Il 12 febbraio al Museo del Teatro alla Scala sarà aperta al pubblico la nuova mostra monografica che, dopo Callas e Puccini, sarà dedicata alla Danza e al Corpo di Ballo: una mostra intitolata “Lo sguardo nascosto – La danza dietro il sipario” a cura di Paola Calvetti e Livia Corbò con l’allestimento di Margherita Palli Studio.
Gérard Uféras , fotografo francese di grande pregio, appassionato di musica e fanatico del teatro e dell’opera, ha fotografato all’Opéra de Paris e al Bolshoi vincendo numerosi premi durante la sua brillante carriera che lo ha portato ad essere anche nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres. Uféras ad un certo punto della sua vita ha incontrato la Danza. E se ne è innamorato. Ma come in quasi tutti i contesti che approccia, ad esempio i musei, in cui fotografa chi guarda i quadri, Uféras è alla ricerca di una dimensione più intima e ama fotografare il backstage, i momenti quotidiani di una compagnia. Le sue fotografie in bianco e nero sono estremamente realistiche rendendo i ballerini e il loro entourage più vicini, ma hanno la caratteristica fondamentale di mantenere sempre qualcosa di non svelato che lascia nello spettatore quella sensazione di magia e di fascino che questo mondo non deve perdere mai.
Oggigiorno troppo spesso, per quella sorta di curiosità un po’ eccessiva del pubblico, si mettono in piazza momenti intimi, si relega il racconto della danza ad un dietro le quinte aneddotico o alle prodezze in sala ballo, tutto questo figlio di contenuti social che lasciano sempre meno spazio alla fantasia.
Nel 2017 Uféras ha cominciato a fotografare i momenti più salienti della vita quotidiana della compagnia scaligera confermando che la danza è arte del non detto: non ha bisogno tanto di parole o di circo mediatico, quanto di immagini significative legate alla poetica del lavoro,
che indaghino il senso dell’attesa, della complicità celata in un pas de deux, nel rapporto con maestri e coreografi. Sono immagini che parlano di silenzi, di relazioni e sentimenti, evocando un senso di intimità dalla quale il pubblico solitamente è lontano: il tempo della creazione, ma anche il tempo dell’attesa prima di entrare in scena o quello di un bacio rubato dietro il sipario.

Emanuela Montanari e Claudio Coviello in prova con Massimo Murru per L’hystoire de Manon 2018 © Gérard Uféras
L’esposizione, che nasce come estensione del volume fotografico omonimo edito da Il Saggiatore, sarà visitabile presso il Museo del Teatro alla Scala dal 12 febbraio al 14 settembre 2025.
Oltre a oggetti e costumi provenienti dai nostri archivi, le sale espositive saranno abitate dalle “Ballerine di carta”, sculture create da Caterina Crepax e dalla videoinstallazione “Oltre il velo” della coreografa e regista Valentina Moar con i visual artist Judith Selenko e Peter Venus, il compositore Bojan Vuletić e i ballerini Stefania Ballone e Alberto Terribile.
Fotografie: © Gérard Uféras / Photo Op e © Vito Lorusso