Per #storiedidanza Giada Feraudo racconta Le Corsaire

di Giada Feraudo
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Balletto in tre atti e cinque scene
Musica Adolphe Adam, Cesare Pugni, Riccardo Drigo, Pavel Oldenburgski, Léo Delibes
Libretto Jules-Henry Vernoy de Saint Georges e Joseph Mazilier , tratto dal poemetto The Corsair di George Gordon Byron 
Prima rappresentazione: Parigi, Académie Royale de Musique, 23 gennaio 1856

Nessun balletto del XIX secolo ha avuto così numerose edizioni come Le Corsaire, tanto da essere considerato oggigiorno il più celebre e virtuosistico pastiche del repertorio, la cui musica risulta addirittura opera di cinque compositori diversi. Il riferimento principale per questo soggetto rimane però Le Corsaire, un balletto pantomimico, su libretto di Jules-Henry Vernoy de Saint-Georges e Joseph Mazilier, musica di Adolphe Adam e coreografia dello stesso Mazilier. Piuttosto convenzionale è, in questo caso, il riferimento al testo di Byron, in quanto il libretto si distacca ampiamente dall’omonimo poema pubblicato nel 1814, che ebbe molto successo grazie ai temi cari alla poesia romantica come l’ambientazione esotica, il viaggio, il naufragio.

Il primo balletto ad ispirarsi in parte all’opera di Byron fu The Corsair, con la musica di Robert Bochsa e la coreografia di François Albert Décombe, rappresentato al King’s Theatre di Londra il 29 Giugno 1837.
Un secondo adattamento, più famoso, fu quello presentato il 23 gennaio 1856 dal balletto dell’Académie Royale de Musique (oggi balletto nazionale dell’Opéra di Parigi), in seguito a un’idea dell’allora direttrice dell’Opèra, l’imperatrice Eugenia di Francia, moglie di Napoleone III.

Le Corsaire fu creato per mettere in luce la famosa ballerina italiana Carolina Rosati, che allora ricopriva il ruolo di Prima Ballerina Assoluta all’Opéra. La scelta per la creazione della musica ricadde su Adolph Adam,  al tempo il più quotato compositore di opera e balletto in Francia, per l’enorme somma di seimila franchi, oltre ai diritti d’autore.
Il balletto ebbe un grande successo fin dal debutto, grazie all’interpretazione magistrale della Rosati e agli straordinari effetti teatrali. La partitura di Adam fu molto elogiata per la melodia, l’orchestrazione e l’intensità drammatica ma egli non poté godere a lungo del suo ultimo lavoro in quanto morì di attacco cardiaco il 3 maggio 1856, appena quattro mesi dopo il debutto del balletto.
A testimonianza del suo successo le fonti raccontano che Le Corsaire fu rappresentato ben quarantatrè volte nel solo 1856, sempre con la Rosati nel ruolo di Medora. La sua interpretazione fu considerata da tutti insuperabile e quando la ballerina lasciò Parigi, nel 1859, il balletto fu tolto dal repertorio della compagnia.

In Russia Le Corsaire ottenne un successo ancora maggiore e sarà proprio grazie alla tradizione russa che, in seguito, verrà riportato sulle scene teatrali occidentali, dove era man mano caduto nell’oblio.
Fu a San Pietroburgo che nel 1858 vide la luce la versione che ancora oggi conosciamo, quella coreografata da Jules Perrot. Petipa, che in quell’occasione ricoprì il ruolo di Conrad, volle inserire il celebre pas d’esclave, musicato da Oldenburg. Vennero anche introdotti, per la prima volta, numerosi brani musicali di Pugni, fra cui il pas des odalisques e la scena di seduzione danzata da Gulnare, Perrot però non considerò mai questo lavoro come suo, e addirittura non lo citò nella lista delle opere redatta alla fine della sua carriera.

