“Danzo perchè se volessi raccontare di me stessa lo farei danzando”

di Vittoria Maggio
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La danza come racconto di sé per Laura , la nostra navigatrice di questa settimana.

La danza al posto di un racconto fatto di parole, le parole che normalmente utilizziamo quando ci presentiamo a qualcuno in una determinata situazione: per lo più iniziamo dal nostro nome, l'età , seguiti generalmente dallo stato civile e dal lavoro che facciamo. É come se queste quattro prime informazioni contenessero la nostra essenza. E invece sappiamo che non è proprio così. Per scoprire e comprendere una persona dal racconto di parole che fa di sé forse ci vogliono anni….

Pensate a quanto sarebbe bello invece fare la propria presentazione danzando!Danzare chi siamo!

Chi ne sarebbe capace?

La danza é il nostro linguaggio del corpo e sappiamo che il corpo racconta molto di più e soprattutto molto più veramente delle parole che vengono inevitabilmente filtrate dalla nostra parte razionale.

Il corpo, il linguaggio del nostro corpo, esprime invece il nostro profondo interno, il nostro sentire in quel momento. La nostra stessa camminata ci può raccontare di come siamo o di come ci sentiamo in quel momento.

Rappresentare danzando chi siamo é forse più difficile perché ci mette a nudo per primi con noi stessi.

La danza contemporanea sappiamo é nata proprio dall'esigenza di dare ascolto al proprio corpo, un corpo che si muove grazie al nostro sistema nervoso in grado di funzionare perfettamente senza il supporto di alcun pensiero razionale.

Mi piacerebbe infatti chiedere a Laura se il suo racconto  sarebbe un balletto classico o un balletto contemporaneo, se i suoi piedi indosserebbero le scarpette rosa oppure nulla se non la sola pelle nuda a contatto del pavimento.

So che l'ultima volta che io ho raccontato di me danzando, l'ho fatto a piedi nudi, improvvisando lì per lì sulle note della bella canzone di Vasco Rossi "Ad ogni costo"…con i capelli sciolti, col mio sorriso e con il dolore dell'interpretazione che alcune parole di questa canzone richiedono, col mio grand jetévenuto così così perché fatto a muscoli freddi, con la perdita di equilibrio in una piroette, ma ne é uscito un balletto che ha raccontato  me in quel momento più di mille parole, che ha raccontato tutto l'amore e la passione che provavo in quell'istante ed é stato bellissimo, per me e per lui….chissà, magari un giorno vi farò vedere il video!

Grazie Laura per il tuo pensiero che ci ha aperto un bello spunto anche questa settimana.

In  attesa delle vostre email al nostro indirizzo [email protected]

Vi saluto e vi auguro come sempre.

Buona settimana di danza!

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