ROMA CITY BALLET COMPANY
presenta
ROSSELLA BRESCIA
in
CARMEN
balletto in due atti di Luciano Cannito
musica di George Bizet e Marco Schiavoni
con
Amilcar Moret – i solisti della Roma City Ballet Company – e l’attore Massimo Zannola
 25 e 26 maggio Teatro Manzoni di Milano
 SPETTACOLO CAMPIONE D’INCASSI IN ITALIA E VINCITORE BIGLIETTO D’ORO, PREMIO POSITANO 2011, PREMIO GINESTRA D’ORO, PREMIO DANZA & DANZA MIGLIORE COLONNA SONORA BALLETTO
Il 25 e il 26 maggio 2022 Roma City Ballet Company si esibirà , con in scena Rossella Brescia, al Teatro Manzoni di Milano con lo spettacolo Carmen.
Un gruppo di profughi, sfruttati dallo scafista Escamillo e braccati dalle forze dell’ordine comandate dal severo carabiniere Don Josè, sbarca a Lampedusa dopo un viaggio allucinante. L’amore travolgente tra Carmen e Don Josè sfocia nel tentativo di quest’ultimo di piegare il fiero spirito ribelle della sua amata a una vita perbene,  fatta di routine, belle passeggiate e tanta televisione. La passione, così, si trasforma in noia, solitudine e angoscia. Carmen non sa e non può vivere in una gabbia di mediocrità . Fugge e torna dai suoi amici al campo profughi. Fugge tra le braccia di Escamillo, ben consapevole di quello che la aspetta.
La potenza della musica di Bizet è riuscita a far diventare il nome Carmen un archetipo universale della cultura dell’Occidente. Dire Carmen è un po’ come dire passione estrema, voluttà , forza e istinto. Carmen è il sole del sud, la felice disperazione di possedere solo se stessi e la propria libertà .
L’ambientazione scelta per questo spettacolo è l’isola di Lampedusa, isola del sud per la ricca e annoiata Europa, mitico nord per centinaia di disperati e profughi in fuga da chissà dove e chissà per quanto tempo. Storie, del resto, che sono sotto ai nostri occhi dalla mattina alla sera. Carmen può essere oggi una siriana, una curda, un’afghana, una pakistana o una sudanese e non ha paura di rischiare tutto per la propria libertà . Lei è una giovane donna che, come una leonessa, sa di possedere forza, bellezza, potenza e libertà . Carmen sa di essere ricca di quella ricchezza che non si può comprare. È invece l’uomo Don Josè a essere un poveraccio imbrigliato nella sua burocratica e sicura armatura di maschio occidentale e ad avere tutto da perdere contro chi invece da perdere non ha nulla. E poi c’è Escamillo, il torero dell’opera di Bizet che in questa versione è lo scafista che ha traghettato Carmen e gli altri profughi fino a Lampedusa. Il macho, diremmo noi oggi. L’uomo del successo da quattro soldi, l’uomo della gloria effimera. Tutto sommato, l’uomo della superficialità .
La storia di Carmen termina con la morte di Carmen. Ma perché non ci chiediamo che fine faranno Don Josè e Escamillo? Chi è il vero perdente? Chi muore o chi resta vivo, ucciso nell’anima, nella fede, nell’orgoglio, nella speranza? Don Josè, Escamillo, Carmen è un po’ come dire potere, successo, libertà . Alla fine però a morire è solo Carmen.