Francesca Matrundola: “Oltre al governo, non c’è qualche famoso danzatore che possa portare avanti la causa?”

di DANCE HALL NEWS
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Premetto che la politica non mi ha mai troppo interessato e alla veneranda età di quasi 52 anni non saprei dove collocarmi; mio padre mi ha insegnato a capire ed apprezzare le persone ed i loro contenuti piuttosto che fossilizzarsi sul loro orientamento politico.

Detto questo, la danza è stata da sempre la mia vita, la mia passione fino ad essere e diventare la mia professione: dall’età di 11 anni, ho visto la danza evolversi, essere simbolo di bellezza, disciplina, formazione e cultura ma oggi, più che mai, è stata relegata a meno di niente.

Nel nostro Paese, l’Italia culla dell’arte e della cultura che vanta i più grandi poeti, musicisti, danzatori, pittori, scultori e chi più ne ha più ne metta e con tra i vari patrimoni, i teatri più belli del mondo, ho visto negli ultimi 20 anni smantellare e ridurre all’osso tutto ciò che di più bello e culturalmente valido avessimo tra le nostre grandi Compagnie e Corpi di Ballo di tradizione. Tutto ciò ha portato ad un impoverimento culturale ma anche mancanza di lavoro per tanti danzatori e tutto ciò che ruota attorno ad essi: coreografi, assistenti, maestri di corpi di ballo, musicisti, truccatori, costumisti, tecnici audio e luci, registi ed assistenti di regia… C’è davvero un mondo infinito dietro al Teatro e alla Danza!

Purtroppo con la politica attuata da oltre 30 anni, gli artisti ma soprattutto noi danzatori, siamo stati relegati ad essere una sorta di saltimbanchi (senza nessuna offesa per costoro), siamo il popolo dell’hobby e del “fancazzismo” e tutto questo modo di pensare è dovuto ad una non adeguata considerazione della nostra categoria. In primis dai Governi che si sono succeduti e di conseguenza dal popolo: Governi che non hanno dato e non danno importanza all’istruzione e alla cultura, generano e fanno crescere generazioni allo sbando. Pochissimi sanno che per diventare un danzatore professionista devi accedere in Accademie o Scuole professionali e studiare ben 8 lunghi anni! Dunque, il nostro settore è fortemente in crisi da almeno 10 anni ma nessuno si è mai più di tanto preoccupato o comunque nessun Governo ha dato ascolto a quei pochi che hanno provato a fare qualcosa per la nostra categoria.

Senza andare troppo lontano, la nostra Europa è decisamente più all’avanguardia nei diritti e nella considerazione di noi danzatori e tutto ciò che ne faccia parte; nella mia umile carriera, ho potuto constatare come in Francia, Germania, Svizzera, Russia e addirittura Albania le cose siano completamente diverse. Si è ritenuti individui ed artisti di grande livello, da rispettare e stimare al pari di un medico o avvocato. Qui siamo quasi il nulla sia dal punto di vista legislativo che del sentimento popolare, a meno che tu non sia Roberto Bolle o Carla Fracci: allora sì che conti!!

Quindi dico questo: in primis, caro popolo meno TV, più lettura, informazione, documentazione e studio perché solo così si crea un’anima culturale di spessore, e poi cari Governi più considerazione e stima nei nostri confronti, Ora siamo ad un livello di quasi non ritorno: con questa pandemia, che tra l’altro poteva essere alquanto evitata, non solo i Teatri sono allo sbando ma soprattutto le grandi e piccole realtà delle scuole di danza: esse sono perlopiù Asd o Ssd, per cui cosa possono fare in un momento così drammatico? Il governo ha dato la possibilità dei famosi €600 d’indennità ai lavoratori autonomi ma ci rendiamo conto che chi ha una scuola di danza debba pagare fitti, bollette, tasse e casomai chi dirige ha anche un mutuo sulle spalle, o un fitto per la propria abitazione e dei figli?

E poi un’altra domanda che nasce spontanea: oltre al Governo, che probabilmente non ha gli strumenti necessari per capire tutto ciò, non c’è nessun personaggio di rilievo (Roberto Bolle per esempio) che possa portare avanti in maniera concreta e consapevole tutte queste reali problematiche della categoria? Sta di fatto che finora non ho visto né sentito nulla e ciò è alquanto scioccante e deludente; probabilmente tali personaggi non sanno neanche cosa vuol dire essere un danzatore comune o portare avanti una scuola di danza, dover dar retta ad insegnanti, genitori, nonni, allievi, affitti, bollette etc.. Queste star vivono nel loro mondo dorato, fatto di stipendi consistenti e royalty, non ponendosi affatto il problema dell’85% dei loro colleghi.

E tu, caro Governo, cerca di metterti nei panni di quell’85% perché continuo a vedere e a sentire: “Andrà tutto bene”… Invece io penso che questo sarà solo e sempre per quei pochi “eletti” e come sempre la “massa” dovrà soccombere, rimboccandosi le maniche e fare da sé, immolandosi nell’arte dell’arrangiarsi, di cui siamo capacissimi. Quindi caro Governo e cara Italia, in una pagina così devastante e triste della nostra storia, date e diamo dimostrazione di essere la culla della civiltà e della cultura, ma non a chiacchiere come siamo di solito bravi a fare, ma con i fatti!

Francesca Matrundola

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