Il giro del mondo della danza di Ester Ferrini

Brilla la ballerina italiana al Leipzig Ballet

di Massimiliano Craus
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Il 4 giugno nella Uwe Scholz Hall del Teatro dell’Opera di Lipsia ci sarà l’Onboarding del Leipziger Ballett in vista della stagione 2025-26 con Ester Ferrini ancora protagonista! Figlia d’arte di Marco Ferrini e Maura Cantarelli, la giovane interprete italiana è ormai sugli scudi in Germania da quasi dieci anni. Con formazione alla Scuola di Ballo del Teatro Alla Scala di Milano ed all’Accademia di Balletto Classico di Liliana Cosi e Marinel Stefanescu, Ester è partita verso Dortmund dove ha messo tutto in discussione.

“Tutto è cominciato presto, infatti la mia famiglia mi ha sempre lasciato scegliere ed a 19 anni ho lasciato casa per inseguire il mio sogno – racconta Ester – ed oggi non posso che essere felice di quelle scelte e di quella formazione. Ho studiato prevalentemente classico per cui il mio approdo in Germania, al Ballett Dortmund Junior Company nel 2016, è stato caratterizzato dalla novità, dalla sorpresa ed infine dalla meia stessa meraviglia di potermi appassionare così tanto al repertorio contemporaneo studiato ed interpretato. Di pari passo mi sono così definitivamente ambientata a Dortmund ed impegnata a lavorare in un modo così diverso ma così tanto gratificante!”

Negli anni dal 2016 al 2018, il Ballett Dortmund Junior Company ha offerto alla Ferrini occasioni con Xenia Wiest, Craig Davidson, Demis Volpi, Juanjo Arques per il “Murder on the Orientexpres” con Ester solista in scena; per poi passare agli italianissimi Mauro Bigonzetti con il suo “Alice in wonderland”, nel ruolo della Gatta, e Jacopo Godani con il “Versus standard” gravato, tra l’altro, da un surplus di lavoro per il migliore risultato possibile. E poi Raymond Rebeck in “Somewhere”; Quizas Xin Peng Wan in “Swan Lake” e Rachmaninow/Tschaikovsky, Faust Benjamin Millepied in “The Nutcracker”.

Senza dimenticare le esperienze all’Academie Princesse Grace di Montecarlo, Bolshjoi Ballet Academy, Tulsa Ballet School di Oklahoma e in scena in “Coppelia” presso Ibstage a Barcellona, ne “La Bayadere” al Teatro alla Scala di Milano e nel “Trittico Novecento” da Francesco Ventriglia.

“Dopo gli anni a Dortmund poi ho trovato una dimensione ancora più completa qui al Leipziger Ballett – aggiunge Ester – dal 2018 fino ad oggi con un repertorio ancora più vasto e una consapevolezza sempre crescente. Sono felicissima qui, ho amici che mi fanno sentire come a casa. In parte si sostituiscono e si aggiungono affettinuovi a quelli di casa, delle proprie città di provenienza. Si sta tutti insieme come in una vera e propria famiglia. Sono stata molto fortunata e questo ha senz’altro contribuito a farmi stare meglio e rendere ancor più in sala ed in scena. Per quanto concerne la scena ho ricordi indelebili del mio cigno nero nelle coreografie di Schroder e in altre coreografie di Uwe Scholz, famoso ed innovativo nel richiedere un grande livello di concentrazione, preparazione tecnica ed espressività emotiva”.

E infatti dal 2018 al Leipziger Ballett Ester ha potuto lavorare con grandi coreografi in titoli celebri, basti pensare proprio a Scholz, Rachmaninov e Schumann nella “2nd Symphony”; Beethoven e Ravel nella “7th symphony” da semi-solista; Edward Clug con “Faust” nel ruolo di Marta; Jean-Philippe Dury con “The Nutcracker” nel ruolo della Fata Confetto; Stanton Welch AM: Tu Tu Bryan Arias in “The Little Prince” nel ruolo Geographer; Mario Schroder con “Swan Lake” nel ruolo del Cigno nero, “Solitude” da solista e “Chaplin” nel ruolo della madre; Lauren Lovette con “Romeo and Juliette” nel ruolo di Lady Capulet; Cayetano Soto in “Tchaikovsky” da solista; Martin Harriague con “America”; Jeroen Verbruggen con “Sleeping beauty” e Maguy Marin con “Grosse Fuge”.

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