“Waiting For Expo”. La precisione tecnica e il grande entusiasmo dei giovani talenti in scena

di Francesco Borelli
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La danza, si sa, è fisicità mista a sentimenti. Muscoli, sudore e poi, emozioni. Un connubio perfetto che rende l’arte di Tersicore ciò che più somiglia all’amore. Così diceva, almeno, la compianta Vittoria Ottolenghi.

Lo scorso venerdì lo Spazio Mil di Sesto San Giovanni ha ospitato “Waiting For Expo”, una notte di giovani danzatori italiani e stranieri che hanno trasmesso, con precisione tecnica e palpabile entusiasmo tutta la loro passione. Il Centro di formazione Aida diretto da Marisa Caprara e la Palucca Hochschule Fur Tanza di Dresda diretta da Jason Beechey si sono incontrate, sul palco, per regalare al pubblico una serie di esibizione di ottimo valore tecnico e non solo.

La prima parte dello spettacolo ha visto in scena gli allievi della scuola professionale di Marisa Caprara. In un susseguirsi, felice, di coreografie classiche e contemporanee, i giovanissimi ragazzi della scuola hanno dimostrato un’elevata preparazione tecnica e in alcuni casi, una presenza scenica da far invidia ai più navigati professionisti. Oltre alle variazioni di Paquita e de “Il Cigno nero” eseguite con una discreta precisione sulle coreografie originali di Marius Petipa, gli altri balletti portavano le firme di Lara Bogni e Biagio Tambone. Da segnalare il balletto d’apertura, Uni.verso su musica di A.A.V.V e coreografia di Lara Bogni, di grandissimo impatto sia coreografico sia emotivo e quello di chiusura, Tangorsythe su musica di Gabriel Yared e coreografia di Biagio Tambone. Balletto quest’ultimo ben composto, brillante nella sua composizione ed eseguito con buona precisione e brillantezza.

La seconda parte della serata ha visto in scena i talenti della scuola di Dresda. In parte allievi, in parte professionisti. Tutti egualmente bravi e talentuosi. Da segnalare l’eccezionale Natsuki Yamada, prima splendida Esmeralda nella coreografia originale di Petipa poi interprete drammatica nel passo a due di Medusa e Perseus su coreografia di Steffen Fuchs.

Quello di venerdì 3 aprile è stato un episodio nato all’interno del più ampio progetto MEET THE ARTIST, iniziativa trasversale che punta al supporto dei giovani talenti diplomati in ambito coreico nella transizione verso il mondo del lavoro, attraverso l’organizzazione di diverse iniziative creative e di performance di questo tipo. A ospitare l’evento, una location impeccabile: lo Spazio Mil. Un’ex fabbrica, oggi luogo di produzione culturale e area polivalente, dove dialogano e convivono, design, arte, teatro e musica. Auguriamo ai ballerini tutti di “Waiting For Expo”, un futuro pieno di successi.

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