ADDIO A MAURIZIO COSTANZO. Una lunga carriera in cui ha incontrato tutti, anche Carla Fracci

Grande comunicatore e innovatore, Costanzo lascia un segno e un ricordo indelebili

di Fabiola Di Blasi
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Se n’è andato ieri, all’età di 84 anni, Maurizio Costanzo.
Una pioggia di messaggi di cordoglio, espressi con ogni mezzo, ha iniziato a scorrere incessante da quando il suo ufficio stampa l’ha reso noto. “È morto il padre di tutti noi” ha detto Vittorio Sgarbi raggiunto dalla notizia a “L’aria che tira”, in diretta su La7.  E ancora Pippo Baudo ai giornali: “Sono senza parole, è una notizia dolorosissima. È stato importantissimo. Ha inventato un nuovo modo di fare televisione, ha scoperto tanti personaggi, è stato un uomo tuttofare (…) una personalità poliedrica, un artista e un creatore a 360 gradi (…) Non se ne va solamente un gigante della tv, ma della cultura italiana”.

Ma chi era Maurizio Costanzo? Una foto del 1959 scattata da Giuseppe Palmas, lo ritrae come un giovane con un taccuino in mano, all’inizio della sua carriera giornalistica, mentre intervista Totò, di cui era grande ammiratore. Uno scatto che oggi fa tenerezza e che ci ricorda che prima di diventare chiunque, siamo stati sempre un sogno in cui abbiamo creduto.

Agosto 1959 – Photo Giuseppe Palmas

Nato a Roma nel 1938, diplomato in ragioneria, Maurizio Costanzo è stato giornalista, conduttore radiofonico e tv, autore, sceneggiatore, paroliere. Nel panorama della canzone italiana ha co-firmato alcuni dei brani più celebri tra cui, nel 1966, “Se telefonando” scritto insieme a Ghigo De Chiara con musiche di Ennio Morricone e interpretato da Mina e la sua versione francese “Je Changerais D’avis” cantata da Françoise Hardy. È stato co-autore di “Non aver nessuno da aspettare” di Mino Reitano, insieme a Fiorenzo Fiorentini, di “Dammi mille baci” dei Ricchi e Poveri con Franco Franchi e Velia Maggiulli e di “Ma” di Toto Cotugno insieme a Cristiano Minellono. Più recentemente ha scritto “Semplicemente (Canto per te)” di Andrea Bocelli insieme a Nick The Nightfly, “Quanto ti amo” per Alex Britti e “Da quando mi hai lasciata” di Marcella Bella con la musica di Corrado Castellari e Cristiano Malgioglio.

Ha scritto commedie teatrali ed è stato sceneggiatore di numerosi film tra cui spiccano un primo progetto di “Salò o le 120 giornate di Sodoma ” (1975) di Pier Paolo Pasolini e il capolavoro “Una giornata particolare” di Ettore Scola con Sophia Loren e Marcello Mastroianni (1977).  Costanzo ha raggiunto la popolarità nel 1976, conducendo in Rai “Bontà loro”, un talk show, genere già affermato negli Stati Uniti che mescolava lo spettacolo al discorso. Ha scoperto e supportato talenti come Paolo Villaggio e Luciano De Crescenzo. Il suo nome è legato soprattutto al Maurizio Costanzo Show, in onda dal 1982 prima su Rete 4, poi su Canale 5, registrato per molti anni al Teatro Parioli di Roma di cui Costanzo è stato anche direttore artistico dal 1988 al 2011. “Fu Garinei a suggerirmi di trasferire la trasmissione in teatro”, ha detto. Nel tempo, il Maurizio Costanzo Show è diventato il salotto mediatico più importante e longevo della televisione italiana dove sono stati invitati nomi più e meno conosciuti fino al 2022: oltre 3600 ospiti per circa 4500 puntate. Nel video, Lorella Cuccarini e Marco Columbro nel programma.

Nel 1999, Carla Fracci, ospite del Maurizio Costanzo Show raccontava la sua prima volta al Teatro alla Scala, che sarebbe diventato uno dei luoghi più importanti della sua vita: “C’erano trecento bambini e scelsero me – confessò l’étoile a Costanzo – fu un periodo bellissimo”.

