“Beauty and the Beast”: amazing! Il musical Disney incanta il pubblico dell’Arcimboldi

di Beatrice Micalizzi
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Riscoprire la favola che amavamo da bambini e che ancora suscita in noi meraviglia. Ecco le sensazioni che si provano mentre si assiste al musical Beauty and the Beast firmato Disney, ora in cartellone al Teatro Arcimboldi di Milano, dove ha debuttato lo scorso 10 dicembre, tra gli applausi e la gioia del pubblico.

La storia della giovane fanciulla Belle e della temibile Bestia è nota davvero a tutti, e il musical si attiene alla lettera alla versione cinematografica del 1991, a partire dal prologo, quando il giovane e spavaldo principe viene tramutato in bestia per sortilegio di una creatura magica, maleficio che colpisce l’intero castello.

Il sipario si apre proprio sulla scena dell’antefatto, con effetti di luce e giochi di ombre; l’atmosfera suggestiva di incantesimo lascia spazio ai colori radiosi del piccolo villaggio, ricreato attraverso le sagome delle casette e delle botteghe di paese, mobili e rotanti. Ciò che colpisce è la potenza visiva del colore, che qui è quello intenso e accogliente di un piccolo borgo, mentre in seguito si fa più tenebroso e ricco di mistero nelle ambientazioni del castello.

Tra gli abitanti, ecco Belle, splendidamente interpretata da Hilary Maiberger, dotata di una voce soave e melodicamente perfetta; il suo personaggio non ricalca il prototipo della principessa, anzi, sembra di trovarsi di fronte una giovane donna moderna, pronta a spiccare il volo tenendo ben salde le redini della sua vita. I libri che tanto ama la conducono in ogni dove, facendo crescere in lei la volontà di evasione; una favola che ha quindi per protagonista una ragazza attuale, nella quale è quasi naturale immedesimarsi. Il paese e la sua gretta mentalità le stanno stretti e Belle desidera qualcosa di più.

Le storia si sviluppa da copione; il negozio di libri, le scaramucce con Gaston, la stravagante genialità di Maurice, il bosco oscuro, per arrivare dinnanzi alle porte del castello incantato che si aprono, accogliendo il padre di Belle, sperduto nella foresta. Ed ecco in scena le suppellettili e i mobili che da bambini tutti sognavamo di possedere; l’affascinante Lumiere, il severo ma buffo Cogsworth, l’adorabile Mrs. Pots con il piccolo Chip, l’irriverente Babette e la prorompente Mrs Wardrobe, per citare i principali. Tutti credibili, pur interpretando oggetti incantati che, con il procedere della vicenda, perdono la loro forma umana.

Uno dei momenti che più entusiasma il pubblico in sala, scatenando ovazioni e grida di felicità, è quello dedicato a Gaston, ambientato nella taverna; a ritmo di boccali di birra che si scontrano all’unisono, il più bello del paese mette in mostra tutte le sue qualità e fa festa con i suoi compagni.

Personaggio che forse stupisce per come si presenta al pubblico è invece la Bestia (Darrick Pead); ferocia e maestosità lo contraddistinguono nelle celebri scene della cattura di Maurice o ancora dell’imprigionamento di Belle, tuttavia, più avanti nello spettacolo, si scopre una Bestia più spiritosa rispetto alla versione animata, leggermente sopra le righe e che, in diverse occasioni, si lascia andare in piccoli siparietti ironici con i suoi servitori. Questa apprezzabile sfumatura rende la Bestia di certo più divertente agli occhi dei bambini, e permette al resto del pubblico di cogliere l’evoluzione positiva del personaggio, il quale riesce ad aprirsi e mostrare il suo vero io.

Meritati applausi e lodi anche per tutti gli altri artisti che via via compaiono sulla scena; gli ensemble sono armonici e sempre precisi, il palco si riempie ed esplode nei momenti corali che lasciano a bocca aperta. Il livello tecnico generale è omogeneo e molto alto; ne risulta un cast di elementi tutti ugualmente preziosi ai fini della buona riuscita dello spettacolo.

Un vero trionfo di colori, danze e voci è la scena dedicata alla cena di Belle al castello, dove sfilano danzanti piatti, forchette, coltelli, volteggianti tovaglioli e un magico tappeto, tutti orchestrati nella loro esibizione da uno splendente Lumiere, sulle note di Be our guest.

Sospiri sognanti e occhi d’incanto durante il gran ballo che unisce Belle e la Bestia in una danza infinita; questo è il momento in cui la morale della favola si compie, poiché Belle rompe la rigida corazza che la Bestia aveva costruito attorno a sé e vede nel suo profondo, oltrepassando le apparenze.

Con una magia finale che ridona l’umanità alla Bestia si chiude questa bella storia in perfetto stile Disney, con la canonica morale che vuole insegnare senza infastidire, e che regala agli animi stupore e meraviglia.

 

Disney’s Beauty and the Beast, con la regia di Rob Roth, è presentato da Disney Theatrical Productions, NETworks e Broadway Entertainment Group; si fermerà in Italia fino al 3 gennaio, per poi continuare il tour internazionale. Il musical, interamente in lingua originale, è alla sua primissima tournée internazionale, realizzata proprio quest’anno allo scopo di celebrare i suoi vent’anni di presenza in scena, un’occasione unica di godere di uno spettacolo allestito secondo i canoni di eccellenza di Broadway.

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