La “danza emozionale” di Galili entusiasma il pubblico della Lavanderia a Vapore

di Giada Feraudo
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Due serate da tutto esaurito quelle registrate alla Lavanderia a Vapore di Collegno, il 20 e 21 febbraio scorsi, per l’attesissimo piatto forte della stagione di danza, Quasi una fantasia, titolo-contenitore che racchiude due coreografie (il duetto Fragile e l’ensemble Until with/out enough) firmate da uno dei nomi più illustri della coreografia contemporanea, l’israeliano Itzik Galili.

La “danza emozionale” di Galili, il quale sviluppa il suo lavoro indagando sulle sensazioni e sulle emozioni che pervadono ogni singolo individuo, è in grado di arrivare davvero, attraverso i ballerini, al cuore del pubblico.

La prima coreografia, dal titolo significativo, Fragile, è un duetto intimo e profondo, che vede protagonisti un uomo e una donna visti nella loro essenzialità, nella loro fragilità appunto. L’uomo, che rimane sempre con la schiena rivolta verso il pubblico, non si svela mai completamente e cerca in modo assiduo la vicinanza e il contatto con la sua partner, che si muove intorno a lui facendo proprio ogni suo respiro, quasi ne fosse il necessario complemento. La coreografia, che si sviluppa interamente al centro della scena, focalizza la massima attenzione sui danzatori ed è illuminata da una luce monocroma che disegna una lunga striscia che si perde, in lontananza, in una nebbia indefinita dalla quale la donna scaturisce all’inizio e in cui l’uomo scompare alla fine, rendendo l’atmosfera, complice la musica, quasi sacrale.

Completamente diversa la seconda coreografia, in cui il gioco diventa quasi una gabbia psicologica: i danzatori compaiono e scompaiono letteralmente dalla scena e si muovono sul palco seguendo le luci (così come fanno gli occhi degli spettatori), che illuminano di volta in volta un momento diverso trasmettendo, pertanto, sensazioni ed emozioni differenti.

Emozioni verso cui il pubblico si è mostrato estremamente ricettivo, salutando poi con lunghi applausi il coreografo, che ha presenziato personalmente ad entrambe le serate, e i danzatori, che si sono misurati ottimamente, sia a livello tecnico, sia emotivo, con un lavoro per loro completamente nuovo.

Ci auguriamo si ripeta più spesso di vedere, soprattutto alla Lavanderia, una platea così gremita ed entusiasta, a testimonianza del fatto che la qualità è apprezzata e porta risultati. Sempre.

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