suggestivi e commoventi a detta di Roberto Bolle.

Il debutto in terra statunitense si ha nel 2007, quando Alessandra Ferri sceglie Roberto Bolle come partner per il suo addio alle scene portando sul palco del Metropolitan “Manon” di Kenneth MacMillian. Anche qui la critica è entusiasta e affascinata da Roberto che viene nominato anche Principal dell’American Ballet.

Tanti sono i premi conferiti a Roberto Bolle, il “Gino Tani” nel 1999 per avere contribuito alla diffusione dell’arte tersicorea, il “Premio Galileo” nel 2000 a Firenze con la consegna del Pentagramma d’oro, il premio “Danza e Danza”, “Premio Positano”, solo per citarne alcuni.

Roberto Bolle dimostra nel tempo di non essere solo uno straordinario danzatore, ma un artista dall’animo generoso, sinceramente altruista, qualità che fanno sì che nel 1999 l’ UNICEF lo nomini “Ambasciatore di Buona Volontà”, ruolo che Roberto assume subito con la tipica serietà che lo contraddistingue, accettando di partecipare a due viaggi di missione, uno in Sudan e uno nella Repubblica Centrafricana e che rivelano a tutti il suo lato profondamente umano.
La grandezza di Bolle, al di là dell’aspetto artistico di altissimo livello, sta anche nel suo forte carisma, nella sua solarità, e soprattutto nell’umiltà, dote rarissima, ma che lo ha sempre contraddistinto in tutti questi anni di intensa carriera. E forse è proprio per questo che ha sentito la necessità di togliere la danza dai luoghi canonici in cui essa viene normalmente rappresentata per portarla anche nelle piazze, cercando di scalzare una visione un po’ troppo elitaria di quest’arte.
Egli stesso commenta così:

“La danza è considerata d’èlite. Riuscire a portarla tra la gente non è facile, ma qualcosa sta cambiando. Mi è capitato di ballare in piazza davanti a 50.000 persone, mi aspettavo di tutto. Invece mi hanno guardato in religioso silenzio, un’esperienza bellissima”.

Roberto Bolle infatti coi suoi Gala “Roberto Bolle and Friends”, sceglie di danzare, insieme a professionisti di altissimo calibro, in luoghi convenzionali come la Piazza del Duomo di Milano, Piazzale Plebiscito a Napoli, al Colosseo a Roma, nella Valle dei Templi di Agrigento, nel Giardino de Boboli a Firenze, al Castello di Fenis in Valle d’Aosta, alla Pilotta di Parma, in Piazza San Marco a Venezia e sempre in favore del FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano.
Rischia, ma vince la scommessa, e regala al pubblico, che resta sempre affascinato dalla sua straordinarietà, il suo splendido sorriso, specchio dell’anima di un artista unico e grandissimo.

Il 2010 è l’anno dell’incontro con Peter Greenway, che lo chiama a interpretare il simbolo dell’arte italiana nella sua installazione Italy of cities, realizzata per il padiglione italiano dell’Expo di Shanghai 2010. Di questo anno è anche il secondo viaggio di Roberto in qualità di Goodwill Ambassador per visionare di persona il lavoro di vaccinazione e scolarizzazione svolto dai volontari Unicef in Repubblica Cetroafricana.

Il 2012 è un altro anno cruciale nella carriera di Roberto Bolle. A novembre viene insignito dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del prestigioso titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, in virtù dei meriti acquisiti verso il Paese in campo culturale.

Nel 2013 per la prima volta il suo Gala “Roberto Bolle and Friends” è messo in scena a New York, nell’ambito del progetto “2013 anno della cultura italiana negli Stati Uniti” promosso dal Ministero degli Esteri.

Del 2014 è invece la Medaglia dell’Unesco, conferitagli a Parigi, per il valore culturale universale della sua opera artistica, come “riconoscimento del suo contributo alla promozione delle idee dell’Unesco attraverso la danza come espressione culturale vivente e come vettore di dialogo”.

Nel 2015 Roberto Bolle si avvicina per la prima volta al cinema nel ruolo di regista partecipando al progetto corale “Milano 2015” film documentario diviso in sei episodi con altrettante regie. Il film è stato presentato con successo al Festival del Cinema di Venezia.

Nell’ottobre 2016 Raiuno gli dedica una prima serata del sabato con lo show evento “Roberto Bolle – La Mia Danza Libera”, tributo alla sua arte con la partecipazione di stelle del balletto internazionale insieme a musicisti, attori e cantanti.

Sempre nel 2016 esce nelle sale italiane “Roberto Bolle – L’Arte della Danza”, il film documentario tratto dal tour estivo 2015 dello spettacolo “Roberto Bolle and Friends” attraverso alcuni dei luoghi simbolo del patrimonio culturale italiano: l’Arena di Verona, il Teatro Grande di Pompei e le Terme di Caracalla di Roma.
Il primo gennaio 2018 è stata trasmessa, sempre su Raiuno, una nuova serata di grande danza “Roberto Bolle – Danza con me”, un vero successo visto da circa 5 milioni di persone. Sempre a gennaio di quest’anno si è inoltre esibito nella prima mondiale “The Seasons” in occasione della serata inaugurale del World Economic Forum Annual Meeting 2018 a Davos (Svizzera.)

Il grande successo del programma ha fatto si che venisse confermato tutti gli anni successivi divenendo un appuntamento fisso della rete ammiraglia.

Buon compleanno Roberto, da parte di tutta la redazione di Dance Hall News.

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