Presentata la nuova, tradizionale Stagione di Balletto del Teatro Regio di Torino

di Giada Feraudo
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È stata presentata, lo scorso martedì 20 giugno, con un posticipo rispetto agli anni precedenti, la nuova Stagione d’Opera e di Balletto 2017-2018 del Teatro Regio di Torino.
Il sipario si alzerà su ben sedici titoli, fra cui dodici opere, tre balletti e un musical.

Profondamente tradizionaliste le scelte del Teatro, che porteranno alla ribalta titoli e compagnie già più volte visti (e ascoltati) sulle scene torinesi: Lo Schiaccianoci e Il Lago dei Cigni di Čajkovskij, per concludere con l’ormai collaudato Roberto Bolle and friends.
Una sicurezza di pubblico, senza dubbio, che solo i grandi titoli del repertorio possono dare, ma forse i ballettomani sabaudi sono pronti per accogliere anche qualche proposta più “azzardata”  fra le numerose produzioni di alto livello che offre il panorama della danza internazionale.
Il Progetto Musical presenta, fortunatamente, un titolo non certo nuovo ma sicuramente meno visto: dopo Cats e West Side Story è, per questa Stagione, la volta di Evita.

È il mese di dicembre, come di consueto al Teatro Regio, ad essere dedicato alla danza. Il primo appuntamento sarà con  Lo schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij (5–10 dicembre), nel fiabesco allestimento di Amodio/Luzzati.
È stato definito Lo Schiaccianoci italiano più bello, uno dei più interessanti della storia della danza, senz’altro uno dei più incantevoli e variopinti: con la coreografia di Amedeo Amodio, le scene e i costumi di Emanuele Luzzati, questa produzione del balletto natalizio per eccellenza ha debuttato lo scorso anno in prima nazionale a Modena, presso il Teatro Comunale Luciano Pavarotti, nel mese di novembre.
Lo Schiaccianoci di Amodio/Luzzati si inserisce nell’ambito del progetto di Daniele Cipriani volto a recuperare il repertorio italiano del balletto della seconda metà del ‘900, di cui questa produzione è una delle colonne portanti.
Lo spettacolo celebra inoltre il decimo anniversario della scomparsa di Emanuele Luzzati, artista eclettico dalle caratteristiche molto particolari, la cui creatività è resa unica soprattutto dall’uso peculiare dei colori e dalle scenografie, qui arricchite dal teatro d’ombre, saltimbanchi sui trampoli, pagode orientali, chiese russe dalle cupole a cipolla, teiere e tazze danzanti.
L’Orchestra del Regio, affiancata dal Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio Giuseppe Verdi, è diretta da Alessandro Ferrari, mentre sul palco si esibiranno Solisti e Corpo di ballo Daniele Cipriani Entertainment, con i primi ballerini del New York City Ballet.

Sempre sotto l’egida di Čajkovskij il Balletto del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, ormai di casa al Regio, interpreta il classicissimo Lago dei cigni, in scena dal 13 al 19 dicembre, uno dei balletti più popolari della storia della danza,  nella ripresa della coreografia originale di Marius Petipa, il padre del balletto classico. Le sublimi note del compositore russo saranno eseguite dall’Orchestra del Teatro Regio.

Il 2017 si concluderà con il ritorno del Gala Roberto Bolle and Friends (29, 30 e 31 dicembre). Bolle, senza dubbio il ballerino italiano più famoso al mondo, interprete e direttore artistico della manifestazione, ha reso il Gala uno spettacolo assoluto riunendo alcuni dei più importanti ballerini delle migliori compagnie internazionali e dando vita con loro a programmi vivaci, sorprendenti, che hanno saputo coinvolgere pubblici eterogenei e mai finora così vasti.
Un programma composito, che vede avvicendarsi sul palcoscenico, con ritmo serrato e avvincente, una parata di passi a due e assoli, tratti dal repertorio dei più amati classici dell’Ottocento e dai più celebri titoli del Novecento, accanto a più audaci sperimentazioni e incursioni nell’attualità contemporanea.

Per il Progetto Musical, quest’anno è la volta del titolo che ha segnato la storia della cultura pop: Evita di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice. Il celebre musical, immortalato sul grande schermo nel film di Alan Parker, con Madonna e Antonio Banderas, arriva a Torino dal 4 al 9 maggio, uniche date italiane del tour internazionale.
Le memorabili canzoni, fra cui la celebre Don’t Cry for Me Argentina, accompagnano le affascinanti e al contempo tragiche vicissitudini di un grande e discusso personaggio storico, Evita Perón, che ha conquistato il mondo intero trasformandosi in icona pop. Del musical, che affronta temi attuali e forti, sarà messa in scena la celebrata produzione di Bill Kenwright, autore assieme a Bob Tomson della regia, che dal suo debutto, nel 1978, ha totalizzato diciassette premi internazionali, tra cui “Miglior musical” nei Laurence Olivier Awards, e ventuno nomination. La partitura di Lloyd Webber è affidata all’Orchestra del Regio.

L’attenzione che il Regio rivolge al pubblico più giovane si concretizza, anche quest’anno, con formule di abbonamento e biglietti a prezzi particolarmente vantaggiosi. Gli Under 30 hanno la possibilità di acquistare un abbonamento alle opere del Turno A con il 65% di sconto. Per tutti i diciottenni che utilizzano il loro Bonus Cultura al Regio, sono previste tariffe mai applicate prima: un biglietto all’opera costa € 25 e con 1 euro in più hanno la possibilità di acquistarne un altro. Per gli Habituées, invece, i prezzi rimarranno invariati rispetto all’anno scorso, sia per i biglietti, sia per gli abbonamenti. Il rinnovo degli abbonamenti termina il 18 luglio e i nuovi abbonamenti si possono acquistare dal 9 al 22 settembre. I biglietti per Roberto Bolle and Friends e per le recite fuori abbonamento de Il lago dei cigni sono in vendita dall’8 luglio.

È importante sottolineare inoltre l’impegno della Città di Torino, che ha deciso di mantenere inalterato il proprio apporto finanziario, un importante e deciso segnale a supporto del rilevante ruolo culturale del Regio; anche la Regione Piemonte ha deciso di confermare il proprio contributo, mentre il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ha addirittura deciso di accrescere la quota di finanziamento destinata al Teatro con dei contributi aggiuntivi.

Ci auguriamo che questo sia un segnale di ripresa importante per dare il giusto riconoscimento all’impegno e alla professionalità degli artisti e di tutte le maestranze che quotidianamente lavorano e si impegnano perché l’immenso patrimonio culturale datoci dal teatro, in tutte le sue forme, trovi e possa trasmettere sempre nuova linfa vitale.

Crediti fotografici: Valentin Baranovsky

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