The Blues Legend: la musica come missione di vita… e non solo

di Alessandra Colpo
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Quand'è che decidiamo di rinunciare ai nostri sogni? Quando la vita di tutti i giorni ci impone di mollare e abbandonare le nostre passioni in cambio di un lavoro stabile o di una routine quotidiana e piatta?  Cantare, ballare, recitare… sarà per timore che non ci diano abbastanza da vivere, o sarà forse la paura di rischiare che ci porta ad abbandonare quello per cui siamo destinati?

Sono queste le domande che si trova ad affrontare il cast di The Blues Legend, messo davanti a un bivio ad un certo punto della vita. Dodici personaggi alla ricerca di un sogno: fare musica! Ognuno di loro ha bisogno di riscattarsi da una vita che lo opprime, che lo rende infelice. Gli uomini cercano un sogno da ritrovare, un ideale che li possa rendere liberi. Le donne, più concretamente, si battono per convincere l’altra metà del cielo ad abbandonarsi alle responsabilità della vita. Due mondi di­versi che si scontrano, si incontrano e si amano, mentre la musica diventa il viatico che, alla fine, li porterà alla salvezza.

Un grande juke-box musical in cui tutti si possono riconoscere: un’allegoria della società odierna, in particolare di tutti quei giovani che non riescono a trovare il giusto posto in un mondo in cui la paura di fallire a volte è più forte della volontà di sognare.

«Fa schifo rinunciare ai propri sogni»

E’ su questa frase che la regista Chiara Noschese ha sviluppato uno spettacolo che, oltre a scatenare il pubblico e trascinarlo fisicamente in balli esplosivi grazie all’intensa interazione degli attori con il pubblico, fa anche riflettere con una vena malinconica sulle aspirazioni di ognuno di noi. Il tutto viene accompagnato dalle “musiche dell’anima” dei grandi miti degli anni ’60 -’70.

Le colonne sonore più famose, in particolare tratte dal film The Blues Brothers ma non solo, giu­dano questo gruppo di ragazzi verso il riscatto della loro vita. E sarà solo grazie alla musica che le coppie ritroveranno l’armonia e riusciranno finalmente a realizzare il loro concerto tanto sognato. Non può mancare tra le hit Everybody Needs Somebody, ma ci sono altri grandi successi come Sweet Home Chicago, Soul Man, Think, Minnie the Moocher, Gimme Some Lovin’, scelti con cura dalla regista e suonate live dalla band sempre in scena.

Un cast eterogeneo ma con una sinergia fortissima, ma un merito in particolare va sicuramente a Loretta Grace, che ha confermato il suo straordinario talento dopo i successi di Sister Act e Ghost. Una vera esplosione di bravura e grinta.

Non c’è morale migliore di quella che The Blues Legend ci vuole ricordare con la sua energia: nella vita non bisogna mai arrendersi, non bisogna mai buttare via i propri sogni, perché sono proprio quelli il motore della nostra anima. E soprattutto non bisogna mai dimenticare che la musica ci salva sempre.

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