Il brano oggi più celebre e ricco di virtuosismi di questo balletto, rappresentato in moltissimi gala, è senza dubbio il pas de deux del terzo atto, evoluzione del pas de trois danzato da Medora, Conrad e lo schiavo Alì, aggiunto nell’ultima delle numerose edizioni del balletto nel corso del XIX secolo, su musica di Riccardo Drigo, appartenente alla produzione montata da Marius Petipa a San Pietroburgo nel 1899.
Nel 1962 il ballerino e coreografo georgiano Vakhtang Chabukiani creò una nuova versione della coreografia di Petipa introducendo alcuni cambiamenti, il più importante dei quali fu la sostituzione del pas de trois di Drigo con il celebre pas de deux, presentato per la prima volta al Covent Garden di Londra e divenuto famoso grazie all’interpretazione indimenticabile di Margot Fonteyn e Rudolf Nureyev.

La trama

Prologo: Il naufragio
Una violenta tempesta sorprende in mare un gruppo di pirati guidati da Conrad, da Birbanto e dallo schiavo Alì. La loro nave affonda rapidamente.

Atto I
Scena 1: La spiaggia 
Un gruppo di giovani donne greche, fra cui Medora e Gulnare, giungono su una spiaggia, la stessa su cui i pirati sono stati portati dalle onde in seguito al naufragio. Fra Medora e Conrad è amore a prima vista. Arriva però una pattuglia di commercianti turchi, guidati dal mercante di schiavi Lankandem, a caccia di giovani donne da vendere come schiave, i quali senza indugiare catturano le giovani e pagano Lankendem profumatamente. Si dirigono poi verso il mercato degli schiavi al bazar turco e i corsari giurano di salvare le fanciulle sfortunate.

Scena 2: Il mercato degli schiavi 
Il ricchissimo Pascià Seid si reca al mercato per acquistare nuoce schiave per il suo harem. Il mercante di schiave Lankendem gli mostra tutte le belle ragazze che egli ha rapito in Palestina e in Algeria ma il pascià non sembra interessato a nessuna di loro, fino a quando vede Gulnare, con cui Lankendem danza un Pas de deux (il Pas d’esclave). Seid la compra e vorrebbe acquistare anche Medora, la più bella delle schiave, ma un misterioso commerciante, ovvero Conrad sotto mentite spoglie, offre un prezzo migliore e riesce a fuggire con lei, seguito dalle altre sue compagne. Nella confusione i corsari di Conrad catturano anche Lankendem.

Atto II
La caverna del corsaro 
Medora e le sue compagne vengono condotte nella caverna dei corsari, che è piena di tesori. Medora e Conrad dichiarano il loro amore mentre Alì giura di diventare lo schiavo devoto della fanciulla. I tre danzano allora un Grand Pas Classique (noto come Grand Pas de Deux à Trois o Le Corsaire Pas de Deux). Le altre donne chiedono a Medora di intercedere per loro per farle liberare, ma Birbanto e suoi amici si rifiutano, nonostante la promessa di Conrad, e scoppia una battaglia ma alla fine le ragazze saranno liberate. Lankedem, che ha visto tutto, complotta con Birbanto: in cambio della libertà fornirà una pozione che, spruzzata su un fiore, addormenterà immediatamente chiunque lo annuserà. Quando Conrad e Medora ritornano Lankedem offre alla ragazza un bouquet di fiori da dare a Conrad, il quale, appena annusatolo, si addormenta. I corsari catturano Medora e quando Conrad si sveglia giura, con il fedele Alì, di salvarla ancora.

Atto III
Scena 1: L’Harem del Pascià Seid 
Nell’harem del Pascià Said Gulnare si diverte. Giunge Lankendem, che porta con sè tre bellissime donne, le quali danzano un Pas de Trois Classique (il Grand Pas de Trois des Odalisques). Dopo di loro egli svela Medora, la più bella, che ha almeno la consolazione di ritrovare la sua amica Gulnare.

Scena 2: Il giardino animato 
Medora, Gulnare e tutte le donne dell’harem si uniscono per danzare un Grand Ballabile nel quale celebrano la bellezza, la grazia e l’armonia in un giardino pieno di fiori e fontane magiche.

Scena 3: Il salvataggio 
Al momento della preghiera della sera giunge un gruppo di pellegrini misteriosi, che, introdottisi nella dimora del Pascià, si vendicano di lui, dei suoi uomini e di Lankendem e salvano Medora e Gulnare.

Epilogo
Medora, Conrad, Gulnare e Ali, finalmente riuniti e felici, si imbarcano e salpano per nuove avventure.

Foto: Brescia Amisano

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