Isabel Seabra: “dall’altra parte della sbarra” in veste di coreografa

di Miki Olivieri
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Cara Isabel, oltre all’artista che tutti abbiamo apprezzato sui palcoscenici internazionale come étoile ora hai scoperto l’arte della coreografia attraverso la tua prima creazione per il videoclip musicale di Carlo Mey Famularo (interprete della sigla “Un Posto al Sole” su Rai 3 dal 1996) dal titolo “E mai più”. Com’è nata questa passione e collaborazione?

La mia grande ispirazione nasce dal mio indimenticato maestro Rudolf Nureyev, che oltre ad essere stato un grande ballerino mi ha anche trasmesso il grande amore per la coreografia, soprattutto mirata alla Danza classica, infatti ho utilizzato una ballerina, Eleonora Burzio, giovanissima e secondo me di sicuro avvenire. Un grande ballerino, mi ripeteva sempre il maestro Nureyev, deve essere anche un grande coreografo per poter trasferire la propria arte e sensibilità ad altri ballerini giovani. Credo che la musica leggera d’autore creata ad un ottimo livello, come il cantautore Carlo Mey Famularo, che tra l’altro ha una voce portentosa, vada perfettamente ad integrarsi con i passi e l’armonia della Danza classica. 

Quale differenza esiste tra l’essere ballerina e coreografa?

La ballerina ha un programma preciso di esecuzione che viene stabilito dal coreografo. Essere invece un’autrice di coreografie ti dona la possibilità di creare nuovi passi e nuovi movimenti basati sempre sulla grandissima esperienza acquisita, come nel mio caso, dall’aver calcato tutti i palcoscenici dei teatri mondiali in 30 di onorata carriera di ballerina e artista. 

Quando una ballerina decide di passare “dall’altra parte della sbarra” e diventare coreografa? Bisogna avere delle caratteristiche particolari per fare questa scelta?

Una ballerina ha una carriera limitata dalla sua età, quindi dopo aver scelto di concludere la mia carriera ho avvertito il desiderio di dedicarmi all’insegnamento della Danza Classica Accademica e da qualche mese anche alla preparazione di coreografie per il balletto. Le caratteristiche necessarie sono passione e dedizione verso quest’arte che per me è stata sempre come una religione. 

Isabel a cosa ti sei ispirata per la coreografia del videoclip?

Mi sono ispirata soprattutto alle opere di Balanchine, delle quali sono stata interprete importante, dando alle mie coreografie una personale visione. Mi hanno ispirato anche i quadri di Klimt di cui sono una fervente ammiratrice. 

La ballerina che interpreta il tuo pezzo si chiama Eleonora Burzio, ha 18 anni e mostra nel video un talento innato. Dove l’hai scoperta e com’è nata la vostra collaborazione?

Eleonora l’ho conosciuta nel corso di uno dei miei stage che abitualmente tengo a Milano, ho notato le sue capacità e doti anche interpretative (che vanno ovviamente curate, considerata la sua giovane età) e l’ho proposta al cantautore che cercava una ballerina di danza classica dotata. 

Quali altri coreografi della scena internazionale contemporanea apprezzi?

Pina Bausch, Kylian, Preljocaj, Glen Tetley. 

Cosa ricordi del lavoro con i coreografi in sala danza ai tuoi tempi?

I grandi coreografi che ho incontrato nella mia carriera hanno consentito al 100% di riporre sul palcoscenico tutto il talento e le doti tecniche che io avevo a disposizione, mettendo in evidenza le mie capacità di ballerina di danza classica. Senza di loro forse non avrei mai avuto le soddisfazioni che invece ho raccolto a livello internazionale.

Di quale coreografo conservi il maggior ricordo tra i tanti e famosi con i quali hai collaborato?

Sicuramente Rudolf Nureyev con il quale ho fatto tre tournée mondiali e Natalia Makarova… 

Cosa rappresenta la tua coreografia del video clip?

La coreografia tratta una scena in cui l’autore ha immaginato un suo sogno mai realizzato legato all’amore. La ballerina rappresenta da sempre il sogno, un’icona di bellezza, purezza e nello stesso tempo rappresenta la leggerezza dell’amore mai terreno. 

La musica quale ruolo ha e come si combina nel tuo avvicinarsi alla coreografia?

La musica è fondamentale, specialmente per me è stata una rivelazione ascoltare certa musica leggera d’autore che molto si accosta alle melodie classiche di autori che hanno scritto opere indimenticabili. L’autore della canzone “E mai più” scrive musiche molte belle e interessanti che si rifanno alla base del melodramma tipico italiano. 

Per concludere, desideri continuare con l’esperienza coreografica?

 

Certamente, ho un grosso progetto per scrivere una coreografia per una nuova opera di balletto classico che insieme ad altri artisti abbiamo in cantiere. La coreografia è per me fondamentale perché mi riporta ad essere protagonista sulle scene e nei teatri dove si pratica ancora la Danza Classica ad un certo livello. E soprattutto infondere la possibilità a talenti giovani di diventare grandi ballerini cos`i come è successo a me quando in tenera età ho iniziato questa meravigliosa avventura.

 

Link a “E mai più”: www.youtube.com/watch?v=I0N5GqUATVk&feature=share

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