Successo per la “Carmen” di Josè Perez. Sabrina Brazzo splendida protagonista

di Francesco Borelli
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Pensate a una delle eroine più amate della letteratura e dell’opera lirica. Immaginate un luogo che, nella fattispecie, non ha collocazione spazio temporale. E infine donate alla suddetta eroina le fattezze perfette e bellissime di Sabrina Brazzo.

Queste le premesse della messa in scena del balletto “Carmen”, rappresentato con buon successo gli scorsi 27 e 28 settembre presso il Teatro Martinitt di Milano.

L’opera di Josè Perez, che si propone nella duplice veste di coreografo e primo ballerino, fa della modernità la propria principale caratteristica e regala al pubblico un’ora di spettacolo che in tanti momenti dona emozioni e bellissima danza. Ma andiamo per gradi.

Il giorno e la notte sono ore prive di diversità. Ciò che conta non sono lo spazio e il tempo ma i sentimenti dell’animo umano, quelli capaci di toccare le corde più profonde ed essere decisivi nella scelta di vivere e o morire.

Carmen è bellissima, presuntuosa e fuori dagli schemi. Sabrina Brazzo, ètoile scaligera di rinomata e felicissima carriera, è perfetta nel ruolo. Accattivante, sensuale, intensa in ogni istante e capace di rapire comprimari e pubblico in sala con fascino da star navigata. La sua danza è pulita, le sue gambe parlano, le sue braccia e il suo volto recitano un copione che profuma di verità e forza. La sua Carmen urla la bellezza di una donna capace di rimanere coerente con se stessa, che ama e ha paura dell’amore, che gioca e infine muore perché a nessuno deve appartenere. Sabrina Brazzo si conferma, seppure di conferme non si avesse bisogno, danzatrice eccellente e interprete raffinata oltre ogni dubbio.

Andrea Volpintesta interpreta Escamillo, il giovane toreador, elegante e vittorioso nell’arena che fa innamorare la protagonista. Volpintesta esprime tutta la forza e il vigore di Escamillo. Attira l’attenzione su di sé grazie a un’invidiabile presenza scenica e a una tecnica irreprensibile e brillante. Virtuosismi da manuale e vasta esperienza al servizio del personaggio e del pubblico in sala.

Josè Perez coglie nel segno. La sua visione del mondo di Carmen convince regalando alla storia una modernità che riluce di un equilibrio sottile tra il passato e il presente. Come si diceva all’inizio il luogo potrebbe essere qualsiasi, il tempo non esiste più, ciò che conta è l’umano sentire. E Perez intorno all’amore, che stravolge e uccide, fa ruotare i personaggi del balletto. La sua interpretazione di Don Josè ci regala l’immagine di un uomo autoritario, ma forse meno forte di ciò che sembra. S’innamora di Carmen, ne subisce il fascino ma non vuole al contempo unirsi a personaggi di tal fatta. Vive, fortissimo, il confronto con Escamillo e, provato dal dramma interiore che ne scaturisce, uccide Carmen consapevole che togliendole la vita non apparterrà più a nessuno.

Danzatore di grande esperienza, celebre ai più come protagonista del programma televisivo “Amici”, Perez si cimenta con successo in una coreografia di certo perfettibile, ma comunque d’impatto e di ottima dinamica ballettistica. Curatissimi i passi a due e gli assoli e ottime le coreografie d’insieme.

La giovane compagnia diretta da Sabrina Brazzo e Andrea Volpintesta, la JAS ART BALLET, si dimostra all’altezza del compito. Molto buono il livello delle donne che dimostrano sintonia e pulizia tecnica. Insiemi impeccabili e grande disinvoltura in scena. Da menzionare la giovane Maria Caterina Mambretti nel ruolo di Micaela, che nella rilettura di Perez diventa non la promessa sposa di Don Josè ma un’amica di Carmen che a lei vuol somigliare.

Uno spettacolo godibile, ben fatto, perfettibile ma di successo e dal, ci auguriamo, roseo futuro.

Crediti fotografici: Luca Vantusso

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