Royal Ballet: lo “Special Training Programme”, un’esperienza di danza e di vita

di Sabrina Ronchetti
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Eccezionale appuntamento alla scuola di danza AED di Livorno per lo “Special Training Programme” tenuto dai docenti della Royal Ballet School. Da anni, infatti, la famosa scuola londinese seleziona 50 giovani talenti appartenenti alle scuole di danza di tutta Italia per prendere parte a questo programma intensivo di preparazione per ragazzi e ragazze di età compresa tra i 10 e i 15 anni. 

Quest’anno ho avuto il privilegio di poter assistere, come uditore, alle lezioni per le allieve di età compresa tra i 13 e i 15 anni, poiché una mia allieva, Michela Soccini, è stata selezionata proprio per partecipare a questo programma, il che mi ha permesso di toccare con mano il lavoro di Julia Ellis, la docente incaricata a seguire il gruppo di cui faceva parte Michela. 

Non mi soffermerò a parlare dell’elevata qualità tecnica dell’insegnamento della signora Ellis, che è   ovviamente ineccepibile vista la sua provenienza, ma vorrei invece sottolineare ciò che mi ha più colpito di lei e cioè, la grande dedizione e la generosità profusa nei confronti di queste giovani ballerine. 

Attenta e precisa nelle correzioni dei più piccoli difetti, ha comunque sempre trasmesso una grande gioia alle ragazze, che hanno lavorato con lei per due ore e un quarto senza mai fermarsi, neanche per bere, paragonando la disciplina della danza classica a quella militare, riprendendo, ma sempre col sorriso, anche chi, in preda alla stanchezza o al nervosismo, si mangiava le unghie in un angolino durante il centro, o perdeva il suo sguardo in giro nell’aula anche solo per concedersi un attimo di relax. 

Le ragazze, dapprima un po’ irrigidite da questo approccio e intimidite dalla figura della docente della Royal Ballet, hanno poi in realtà sentito il calore e capito il grande amore per l’arte tersicorea della Signora Ellis la quale, devo dire, non ha lesinato, oltre alle correzioni e ai rimproveri, anche i complimenti alle ragazze più volenterose, premiando con un: ”Good Girl!” chi riusciva meglio. 

Nonostante la comprensibile fatica, alla fine della lezione le piccole allieve, sfoggiavano un sorriso soddisfatto, nutrito dalla consapevolezza di avere partecipato ad un evento che avrebbe segnato il loro percorso, sia dal punto di vista tecnico ed artistico che da quello formativo in senso più ampio. 

Mi sento di ringraziare la Maestra Ellis, che con disponibilità, non si è neppure sottratta alle domande che gli  insegnanti presenti alla sua lezione, me compresa, le hanno rivolto, approfittando della possibilità di chiarire dubbi, cercare consigli per correggere gli errori più comuni che si riscontrano nelle allieve di quell’età. 

Già non vediamo l’ora, io e Michela, che arrivi Dicembre per poter partecipare al secondo appuntamento della AED, nella speranza di ritrovare la Maestra Julia Ellis, l’insegnante di danza che tutti avremmo voluto incontrare nel nostro percorso nel mondo della danza, e che ci conferma una volta di più che le persone di vero valore non hanno bisogno di un approccio distaccato e  supponente per dimostrare la loro professionalità, ma si propongono con tanta semplicità e umiltà.

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