Per #storiedidanza torna la nostra Giada Feraudo e ci racconta “La Dame aux Camélias”

di Giada Feraudo
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Prima rappresentazione assoluta: Stoccarda, 1978
Balletto in tre atti
Coreografia John Neumeier, ispirata a La Dame aux Camélias di Alexandre Dumas figlio, scritto nel 1848
Musica di Frédéric Chopin

La Dame aux camélias è un balletto in tre atti creato da John Neumeier, uno dei maggiori coreografi viventi, innovatore e rivitalizzatore del genere del balletto drammatico, per il Balletto di Stoccarda nel 1978. Il coreografo costruisce ruolo di Marguerite  per l’étoile Marcia Haydée, allora anche direttrice della compagnia. Il balletto è successivamente entrato nel repertorio del Balletto di Amburgo, che Neumeier dirige dal 1973.

La trama si ispira all’intreccio del romanzo dal titolo La Dame aux camélia di Alexandre Dumas figlio, scritto nel 1848, pochi mesi dopo la morte di Marie Duplessis, la cui vicenda ha suggerito quella della Violetta verdiana della Traviata. Il balletto di Neumeier si basa sul romanzo e non sulla commedia rielaborata dallo stesso autore ed è musicato dalle note struggenti di Chopin.
La scrittura coreografica è intensa e raffinata, il linguaggio stilistico è di stampo neoclassico.

Fra le principali interpreti del balletto si ricordano soprattutto due danzatici italiane: l’étoile Alessandra Ferri e Silvia Azzoni.

La trama

Prologo
La vicenda inizia subito dopo la morte della cortigiana Marguerite Gautier. Il contenuto del suo lussuoso appartamento sta per essere messo all’asta per pagare i debiti; Nanine, la sua fedele domestica, si accomiata per l’ultima volta dalle stanze a lei familiari. Entrano visitatori curiosi, acquirenti, conoscenti e amici della defunta, fra i quali il vecchio Monsieur Duval, per esaminare gli arredi. Un giovane di nome Armand Duval irrompe disperato nella stanza e perde i sensi. Monsieur Duval riconosce suo figlio e lo sostiene amorevolmente. Sopraffatto dai ricordi, Armand comincia a raccontare la sua storia.

Atto primo
Tutto ha inizio al Théâtre-des-Variétés durante una rappresentazione del balletto Manon Lescaut, che narra del dramma di una cortigiana combattuta fra l’amore per il lusso e il vero amore. Marguerite Gautier, una delle più belle e più desiderabili cortigiane di Parigi, si trova fra il pubblico. Toccata dalla difficile situazione di Manon ma disgustata dalla sua infedeltà, ella rifiuta di vedere nel personaggio un riflesso di se stessa. Armand, che in precedenza aveva ammirato Marguerite da lontano, le viene presentato per la prima volta quella sera.
Dopo lo spettacolo Marguerite decide di invitare Armand nel suo appartamento, servendosi di lui per provocare la gelosia del noioso Conte N, suo corteggiatore. Allorché Marguerite è colta da un attacco di tosse, Armand le offre il suo aiuto e, profondamente turbato, le confessa di essere innamorato di lei. Benché toccata dalla sua appassionata dichiarazione, Marguerite, conscia della sua malattia fatale e della sua necessità di vivere nel lusso, lo tiene a distanza, ma questo non impedisce alla loro relazione di farsi più profonda.
Passando da un ballo all’altro e da un ammiratore all’altro Marguerite continua la sua vita lussuosa e dissoluta ma Armand non cessa di aspettarla, arrivando addirittura a seguirla nell’idilliaca casa di campagna che il Duca mette a disposizione per lei.

Atto secondo
In campagna Marguerite conduce la sua esistenza nel lusso più sfrenato, a spese del Duca. Inevitabilmente si giunge a un confronto fra il Duca e Armand e, per la prima volta, Marguerite fa una scelta precisa, prendendo le difese del suo amato davanti a tutti e rifiutando una vita fatta di ricchezze e sicurezza. Il Duca se ne va andato indignato, lasciando Armand e Marguerite finalmente soli.
Sopraffatto dal pensiero di questa felicità ormai lontana Armand sviene nuovamente e il padre, profondamente colpito, ricorda con vergogna il ruolo da lui giocato in questa vicenda. Venuto a conoscenza della vita condotta dal figlio, egli si reca nella casa di campagna di Marguerite all’insaputa di Armand e le chiede di allontanarsi da lui. Con grande dolore Marguerite dimostra la profondità e la sincerità del suo amore per Armand accettando di lasciarlo. Armand racconta al padre di come, al suo ritorno, abbia trovato la casa vuota e quanto, quel giorno egli abbia atteso invano Marguerite, fino a quando Nanine gli porta una sua lettera, nella quale ella lo informa che è costretta a interrompere la loro relazione e ritornare al suo precedente stile di vita. Incredulo, Armand si reca subito a Parigi e la trova fra le braccia del Duca.

Atto terzo
Qualche tempo dopo i due si incontrano per caso agli Champs-Élysées. Marguerite è accompagnata da un’altra bella cortigiana, Olympia, che Armand immediatamente comincia a corteggiare, desideroso di restituire la pariglia a Marguerite, nei confronti della quale prova un profondo risentimento.
Mortalmente malata, Marguerite si reca un’ultima volta da lui, pregandolo di smettere di umiliarla. La loro passione si riaccende ma quando si addormentano a Marguerite appare in un terribile incubo la visione di Manon; al risveglio decide quindi di onorare la sua promessa e, in silenzio, lascia per la seconda volta l’amato Armand.
Tempo dopo, a un ballo, egli la offende pubblicamente, consegnandole una busta piena di denaro, il pagamento per i suoi servigi. Mortalmente malata, Marguerite perde i sensi.
Armand giunge al termine del suo racconto, che il padre ha ascoltato profondamente commosso. I due si separano. Quando Armand rimane solo Nanine gli consegna il diario di Marguerite. Armand comincia a leggerlo e scopre così il profondo e sincero amore della giovane, e il rapido e grave deterioramento della sua salute. Durante la lettura gli sembra di accompagnarla per l’ultima volta a teatro a vedere Manon Lescaut; nel balletto Manon, ormai ridotta in povertà, muore stremata fra le braccia del suo fedele innamorato Des Grieux, che l’aveva seguita in esilio.
Malata e disperata, Marguerite deve lasciare il teatro ma i personaggi del balletto le appaiono nei sogni provocati dalla febbre. Desidera vedere un’ultima volta Armand, ma muore sola e in povertà.
Armand, in silenzio, chiude il diario.

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