Garret vs anoressia: un’altra vittoria all’attivo per la combattiva danzatrice

di Alessia Borelli
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Come non solo nelle favole accade, ecco che un lieto fine si può trovare anche nella vita di tutti i giorni.

Il “caso” Mary Garret, al secolo Mariafrancesca Garritano, licenziata dal tetro scaligero per aver reso note verità ritenute scomode sul mondo patinato e fiabesco della danza, ha avuto l’epilogo che tutti speravamo, con il reintegro della ballerina presso il famoso Teatro.

Tutti ricorderemo il polverone che si creò attorno al libro (“La verità, vi prego, sulla danza!” n.d.r.) da lei pubblicato nel 2010 e più ancora attorno alle dichiarazioni fatte dalla Garritano alla rivista britannica “The Observer”. La ballerina descriveva la sua esperienza e portava alla luce una realtà che, per i non addetti ai lavori può sembrare assurda e sconvolgente, ma che per chi vive – direttamente, o anche per interposta persona –  il mondo di tulle e scarpette a punta, è parte di un quotidiano che può portare alla prostrazione, fisica e mentale.

Stiamo parlando di anoressia, è inutile girarci attorno; stiamo parlando di una malattia che ti divora dall’interno e che all’inizio ti dà anche l’illusione di avere una forza e una capacità di controllo del tuo corpo e della tua emotività, tale da renderti euforica e piena di energie. Solo un’illusione chiaramente, ma che basta per darti la forza e la motivazione necessarie a tirare avanti e a riuscire, anche bene, in quello che si fa, fino all’inevitabile tracollo.

La vittoria della Garret, non è solo una vittoria legale del diritto del lavoro! È prima di tutto un passo sociale nel riconoscimento di un disturbo che può colpire chiunque e in qualsiasi momento, dall’étoile della Scala alla liceale all’apparenza spensierata; un disturbo che può essere frutto di pressioni esterne – come nel caso della Garritano – o di un malessere interiore, forse ancor più difficile da gestire e da stanare.

È importante parlare di disturbi alimentari, soprattutto in un contesto come questo, in cui forse è più facile perdere il senso di ciò che è ragionevole; è importante dare il giusto rilievo a notizie come queste, in cui la tenacia e la determinazione hanno avuto la meglio su un ambiente in cui sacrifici e rinunce fanno a tal punto parte del vivere quotidiano di ciascun coreuta, da ritenere doveroso immolarsi all’altare della danza  per raggiungere una perfezione di immagine e di forma ai limiti delle umane possibilità.

Mary Garret, nel frattempo, non ha abbandonato il mondo della danza, né ha tralasciato l’impegno preso nella lotta contro l’anoressia: ha fondato, insieme a un team di medici, specialisti e artisti, “Danza in salute”, uno spazio virtuale in cui insegnano come prendersi cura del proprio corpo e del proprio benessere interiore continuando a vivere una vita sulle punte.

 

Grazie quindi alla splendida Mary, grazie per non aver rinunciato a dire la verità pur pagando di tasca tua le conseguenze che ne sono scaturite: il nostro augurio è di rivederti presto calcare le scene di quel Teatro che tanto ti ha dato e tanto ti ha tolto … è arrivato il momento che tu ti riprenda il dovuto!

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