Nell’ultima puntata del 25 novembre 2022, tra gli ospiti anche alcuni docenti di “Amici” come Alessandra Celentano, solitamente criticata dal pubblico ma a favore della quale Costanzo aveva spezzato una lancia dichiarando che il programma non era pensabile senza una maestra di danza classica come lei, un pilastro della trasmissione, in grado di dare buoni consigli agli allievi e di creare dinamiche che muovono l’opinione pubblica.

La sigla, nota a tutti, era Se Penso A Te (1982), scritta da Franco Bacardi e Gianni Boncompagni.

Costanzo ha condotto diverse edizioni di “Buona domenica”, affiancato da Fiorello e altri. Tra programmi di impegno e disimpegno, è stato anche quello della camicia con i baffi nel famoso spot pubblicitario Dino Erre Collofit. Ha ricoperto importanti cariche presso la società Mediaset ed è stato consulente per LA7. Dal 2021 al 2022 è stato responsabile per le strategie di comunicazione della Roma, squadra di calcio di cui era tifoso.

Costanzo non si era mai laureato, iniziando a lavorare molto presto, ma nel 2009 ha ricevuto una laurea magistrale honoris causa in Giornalismo, editoria e multimedialità conferita dalla Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano. Ha dedicato questo riconoscimento alla memoria dei suoi genitori. Dal 1996 insegnava alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università La Sapienza di Roma (Teoria e applicazioni del linguaggio televisivo e il Laboratorio sui formati e i generi televisivi). Dal 2011/2012 Costanzo era docente di sociologia della comunicazione e radio-televisiva presso la facoltà di scienze della formazione dell’Università degli Studi Niccolò Cusano.

Una carriera ricca e brillante, d’ispirazione per tanti. Lo scivolone più grande quello della P2 di cui si pentì dicendo che si trattava di “Un gruppo di farabutti e cretini come me”.

Amico di Giovanni Falcone, che aveva ospitato più volte nel suo show, e apertamente schierato nella lotta contro la mafia, Costanzo era entrato nel mirino di Cosa Nostra e nel 1993, mentre era in macchina con Maria De Filippi dopo il lavoro al Teatro Parioli, è stato vittima di un attentato da cui lui e l’allora compagna sono usciti fortunatamente illesi ma sotto shock per un lungo periodo. “Mi risulta dai magistrati di Firenze che Matteo Messina Denaro sia venuto al Teatro Parioli durante il ‘Maurizio Costanzo Show’ per vedere se si poteva fare lì l’attentato, sarebbe stata una strage. Hanno deciso di farlo quando uscivo dal teatro”, ha raccontato Costanzo in radio a “Un giorno da pecora”.

Nel 1995, Maurizio Costanzo (già separato più volte) ha sposato Maria De Filippi, con cui ha anche adottato un bambino. Su loro si è sentito dire di tutto ma i due sono stati una delle coppie più solide della tv e del mondo dello spettacolo in grado di supportarsi e costruire un impero. Alla base, un rapporto di stima reciproca e rispetto. Una vera e propria squadra.

“Sarò un romantico, ma per me il dono più bello che ho ricevuto dalla vita è di avere incontrato Maria e di essere rimasto con lei tutti questi anni (…) Io e Maria siamo una sola forza e ci regaliamo energia a vicenda”. “La morte mi fa curiosità. L’unica cosa che mi disturba è dover lasciare Maria, i miei figli e i miei nipoti. Vorrei essere ricordato come uno che ha sempre cercato di fare e che ha provato, soprattutto, a vivere.” Maurizio Costanzo


In seguito a questa scomparsa, i palinsesti televisivi subiscono variazioni per l’inserimento di omaggi o in segno di lutto, come nel caso di Mediaset dove sono per ora sospesi i programmi di Maria De Filippi.

La camera ardente sarà allestita sabato 25 e domenica dalle 10.30 alle 18 e domenica 26 febbraio dalle 10 alle 18 presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio. L’ingresso è previsto dal Portico del Vignola.

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