Singin’ in the rain: l’ottimismo del musical cinematografico americano

di Fabiola Di Blasi
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Cantando sotto la pioggia (titolo originale: Singin’ in the rain) è un film musicale del 1952 con regia e coreografie di Stanley Donen e Gene Kelly, quest’ultimo anche interprete. Prodotto da Artur Freed per la MGM (la “major del leone”) specializzata in opere maestose che implicavano un grande dispiego di mezzi, il film è ambientato nel periodo di passaggio dal cinema muto al sonoro. Nel 1927, infatti, la Warner aveva prodotto “Il cantante di jazz” (The jazz singer) diretto da Alan Crosland, che, di fatto, era un buon film muto accompagnato da brani orchestrali, canzoni e con i brevi, ma storicamente determinanti, passaggi parlati di Al Jolson: per la prima volta si registrava e riproduceva in sincronia.
Singin’ in the rain fu progettato come un juke-box contenente le vecchie canzoni del periodo 1929-1931 dei musical MGM. Arthur Freed che era specializzato nella realizzazione di commedie musicali, ingaggiò i suoi fidati sceneggiatori Betty Comden e Adolph Green che ricevettero indicazioni specifiche, per esempio sul fatto che dovesse esserci una scena con la pioggia e qualcuno doveva cantare. Veniamo alla trama: nella Hollywood di fine anni Venti, l’attore Don Lockwood (Gene Kelly), in precedenza ballerino, musicista e stuntman, e Lina Lamont (Jean Hagen) sono acclamate star del cinema muto. I due interpretano spesso ruoli da innamorati così la stampa gli ha attribuito una relazione, sebbene tra loro non vi sia grande simpatia, particolarmente da parte di Don nei confronti di Lina. Una sera, dopo la première di uno dei loro film, Don conosce Kathy Selden (Debbie Reynolds), aspirante attrice di teatro che, in attesa di un buon ingaggio, lavora in spettacoli di cabaret. Dopo qualche tempo dal primo approccio poco amichevole, tra i due nasce l’amore. Intanto il primo film sonoro, “Il cantante di jazz”, riscuote grande successo ed il produttore della Monumental Pictures decide di adeguarsi ai tempi trasformando l’ultima pellicola in cui recitano Don e Lina (Il Cavaliere spadaccino) in un film parlato ma l’idea si rivela irrealizzabile per via del tono di voce squillante di Lina. Il film affronta quindi le difficoltà che incontrarono gli addetti ai lavori con la rivoluzione del sonoro: la confusione iniziale, la necessità di abbracciare in fretta il cambiamento, le lezioni di dizione per gli attori, i rumori, il fuori sincrono, la risposta del pubblico…Dopo vari tentativi, Cosmo Brown (Donald O’Connor), il migliore amico di Don, suggerisce di trasformare il film in un musical intitolato “Il cavaliere della danza” nel quale Lina sarebbe stata doppiata dalla giovane attrice e cantante Kathy Selden. Lina si infuria quando scopre la liaison tra Don e Kathy e cerca di sabotarla senza però riuscirci. Alla presentazione del prodotto finale, il film ottiene un enorme successo e quando a Lina viene chiesto di cantare, Don, Cosmo e il produttore R.F. Simpson le suggeriscono di esibirsi in playback con Kathy dietro le quinte. In realtà a loro interessa smascherarla alzando il sipario durante l’esecuzione per rivelare al pubblico l’identità ed il talento di Kathy, la vera voce del film. La pellicola si apre e si chiude nel medesimo contesto: l’anteprima di un film hollywoodiano con il personaggio di Don che compie un’evoluzione passando dall’iniziale sorriso forzato e di circostanza, ad una felicità genuina nel finale.

