Quegli enne impalpabili motivi

di Vittoria Maggio
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Quegli enne impalpabili motivi…sono impalpabili come qualcosa di inafferrabile, di inconsistente che percepisci ma che non sai elaborare, declinare, razionalizzare.

Quegli enne impalpabili motivi li troviamo in milonga e nella vita e ci colpiscono intimamente quando ci creano sensazioni poco piacevoli cui non sappiamo dare vera spiegazione.

In milonga succede quando balliamo con un partner e ci accorgiamo che qualcosa proprio non va: il primo tango con chi non conosciamo è sempre di “assaggio” e funzionale a una conoscenza dei reciproci livelli di ballo, degli stili o meglio dei personali modi interpretativi del tango; serve per “sintonizzarsi” per poi creare armonia di coppia nei brani successivi.

Certo non sempre si crea la giusta armonia e si realizza la soddisfazione di entrambi i ballerini: mediamente però se si è entrambi a un buon livello, si gode quanto basta della tanda ballata.

Così come Proust andava alla ricerca del tempo perduto, il tanguero è alla continua ricerca della tanda perfetta, un po’ come cercare l’anima gemella nella nostra vita!

Quegli enne impalpabili motivi invece no, sono proprio quelli che non vorresti mai trovare nel corso della tua ricerca.

Capitano quando meno te lo aspetti e ti colgono di sorpresa, quasi come uno sgambetto inaspettato: è come se si mettessero in mezzo tra te e il partner di quella tanda, a guisa di terzo incomodo di cui non riesci a disfarti per tutto il tempo del ballo.

Qualcosa non va al primo tango e continua a non andare nemmeno al secondo, al terzo, al quarto: con tutta probabilità i ballerini non vedono l’ora di terminare la “tanda perduta”, di cui hanno perso il senso senza comprendere perché.

Sono enne motivi e sono inspiegabili: benché la rassicurazione della razionalizzazione inizi a stendere un elenco delle possibili cause, sarà difficile essere oggettivi e imparziali, attribuendo le giuste cause all’uno e all’altro. Ognuno penserà che sia stato demerito dell’altro.

È certo che si rimane in disappunto dopo una “tanda perduta”, soprattutto se osservando a posteriori quel partner ballare con altri nei successivi tanghi, ci si rende conto che quanto meno dal di fuori sembra che tutto funzioni.

Si dice che sia comunque “colpa” del ballerino, di colui che porta, se una tanda non ha un buon esito: il vero bravo ballerino è in grado di mettere a proprio agio chiunque e soprattutto farà sempre in modo di non mettere in difficoltà, sarà lui a cercare l’ascolto della sua partner di quel momento, lui che si adatterà a lei….
Ascoltare…il vero segreto del tango…forse l’unico degli enne impalpabili motivi cui dare “ascolto”…

E come sempre Buon Tango a tutti, a chi lo balla, a chi inizierà a ballarlo, a chi solo lo ascolterà oppure lo guarderà, a chi lo ama e a chi lo rifiuterà e male ne parlerà … A chi vive insomma perché Finché c’è tango c’è vita!

Un abbraccio

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