Nuove creazioni per il Tanztheater Wuppertal, è la prima volta dopo Pina Bausch

di Fabiola Di Blasi
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Wuppertal, Germania – Pina Bausch è stata l’ultima ad aver realizzato un lavoro completo per il Tanztheater di Wuppertal da lei fondato nel 1973. Dopo la sua morte, avvenuta nel 2009, la compagnia ha continuato a girare il mondo, riscuotendo il solito successo con i pezzi di repertorio che diedero vita a quel genere di spettacolo rivoluzionario che ormai conosciamo: il teatro-danza.

A differenza di quanto fatto da Merce Cunningham che non volle lasciare al caso la sua eredità coreutica e la sua compagnia, la Bausch non aveva pianificato cosa sarebbe accaduto dopo di lei. Anche se non è un processo facile per nessuno, Adolphe Binder, direttrice del Tanztheater Wuppertal dal 2017 (la quarta dalla scomparsa della Bausch, n.d.a.) ha dato il via ad nuova era: il 12 maggio 2018, sarà presentato al teatro di Wuppertal, un nuovo pezzo del coreografo greco Dimitris Papaioannou seguito da un’altra anteprima, il 2 giugno, del coreografo norvegese Alan Lucien Oyen, entrambi scelti dalla signora Binder.
In passato, Dominic Mercy e Robert Sturm che avevano preso in mano le redini della compagnia dopo la morte di Pina Bausch, avevano discusso l’idea di qualcosa di nuovo, ma i tempi non erano maturi e nessuno sembrava all’altezza di firmare una creazione dopo Pina.
Nel 2015 si era fatto un primo tentativo e la compagnia aveva collaborato con quattro giovani coreografi per creare brevi pezzi presentati a Wuppertal. Ora, invece, le commissioni fatte a Papaioannou e Oyen si uniranno al repertorio della Bausch e saranno presentate a livello internazionale nel corso del prossimo anno.
Per i nuovi lavori, la Blinder ha scelto due coreografi che si collegassero con lo spirito della Bausch, senza necessariamente copiarne lo stile, e che non fossero troppo legati a nessun genere in modo da esplorare il significato del teatro-danza nel XXI secolo abbracciando vari linguaggi come la pittura, il cinema, il teatro, la filosofia.
Nonostante le buone premesse, la posta in gioco per la compagnia e per la signora Binder è alta. Come dichiarato da Oyen: “Sarà interessante capire se il mondo è pronto a vedere il Tanztheater Wuppertal danzare qualcosa che non sia di Pina Bausch”.

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