Love Tragedy: scommessa vinta per la New Directions Company

di Francesco Borelli
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“Due famiglie, nobili del pari, nella bella Verona, ov’è la scena.. rompono in nuova lite. Dai lombi fatali di questi due nemici toglie vita una coppia di amanti avventurati, nati sotto maligne stelle..”

Le parole di Shakespeare si sa, sono piene di magia, intrise a tal punto di amore e dramma che milioni di persone, registi ballerini e coreografi, nel tempo ne son rimasti attratti fino a dare ognuno la propria versione della storia d’amore di Giulietta e del suo Romeo.

Giorgio Azzone e Mirella D’Alessandro sulla scia del testo del Bardo e del film del regista Australiano Baz Luhrmann, propongono una contestualizzazione del dramma nell’età moderna attraverso l’uso del linguaggio della danza contemporanea e hip hop assieme all’intervento di parti recitate. Dimenticate la Verona cinquecentesca e traslate la vicenda in una città di oggi, dove le due famiglie si scontrano in una stazione metropolitana. Dimenticate poi il galeotto ballo in maschera. I due sventurati amanti si incontrano a un party privato di una discoteca, dove i giovani si abbandonano all’uso di alcol e danze sensuali. Insomma seppure in chiave moderna tutto procede secondo l’intoccabile e drammaturgicamente perfetto dramma Shakespeariano.

Ogni scena è accompagnata da brani musicali che vanno dal genere più pop dei Muse fino a quello più ricercato di alcuni compositori di musica contemporanea come Scanner e Olofur Arnolds. Dopo una partenza eccellente, il primo tempo si assesta su un ritmo costante ma che, scena dopo scena, esplode nei momenti chiave della storia come la morte di Mercuzio, il matrimonio dei due infelici protagonisti (davvero bello il passo a due) fino ad arrivare al triste epilogo che, ahimè, tutti conosciamo. Coreografie accattivanti anche per un neofita dell’hip hop; d’impatto e fortemente coinvolgenti. Ottimo il lavoro delle luci e azzeccata la scelta dei personaggi. Perfetta Samanta Tonolini nel ruolo dell’ingenua Giulietta. Belle linee e ottima qualità di movimento. Lo stesso Romeo/Giorgio Azzone convince con un’interpretazione sentita e una tecnica pulita e sicura. Il corpo di ballo regala insiemi precisi e pieni di energia; nonostante non tutti i danzatori si dimostrino di eguale livello, l’impatto generale è stato assolutamente positivo.

 

Tanto di cappello quindi. Bravi Giorgio Azzone, Mirella D’Alessandro e Paola Manghisi. In periodi cosi difficili per il teatro, riuscire a realizzare uno spettacolo gradevole, immediato e di qualità è sicuramente un ottimo risultato. Una grande partenza per la New Directions Company cui auguriamo un felice futuro, in danza.

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