Rossella Brescia e Luciano Cannito ospiti a Novara Dance Experience. Umiltà, tenacia e tanta passione

di Beatrice Micalizzi
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Sabato 4 novembre le luci hanno illuminato nuovamente la Sala dell’Arengo al Broletto di Novara, per ospitare il primo appuntamento della seconda parte di Novara Dance Experience.
Il progetto, ideato e voluto da Francesco Borelli, alla direzione di Dance Hall, centro per la diffusione della cultura della danza, in collaborazione con LILT Novara Onlus e con il patrocinio del Comune di Novara, è divenuto realtà lo scorso 14 gennaio con la prima preziosa ospite, Signora della danza Carla Fracci, e proseguito con Oriella Dorella, Luciana Savignano e Lorella Cuccarini.

Lo scorso sabato, un vero e proprio successo di pubblico ha inaugurato “col botto” il nuovo ciclo di appuntamenti: i riflettori si sono accesi su Rossella Brescia e Luciano Cannito, danzatrice e alla guida di una scuola di danza lei, maestro coreografo lui, legati da un sodalizio professionale saldo e splendida coppia nella vita privata.

L’intervista, come sempre mediata dal nostro padrone di casa Francesco Borelli, entra subito nel vivo, con una riflessione riguardo ai sogni e all’importanza di sostenere i giovani che desiderano fare della danza la propria professione. Rossella, parlando in generale, conferma la necessità di incoraggiare i ragazzi nello studio delle arti, dalla danza al teatro alla musica ma pone subito l’accento sul ruolo dello Stato, determinante e irrinunciabile. Cannito, attivissimo nella battaglia per la danza al fine di ottenere le giuste leggi e il giusto sostegno che possano garantire ai professionisti di domani e alla danza stessa un futuro, concorda e prosegue affermando che la passione sia uno dei motori più forti per qualsiasi azione. Passioni essenziali su cui investire, passioni da tener vive affinché il mondo non si inaridisca del tutto, quelle passioni che insegnano a vivere con ideali più forti.

A questo punto è doveroso menzionare la recentissima approvazione della Legge sullo spettacolo dal vivo il giorno 8 novembre, di cui abbiamo parlato e che potete rileggere al seguente link: https://www.dancehallnews.it/la-camera-ha-approvato-la-legge-sullo-spettacolo-dal-vivo-lesercito-della-danza-prosegue-inarrestabile/
Una vittoria che rappresenta un segnale importante proveniente dal Governo Italiano.

Nel corso dell’intervista, si parla del connubio politica e danza, ovviamente il tutto prima che il Governo decidesse di promulgare la legge. Cannito si è da sempre posto come “paladino” dell’arte coreutica, ponendo all’attenzione del pubblico più vasto i problemi che la danza ha nel nostro Paese. Nonostante questa ultima buona notizia, dopo mesi, anni di silenzio e di corpi di balli che chiudono, l’investimento del Governo Italiano deve proseguire e continuare a sostenere la danza, nel paese dove è stata creata, dove sono state inventate le scarpette da punta da Filippo Taglioni, creando e moltiplicando le occasioni di formazione accademica e di lavoro per i danzatori, il cui numero sta salendo giorno dopo giorno, andando a identificare una vera e propria classe professionale, e dando alla danza gli stessi vantaggi dati alle orchestre all’interno delle fondazioni.

Gli argomenti sono molti e Francesco, conducendo il dialogo, unisce temi di ampio respiro a domande dirette agli ospiti, facendone emergere un ritratto chiaro e limpido. A partire dagli inizi.

Rossella, sorridendo con la voce, racconta di come si sia avvicinata alla danza, ricordando di come era solita correre a casa per non perdere “Maratona d’estate” di Vittoria Ottolenghi dove Baryshnikov e Ferri l’hanno incantata danzando. Quello che colpisce, e che oggi succede sempre meno, è il ricordo del “compromesso” con i genitori: lo studio scolastico non ne avrebbe dovuto risentire, pena la sospensione delle lezioni di danza. La disciplina e il rigore che si imparano a danza si riflettono sulla vita dell’allievo in modo così profondo da diventare valori assoluti, da cui solitamente è molto difficile distaccarsi.

Luciano, invece, non sa spiegare il perché abbia deciso di intraprendere questo cammino; si definisce una sorta di Billy Elliot, quando essere un ballerino in Italia era ancora tabù. Oggi ancora non sa il vero motivo, probabilmente la sua voglia di rappresentare le emozioni, raccontare una storia senza la parola, solo con il corpo.

Tra le tematiche più attuali, Francesco parla di doti e di quello che oggi serve nella danza rivolgendosi a Rossella, le cui qualità sono di indiscutibile meraviglia, la quale annovera come la più importante la musicalità; a seguire, dipende da quello cui il ballerino si vuole dedicare, in quanto ogni disciplina della danza richiede determinate abilità e attitudini.
La qualità che non può mancare è la tenacia, la determinazione che con costanza spinga il danzatore a perseverare, senza fermarsi al primo provino negativo, inseguendo ogni giorno la desiderata realizzazione del suo sogno. L’impegno premia.

Stessa domanda viene rivolta a Cannito il quale, con molta obiettività, afferma che le qualità che cerca durante un’audizione sono determinate dalla produzione che dovrà andare a fare. Il risultato che vuole ottenere determina le doti che va a ricercare. “Lo stile è sempre il limite della fantasia”; etichettare in qualche modo i danzatori oggi non è più attuale.

Rossella e Luciano, oltre a essere personaggi della danza, sono entrambi conosciuti al pubblico del piccolo schermo. Rossella ricorda di come si sentisse inadeguata al mondo del balletto classico per via del suo fisico formoso, al di fuori del canone “fax”, come lei stessa scherza. Per dar seguito alla sua carriera e al suo sogno, prova con la TV; tante le audizioni non andate prima di raggiungere il primo sì.
Proprio un’audizione ha creato l’occasione di incontro tra Luciano e Rossella: era il 2007 e il maestro era in cerca della sua Carmen, potente, non tradizionale, e gli è stata nominata Rossella. Da quell’incontro, oltra al sodalizio sul palcoscenico, intrecciano anche una bellissima storia d’amore.

Uniti in tutto e per tutto quindi, e la danza per entrambi è come aria, linfa vitale, una compagna che non ti abbandona mai, “quando non ci sono più sorrisi per ridere, quando non ci sono più lacrime per piangere” dice Cannito: solo danzare e raccontare emozioni. La danza si fa con il corpo ma di per sé non esiste, e si sublima quando, attraverso il movimento, si arriva a suscitare un’emozione. Rossella continua parlando della danza come l’occasione di evadere raccontando con il corpo.

Quello che emerge durante la chiacchierata quale caratteristica comune a Rossella e al maestro Luciano è l’umiltà di non essersi mai “sentiti arrivati”, di non aver mai smesso di imparare, di studiare, di migliorarsi, pur avendo chiaramente raggiunto il successo agli occhi del pubblico e della critica.

La caparbietà, la tenacia, la passione, l’impegno, lo studio potremmo dire siano i valori che Rossella e il maestro Cannito invitano i giovani d’oggi ad avere come punti fermi in modo che, senza che la paura di non riuscire freni i loro desideri, il sogno possa diventare realtà.

Tra pensieri e spunti di riflessione, tra racconti e aneddoti divertenti, trascorrono poco meno di due ore in compagnia di due professionisti che hanno dedicato la loro vita alla danza, due persone che sono così come si vedono, senza artifici né presunzione, e che hanno offerto un confronto veramente piacevole.

Crediti fotografici: Carla Moro, Aurelio Dessi

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