Per #storiedidanza Giada Feraudo ci racconta La Esmeralda

di Giada Feraudo
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Prima rappresentazione assoluta: Londra, Her Majesty’s Theatre, 9 marzo 1844
Coreografia di Jules Perrot
Libretto di Jules Perraaut, ispirato al romanzo di Victor Hugo
Musiche di Cesare Pugni

La Esmeralda è un balletto in tre atti e cinque scene ispirato al celebre romanzo Notre Dame de Paris di Victor Hugo, in origine coreografato da Jules Perrot su musica di Cesare Pugni.

La prima rappresentazione avviene a Londra, presso il Her Majesty’s Theatre, il 9 marzo 1844, con Carlotta Grisi nel ruolo della protagonista Esmeralda e Jules Perrot in quello del poeta Pierre Gringoire.

Il lavoro, già programmato per l’apertura della stagione precedente, gli era stato proposto da Bejamin Lumley, l’impresario del Teatro, il quale, con pazienza, aveva vinto la ragionevole resistenza di Perrot; la prima rappresentazione era prevista in occasione del debutto londinese di Adèle Dumilâtre ma era stato necessario rimandarla a causa dei tempi ristretti e di un infortunio occorso al coreografo. Sfumata la possibilità di avere la Dumilâtre come interprete, Perrot riprende le prove a un anno di distanza con Carlotta Grisi, che in precedenza era stata la sua compagna.

Durante l’anno intercorso prima della messinscena il coreografo ha avuto tutto il tempo necessario per individuare una formula efficace al fine di tradurre la drammaturgia in termini scenici. Sostenuto da Lumley e Pugni, Perrot estrapola dal romanzo gli episodi salienti del dramma di Esmeralda, distribuendoli in cinque quadri e, per non perdere il sapore di un potente affresco storico, li inquadra in ampie cornici dedicate a corposi interventi dei personaggi secondari e del corpo di ballo: quest’ultimo perde qui il tradizionale aspetto di semplice complemento all’azione delle prime figure per vedersi assegnata una precisa funzione drammaturgica.

Dopo appena quattro anni dal debutto, nel 1848, una ripresa de La Esmeralda è in cartellone a San Pietroburgo, curata da Perrot in persona per la Elssler nel ruolo della protagonista. Il coreografo è atteso a San Pietroburgo per dicembre ma lei lo precede per esibirsi in altri lavori. È previsto che il ricavato del debutto pietroburghese di Esmeralda vada in larga misura a beneficio della Elssler e la ballerina, in attesa dell’arrivo di Perrot, si offre di iniziare a rimontare il balletto personalmente per guadagnare tempo e non rischiare che un possibile ritardo le faccia perdere un’occasione economicamente così vantaggiosa. Ha però bisogno di un abile assistente e le viene assegnato, per l’occasione, un giovane Marius Petipa, arrivato ai Teatri Imperiali da appena un anno. Gli è stato offerto un contratto di primo ballerino della durata di un anno, che gli verrà rinnovato, integrato con altre incombenze sempre più importanti che tratterranno il marsigliese in Russia per il resto della vita nel corso di una carriera coreutica di rilievo insuperato. Petipa assiste la Elssler in modo determinante (nelle successive riprese del balletto, da lui curate, interpolerà alcuni brani non presenti nella versione originale e modificherà altri pezzi) e, al suo arrivo, Perrot non ha che da dare gli ultimi ritocchi al balletto per la prima al Bolshoi Kamenny di San Pietroburgo del 2 gennaio 1849.

La trama

Atto I

Esmeralda, una bella ragazza gitana, sposa il poeta Pierre Gringoire secondo l’usanza del suo popolo per salvarlo da una morte certa ad opera del re dei gitani ma mette subito in chiaro che si tratta di un matrimonio di pura convenienza. Gringoire non è tuttavia l’unico ad aver occhi per la ragazza: l’arcidiacono corrotto Claude Frollo, nonostante la sua posizione nella Chiesa, ha per lei una pericolosa ossessione e ordina al suo scagnozzo deforme, Quasimodo, di rapirla. Quando Quasimodo attacca la ragazza per strada, questa viene salvata dal bel capitano delle guardie Phoebus, del quale Esmeralda si innamora perdutamente e da cui riceve in dono una sciarpa a sua volta regalatagli dalla fidanzata, di nome Fleur de Lys.. La gitana chiede che Quasimodo sia risparmiato e il gobbo è profondamente toccato dalla sua gentilezza.

Atto II

Il giorno seguente Fleur de Lys e sua madre hanno organizzato una grande festa per il fidanzamento della giovane con Phoebus che, tuttavia, pensa a Esmeralda. La gitana arriva per ballare alla celebrazione ma il suo cuore si spezza quando scopre che il fidanzato di Fleur de Lys altri non è che il suo amato Phoebus. Fleur de Lys nota che Esmeralda indossa la sciarpa che lei ha donato a Phoebus e, rendendosi conto che lui si è innamorato di un’altra, arrabbiata, rompe il fidanzamento. Phoebus si allontana con Esmeralda. Soli in una locanda, i due si dichiarano amore reciproco, ignari del fatto che Frollo è lì ad origliare. Quest’ultimo, prendendo un pugnale rubato dalla camera di Esmeralda, si intrufola dietro agli amanti e a tradimento accoltella Phoebus, che cade al suolo incosciente. Frollo chiama le autorità, mostra loro il corpo di Phoebus e il pugnale impiegato per aggredirlo, che viene riconosciuto essere quello di Esmeralda. La povera ragazza viene portata via e ingiustamente condannata a morte.

Atto III

All’alba del mattino successivo la Festa dei Folli impazza per le vie di Parigi mentre Esmeralda sta per essere impiccata per l’omicidio di Phoebus. I suoi amici e Gringoire sono tutti presenti per dirle addio mentre Frollo guarda trionfante. Tuttavia, proprio mentre Esmeralda viene condotta al patibolo, sopraggiunge Phoebus, sopravvissuto alla pugnalata. Egli rivela che il vero colpevole è Frollo e proclama l’innocenza di Esmeralda. Frollo brandisce allora un pugnale e tenta di uccidere la coppia ma Quasimodo interviene improvvisamente, strappa l’arma dalle mani del suo padrone e, con essa, lo uccide. Esmeralda e Phoebus sono incolumi e felicemente riuniti.

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