Sanremo: Ibrahimovic è costato 2 milioni e non è spettacolo!

di Fabiola Di Blasi
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La 71esima edizione del Festival di Sanremo, senza pubblico, destinata a passare alla storia come quella dell’epoca covid (e speriamo sia l’unica), continua a far discutere. A non andare particolarmente giù a tanti lavoratori, soprattutto quest’anno, sono stati i cachet di certi nomi.

Sappiamo che in questo celebre appuntamento annuale i più indispensabili, presenti e operativi sono i professori d’orchestra, oltre sessanta, che, come succede ovunque si possa ancora fare musica, hanno suonato disposti in maniera distanziata e indossando la mascherina.

Lo scorso anno ci furono parecchie polemiche sugli stipendi degli orchestrali e un’inchiesta rivelò che, nonostante il monte ore stratosferico di lavoro, tra prove e dirette, alcuni di loro guadagnavano appena 50 euro al giorno! Uno scandalo sapendo che macchina da soldi sia il Festival di Sanremo e i grossi sponsor che lo supportano. Questa storia è solo la conferma di come il nostro Paese, sulla bocca di tutti come la culla dell’arte e della cultura, in realtà non riconosca il valore e la professionalità di certe categorie.

Se un musicista professionista riceve una paga modesta o normale per svolgere il proprio lavoro anche in un grande evento, lo stesso non vale per chi ricopre altri ruoli, dal Direttore artistico agli ospiti da lui invitati alla kermesse. Ma vediamo qualche cifra:

Amadeus, direttore artistico e conduttore guadagna sui 500-600.000 euro, in linea con gli stipendi delle edizioni pre pandemia.

Al suo fianco, nel ruolo di co-conduttore, Fiorello. Lo showman, secondo alcune indiscrezioni, dovrebbe guadagnare 50.000 euro a serata per un totale di 250.000. La cifra è alta ma in rapporto a quella di Amadeus non stona visto che, pur risultando co-conduttore, Fiorello tiene meglio il palco, canta e intrattiene (anche se sbeffeggia il mondo dell’opera e del balletto).

Anche Alessia Bonari, infermiera simbolo della lotta al covid la cui foto coi segni sul viso lasciati dalla mascherina è diventata virale, ha ricevuto un cachet di cui non conosciamo l’entità ma sulla cui destinazione non ha avuto dubbi: “Dono il mio compenso per le cure per i malati terminali”. L’infermiera che ha portato la propria testimonianza sul palco dell’Ariston ha ribadito “Non bisogna ancora abbassare la guardia. E ce la faremo”.

Il cachet di Elodie, co-conduttrice di una sola serata si aggira intorno ai 25.000 euro, stesso compenso previsto l’anno scorso per Diletta Leotta e Francesca Sofia Novello.

Cifre da capogiro per ogni comune lavoratore dello spettacolo che quest’anno non ha potuto svolgere il proprio mestiere se non, nei casi più fortunati, saltuariamente e per cifre irrisorie ma, se tra i nomi citati ci sono artisti che intervengono con diverse performance e che quindi non sono pagati solo per la propria presenza ma per il proprio contributo artistico, a lasciare sgomenti è il cachet di Zlatan Ibrahimovic, campione del Milan.

Ospite fisso per tutte le cinque serate del Festival, il calciatore riceve 2 milioni di euro (avete letto bene!) tra compenso Rai (200.000 secondo quanto riportano altre testate) e sponsor.

Così, mentre noi siamo qui a contare quello che ci resta, a sperare in altri sussidi, ad auspicare di poter tornare presto in attività, il direttore artistico della più grande manifestazione canora del Paese chiama come ospite fisso un calciatore che in cambio di un po’ di intrattenimento (non per svolgere il suo mestiere, quindi, ma per una serie di ospitate) riceve 2 milioni di euro.

Nessuno è così ingenuo da non capire la necessità di inserire nel cast un nome di richiamo per acchiappare quella fetta di target, reale e potenziale, di fan del pallone (in Italia sempre troppi) ma l’ultimo anno non è stato un anno qualunque e il più grande Festival musicale nazionale non se la puoi cavare lanciando due o tre messaggi di solidarietà agli “amici dello spettacolo” a parte, chiaramente, le libere iniziative degli artisti in gara, colpiti dall’emergenza sanitaria che ha annullato tutti i loro concerti e che ringraziamo. (Si vedano, ad esempio, performance de Lo Stato sociale con Emanuela Fanelli e Francesco Pannofino o il videoclip di Francesca Michielin e Fedez girato nei teatri chiusi di Milano).

Il problema, chiaramente, non è Ibrahimovic, né si vuole qui discutere sulle differenze di investimenti di denaro tra il mondo del calcio e quello della cultura (servirebbe solo a intristirci), il problema è piuttosto la scelta, particolarmente quest’anno, di chiamare un ospite del genere. Quei soldi potevano essere spesi in altro modo. Nomi di richiamo ce ne sono tanti anche nel nostro settore: i famosi che piacciono a tutti non sono solo calciatori e potrebbero ugualmente interessare gli sponsor. La scelta di un calciatore miliardario che non aggiunge nulla sul piano artistico né tecnico al Festival, è uno schiaffo che quest’anno ci colpisce e offende.

Ibrahimovic ha prontamente dichiarato: “I soldi non sono importanti per me, nel mio mondo non mi serve nulla. La mia presenza al Festival è un gesto che faccio con il cuore (…) I soldi che entrano li darò in charity, non vi preoccupate di questo”.

Siamo più che preoccupati e da molto tempo ma ci auguriamo comunque che quella del famoso calciatore che ha potuto calcare un palcoscenico prima di molti di noi, sia stata una buona permanenza a Sanremo, sul suo yacht da 20 milioni in cui alloggiava con tre amici. Nessuna gioia neanche per albergatori e ristoranti, dunque. Bel colpo, Amadeus.

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