Il plot di “Cantando sotto la pioggia” si rifà al film “Étoile sans Lumière” di Marcel Blistène del 1946, con Edith Piaf ed Yves Montand, e che tratta di una giovane cantante, Madeline, che presta la voce all’attrice Stella Dora in uno dei primi film sonori.
Come si è detto, Singin’ in the rain è prima di tutto il cinema che racconta se stesso e molte performance sono anche riflessioni sulla settima arte e sul genere a cui la pellicola appartiene; la sequenza del corteggiamento nel teatro di posa (You Were Meant for Me), nella quale Don ricrea l’atmosfera romantica usando l’attrezzistica di studio, è un vero e proprio manifesto sulla tecnica del cinema. Gli strabilianti numeri di questo musical non hanno bisogno di collegamenti con una visione d’insieme per acquisire significato ma stanno in piedi da soli.
Il momento-simbolo è sicuramente la celebre sequenza in cui un euforico Gene Kelly danza e canta sotto la pioggia. La scena doveva essere un trio per Don, Kathy e Cosmo (che invece vediamo in “Good Morning”), ma durante le riprese Gene Kelly decise che sarebbe stato più efficace interpretare da solo il pezzo. Pochi elementi (un ombrello, alcune pozzanghere, un palo della luce, la vetrina di un negozio) e un’ambientazione urbana ricostruita in studio aiutano a rappresentare perfettamente la gioia e l’ottimismo che sono i temi principali del film. Non dimentichiamo che il musical è un genere di intrattenimento, d’evasione, che ha a che fare con la dimensione onirica e che, particolarmente negli anni di Singin’ in the rain (dopo i quali anche la scrittura dei soggetti originali entrerà in crisi) contribuiva a tenere in piedi quello che rimaneva del sogno americano negli USA dopo la crisi del ’29 e la II guerra mondiale. La sequenza fu girata di giorno utilizzando dei teloni per ottenere l’effetto notte. Per la pioggia, fu aggiunto del latte all’acqua in modo che rendesse meglio sulla pellicola. L’artista eseguì la canzone in una sola ripresa e aveva la febbre molto alta. Si può dire che Singin’ in the rain, insieme a Un americano a Parigi uscito l’anno prima e vincitore di 9 Oscar, sia la massima espressione di Gene Kelly, uno dei più grandi uomini di spettacolo di sempre: attore, regista, cantante, coreografo e ballerino. Il film prende il nome proprio dalla canzone che il protagonista canta in questa scena ma “Singin’ in the Rain” non fu creata ad hoc bensì scritta nel 1929 da Arthur Freed (autore del testo) e da Nacio Herb Brown (autore della melodia). La canzone  fu eseguita precedentemente sullo schermo da Cliff Edwards nel musical “Hollywood che canta” (1929), poi da Jimmy Durante nel film “Il professore” (1932) e da Judy Garland in “Little Nellie Kelly” (1940). Tuttavia il brano divenne celebre grazie all’interpretazione di Gene Kelly e fu ripreso anche nel film Arancia meccanica (1971) di Stanley Kubrick, canticchiato dal protagonista Alex DeLarge durante la scena dell’aggressione a casa dello scrittore. Solo due canzoni furono scritte appositamente per il film: “Make ‘Em Laugh” dello stesso Freed, da alcuni considerata un’imitazione della canzone “Be a Clown di Cole Porter” presente nel film “Il pirata” (1948), diretto da Vincente Minnelli, e “Moses Supposes” (musica di Roger Edens, testo di Comden e Green).
Il film svolge anche una funzione riassuntiva della storia dello spettacolo musicale leggero americano, a cui fa omaggio: dal primo numero che ci viene presentato con un flashback, “Fit as a Fiddle”, modello clownesco di intrattenimento musicale, fino alla più complessa sequenza ballata di “Broadway Melody” in cui appare anche, bellissima e sensuale, Cyd Charisse.

Premi: nel 1952, Singin’ in the rain è tra i migliori dieci film al National Board of Review Award.
1953 Academy Awards, nomination miglior attrice non protagonista a Jean Hagen e nomination per la miglior colonna sonora a Lennie Hayton; 1953 Golden Globe, miglior attore in un film musicale a Donald O’Connor e nomination come miglior film commedia o musicale. 1953 Premio BAFTA, nomination come miglior film.
1953 DGA Award, nomination per la miglior regia a Stanley Donen e Gene Kelly
1953 WGA Award, miglior sceneggiatura ad Adolph Green e Betty Comden.
Nel 1989 è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito al decimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi. Dieci anni dopo è salito al quinto posto. Detiene il primo posto nella lista riguardante i migliori film musicali.

Genere: commedia , musicale
Anno: 1952
Regia: Stanley DonenGene Kelly
Attori: : Gene KellyDonald O’Connor,Debbie ReynoldsJean HagenMillard MitchellDouglas FowleyCyd CharisseRita Moreno
Sceneggiatura: Betty ComdenAdolph Green
Fotografia:  Harold Rosson
Montaggio:  Adrienne Fazan
Musiche: Lennie Hayton
Coreografie: Gene Kelly, Stanley Donen
Scenografia: Randall Duell, Cedric Gibbons
Costumi: Walter Plunkett
Prodotto da Arthur Freed per MGM
Distributore: MGM HOME ENTERTAINMENT
Paese: USA
Lingua originale: inglese
Durata: 102 Min

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