Al di là dei trecento sogni di Stéphane Fournial

di Massimiliano Craus
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E’ da poco cominciato il terzo anno del mandato di Stéphane Fournial alla direzione della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo di Napoli e già ci si è catapultati a calcare il palcoscenico per ben due rappresentazioni. Con l’inequivocabile titolo “Al di là di un sogno”, il direttore francese ha infatti voluto insistere sul suo programma sbandierato fin dal suo insediamento, centrando appieno il versante classico del repertorio senza lesinare alcuna energia didattica ed artistica. Proprio come già rappresentato nelle scorse occasioni degli spettacoli di fine anno accademico e delle scorse edizioni di “Autunno Danza”.

E quest’ottava edizione della rassegna autunnale sancarliana ha messo doppiamente in gioco la sua scuola, con la prima rappresentazione di martedì 14 e la replica del 20 novembre con un programma di titoli e scelte musicali che hanno metabolizzato sempre più l’accezione classica della danza in sala e del repertorio in scena. Proprio come queste due appuntamenti “Al di là di un sogno” che, tra le righe, hanno invitato il pubblico ed i suoi giovani ballerini nei meandri del repertorio di balletto saltando a piè pari da uno spartito all’altro dei più significativi compositori. Compresi i più cari a Stéphane Fournial.

A cominciare da Fryderyk Chopin con “Études”, seguito da “Le Conservatoire”, una rivisitazione da August Bournonville sulle musiche di Holger Simon Paulli. Per passare allo spartito di Georg Friedrich Händel e l’Andante espressivo di “Et Folkesagn” sulle musiche di Johan Peter Emilius Hartmann e Niels Wilhelm Gade. Fino a Johann Sebastian Bach con il Concerto vivace in re minore per due violini. Tutto a cornice dei brani tratti da “La Bayadere” di Marius Petipa e Ludwig Minkus , “Rapsodia” di Sergej Rachmaninov ed il secondo atto de “Il lago dei cigni” graffato naturalmente ancora da Marius Petipa e Piotr Ilich Ciaikovskij. Ed il gran finale Andante con moto ancora del compositore russo amatissimo da Stéphane Fournial, stakanovista della sua scuola.

Che a contorno dei suoi ultimi due spettacoli non nasconde ambizioni e progetti per sé e per la sua scuola. A cominciare dai numeri imponenti del suo ensemble. Abbiamo aumentato sensibilmente il numero degli allievi – spiega il direttore francese – per creare un’accademia davvero internazionale. Vogliamo raggiungere le trecento iscrizioni già entro il prossimo anno accademico così da poterci guardare intorno con le spalle coperte. Il nostro progetto è molto ambizioso ed i numeri devono accompagnarci per poter lavorare serenamente, al di là del mio mandato. Eh sì, perché sin dal primo giorno di lavoro il direttore francese ha sempre voluto scindere la sua posizione dal futuro della Scuola di Ballo sancarliana. In questi anni ho potuto lavorare sodo ma indubbiamente abbiamo solo avviato il grande rilancio – aggiunge il direttore – che ci ha condotto nelle sale ragazze e ragazzi provenienti da tutta Italia. Per questa ragione abbiamo ingrossato le fila del convitto “Denza” con ben quarantadue iscrizioni. In vista di questa impresa qualitativa e quantitativa ringrazio i miei maestri Rossella Lo Sapio, Soimita Lupu, Pia Russo ed Alberto Montesso.   

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