Gli altri miti di Jonah Bokaer

di Miki Olivieri
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Un interessante appuntamento con il teatrodanza è andato in scena recentemente presso il Teatro dell’Arte a Milano, un progetto nato dall’estro del coreografo/regista statunitense Jonah Bokaer. Un omaggio allo spirito del filosofo e drammaturgo Albert Camus. Tre giorni di danza, i quali hanno coinvolto alcuni diplomati della Scuola Paolo Grassi. Jonah Bokaer a soli trent’anni ha già collaborato con artisti del calibro di Merce Cunningham, Robert Wilson, Tino Sehgal, John Jasperse, David Gordon, Daniel Arsham, Anthony McCall e ha già calcato le scene più importanti a livello internazionale. Lo spettacolo dal titolo “Other Myths” ha scavato a fondo nei rapporti tra danza e architettura, l’idea è stata quella di trasformare il palcoscenico in una distesa marina, ridisegnando lo spazio e animando una sorta di black-out nella visuale collettiva per risvegliare lo sguardo e farlo giungere al di là del visibile, il tutto aiutato da elementi scenici di grande pulizia e nitore in una sorta di altalena tra il pubblico e il privato. L’insieme è risultato appassionato con la coreografia che ha fatto del contemporaneo una cifra non solo estetica, ma anche di pensiero. Si è assistito ad una serie di esibizioni che tra passione e voglia di eccellere hanno intessuto un testo danzato fatto di ritmo, di assoli, del piacere di ballare in simbiosi, della voglia di far uscire dal gruppo il protagonista. Bokaer e i suoi danzatori hanno reso astratta una pratica coreografica che è informale e naturale negli spazi urbani perché di per sé significante e sulla scena offre l’opportunità di riflettere su di sé e sui propri connotati linguistici. Si è ritrovato tutto il piacere di ballare con fluidità e con linee pulite e raffinate, un colpo d’occhio elegante il cui centro è la bellezza intesa come fulcro del lavoro in una sorta di poesia danzante valorizzando le immagini in movimento. Sulle suggestive musiche di Soundwalk Collective la coreografia ha creato un effetto di gruppo di notevole qualità estetica e di plasticità che è sfociata in carica emotiva. I movimenti appena sfiorati hanno tracciato con sensibilità l’evoluzione interiore dei protagonisti, le cui sottili sfumature psicologiche sono state sottolineate anche dagli scenografici costumi (di Colomba Leddi in collaborazione con Ilaria Heikkila e Giovanni Motta) e dalla presenza magica e purificatrice dell’acqua. Hanno danzato Elena Boillat, Vito Carretta, Laura Dondi, Erika Marino, Matilde Orrico, Elisabetta Rollo, Stefania Tansini, Gabriele Valerio, Anna Zanetti.

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