In scena “Dittico” della compagnia Venezia Balletto di Sabrina Massignani

di Monica Boetti
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Il prossimo 13 febbraio presso il Teatro Pascutto di San Stino di Livenza andrà in scena “Dittico”, spettacolo in due atti della compagnia Venezia Balletto di Sabrina Massignani. La coreografa dai veneti natali, manifesta, all’interno dello spettacolo, la propria instancabile ricerca coreografica, ricerca – quest’ultima- che si caratterizza per la fusione e la contaminazione tra diversi stili. 

Il primo atto, “Le quattro stagioni”, su musiche di Glazunov, è un viaggio coreografico in cui le linee accademiche si fondono con le dinamiche neoclassiche, e in cui l’attenzione ricade sulla melodia lirico – sinfonica cercando un equilibrio tra armonia e movimento.

La musica scandisce il trascorrere delle stagioni diventando la metafora di un crescendo ballettistico; ogni stagione si lega all’altra, e si creano quattro quadri uniti da un'evoluzione di colori e di atmosfere. Le note intense s’intersecano come i corpi dei giovani danzatori coinvolti in disegni coreografici e dinamiche plastiche e sinuose, in un continuo congiungersi e dividersi.

La gestualità dei danzatori sboccia timidamente al tepore della primavera ed esplode con irruente eleganza al colore dell’estate; essi s’inseguono come foglie portate dal vento d'autunno e avvizziscono al gelo dell'inverno. Ma niente va perduto, tutto continua, tutto si evolve e ritorna. Il senso profondo del susseguirsi delle stagioni trova un'analogia perfetta nel senso della vita attraverso il linguaggio eclettico e universale della danza.

Il secondo atto, “Reminiscenze”, è un viaggio coreografico, un sogno, un richiamo alla memoria di cose vedute, sentite e vissute. Un risveglio in cui attraverso gesti, sguardi e contatti, l'anima fa memoria di momenti che ha conosciuto e recupera i pezzi che formano i quadri del suo passato. La percezione sensoriale è il punto di partenza, stimola il processo mnemonico ed è l’origine della coreografia di Sabrina Massignani, che si sviluppa attraverso figure e immagini coreutiche ricche di eleganza e di forza.

Il palcoscenico si trasforma dunque in una realtà senza tempo in continua evoluzione, in cui si susseguono tracce, sensazioni e ricordi, a volte chiari e nitidi e altre volte sbiaditi e confusi, che involontariamente dipingono i ritratti della nostra anima.

 

http://www.veneziaballetto.it

Monica Boetti

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