“Sì viaggiare…con un ritmo fluente di vita nel cuore”

di Vittoria Maggio
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“Sì viaggiare
evitando le buche più dure
senza per questo cadere nelle tue paure
gentilmente senza fumo con amore
dolcemente viaggiare
rallentando per poi accelerare
con un ritmo fluente di vita nel cuore
gentilmente senza strappi al motore”

Finché c’è tango c’è vita ama proporre sincretismi culturali, temporali, tematici; ama creare collegamenti, costruire ponti fra estremi apparentemente lontani o fuori contesto!

Se Lucio Battisti amasse il tango non lo so, sicuramente amava molto viaggiare come canta in questo suo testo del 1977 con “un ritmo fluente di vita nel cuore”!

Viaggiare, che come sappiamo è un profondo mezzo interiore di conoscenza e di incontro, è una delle meravigliose opportunità che offre il tango: non solo viaggiare con introspezione dentro sé stessi o verso il partner attraverso il “motore” dell’abbraccio, ma più semplicemente viaggiare in città e luoghi differenti, a condizione però di trovare una milonga dove ballare tango!

La cosa fantastica è che il tanguero non deve decidere dove, come o quando partire, deve solo scegliere: c’è infatti una sorta di organizzazione mondiale dalle mille facce e sfaccettature che pensa a tutto e cura ogni dettaglio  nei minimi particolari.

Le proposte sono  tantissime durante l’anno: i “viaggitango” vengono organizzati in città italiane, europee o internazionali, spiagge incantevoli, sui monti o in agriturismo, in luoghi a volte  poco conosciuti e altrimenti non considerati come saloni, ville, piazze o gallerie. Ci sono anche proposte  in barca a vela che, oltre a respirare aria di mare in libertà, vanno alla ricerca della milonga dove ormeggiare il veliero… Di tutto e di più insomma, oltre a festival in giro per il mondo e maratone di tango.

Starete pensando che chi balla tango è ricco oppure spendaccione: invece no, è esattamente il contrario!

Generalmente i prezzi di questi viaggi sono convenienti, perché chi organizza sa che il tanguero bada al risparmio, vuole spendere il necessario, avere il meglio ed essere soddisfatto appieno.
Chi organizza sa che proponendo quindi una buona offerta avrà un altissimo numero di richieste e adesioni e tutti avranno così il loro giusto tornaconto.

È un’occasione, un grande stimolo viaggiare ballando tango: di giorno  turista in sneakers alla scoperta o alla riscoperta di un bel luogo; di notte animale notturno, elegante e seducente con scarpe lucide o tacchi a spillo, rapace di nuove  e sconosciute prede danzerine! Questa è una delle motivazioni forse più  interessanti: in un luogo sconosciuto che non rientra nella tua routine tanguera, routine che volente o nolente diventa la tua zona di comfort, hai l’opportunità di rimetterti in gioco, di sfidare le tue certezze, di fare nuovo esercizio di conoscenza di te e dell’altro perché sei “obbligato” a interagire col nuovo che per qualsiasi essere umano è un esercizio faticoso.

Ricordo uno splendido viaggio per un festival autunnale a Barcellona, città che amo  per la sua allegria e per le diverse angolature visive che offre allo sguardo: poiché il festival era in una zona di cui non avevo nemmeno mai sentito parlare, ho avuto l’opportunità di scoprire un’ennesima faccia di questa città che forse non avrei altrimenti considerato.

Mi aspettavo di ballare con soli spagnoli e invece ho incontrato anche meravigliosi siciliani catanesi… una doppia sorpresa e possibilità! Catania non era nelle mie priorità turistiche, grazie a Barcellona e al tango lo è diventata, indirettamente ho scoperto una delle nostre città più belle e accoglienti.

Viaggiando a ritmo di tango si incontrano persone e culture eterogenee  che accogliamo subito nell’abbraccio del ballo senza pregiudizio; cambiamo prospettiva, ci misuriamo con altri stili e livelli di ballo, comunichiamo con lo “straniero” grazie al contatto fisico ed emotivo.

Non esistono barriere, muri, diversità: esiste solo uno spazio fisico e mentale, guarda caso circolare come la famosa tavola rotonda dei cavalieri arturiani, in assoluta uguaglianza, con le stesse possibilità, ovunque ci troviamo!

E come sempre buon Tango a tutti, a chi lo balla, a chi inizierà a ballarlo, a chi lo ascolterà oppure lo guarderà, a chi lo ama e a chi lo rifiuterà e male ne parlerà … A chi vive insomma perché Finché c’è tango c’è vita!

Un abbraccio!

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