Mathieu Ganio: l’ultimo passo in scena dell’étoile più simbolica della danza francese

Stasera 1 marzo il suo ultimo Onegin all'Opera Garnier

di Nives Canetti
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Mathieu Ganio, icona della danza francese, stasera darà il suo addio alle scene dell’Opera Garnier e la sua scelta per questa ultima recita è caduta su Onegin di John Cranko accanto a Ludmila Pagliero.

Caso vuole che sia la stessa scelta che nel 2009 fece anche Manuel Legris, che invece proprio oggi lascia la scena del Teatro alla Scala dopo 4 anni e mezzo di direzione del Ballo.

Coincidenze che si incrociano nella vita di due grandi étoiles: Onegin del resto è ruolo che permette di esprimere tutta la maturità interpretativa di un danzatore, mostrando l’evoluzione del personaggio sempre immerso nel suo tormentato egoismo anchese in circostanze della vita totalmente diverse.

Ed è importante per un danzatore come Mathieu Ganio lasciare con un ruolo così profondo che lo distanzia dal cliché, seppur meraviglioso, di danseur noble che, come lui stesso afferma in qualche intervista, lo ha un po’ relegato in ruoli classici e neoclassici a discapito talvolta di esperienze più contemporanee. Peraltro la carriera di Ganio è costellata di tantissimi ruoli dei più importanti coreografi mondiali, da John Neumeier a Pierre Lacotte, i suoi preferiti, da Roland Petit a Jerome Robbins a Kenneth MacMillan, da Georges Balanchine a William Forsythe, da Mats Ek a Angelin Preljocaj e moltissimi altri, per non parlare di tutte le coreografie dei classici di Marius Petipa e Rudolf Nureyev.

Dopo 3 anni dall’entrata in Corpo di Ballo nel 2001 prima coriphé e poi sujet saltando il livello di primo ballerino, Mathieu viene nominato étoile a soli 20 anni nel 2004, al termine di una recita di Don Quixote di Nureyev in cui era stato catapultato nel ruolo di Basilio da Brigitte Lefebvre. Figlio d’arte delle due stelle del Balletto di Marsiglia, Dominique Khalfouni e Denis Ganio, ha sempre vissuto nell’ambiente delle compagnie teatrali ma i suoi interessi non si sono mai fermati solo alla danza: l’amore per gli animali e per l’etologia, l’interesse per l’arte e per la storia  che lo porta ora a pensare di fare la guida turistica a Parigi come fatidico piano B, sempre auspicato da sua mamma che bene conosceva la vita breve della carriera di un ballerino. Ma non si chiude nessuna porta a priori.

Mathieu Ganio incarna l’essenza dell’Opera di Parigi degli ultimi vent’anni e lascia il suo teatro un anno prima dei 42 anni canonici, non senza una certa malinconia. I tempi cambiano e come dichiara lui stesso in una recente intervista a Maria Sidelnikova:

la società si sta trasformando e con essa anche la compagnia. I cambiamenti sociali sono diventati lo stimolo per i cambiamenti interni (…) I valori che erano incrollabili, gli standard che erano importanti, ora non funzionano più. Ed è normale, è la vita, cambia, devi andare avanti, ma allo stesso tempo è destabilizzante (…) improvvisamente tutto ha iniziato a prendere una direzione completamente diversa. E, cosa più importante, non è del tutto chiaro quale sia esattamente. È molto disorientante e ti fa sentire ancora più vecchio di quanto sei in realtà.

Ad esempio ho una pagina su un social network, ma tutto questo mi spaventa (…) Ai miei tempi questo non esisteva (…) Non ho mai pensato che anche il numero di iscritti fosse parte della fama e della reputazione. Per me, l’indicatore principale è sempre stato esclusivamente la qualità della mia performance sul palco, ciò che il pubblico vedrà, e questo per me ha più valore di ciò che può essere pubblicato sui social network o delle partnership e dei contratti che si possono ottenere da questo. È tutto facile, capisco tutto, ma è troppo tardi per me per unirmi a questa gara. E sono felice di andarmene perché non fa per me.

Il ricambio generazionale peraltro è doveroso ma certamente non privo di dolore, soprattutto quando a lasciare è un étoile della portata di Mathieu Ganio. E stasera sarà una serata emozionante e importante nella storia del Corpo di Ballo dell’Opera di Parigi.

Tutti i nostri più sinceri auguri per un futuro ricco di gioia e sereno.

Photo credits Julien Benhamou e Anne Deniau / OPERA NATIONAL DE PARIS

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