Il Balletto di Milano in “Bolero &”: suggestioni e movimento contemporaneo

di Beatrice Micalizzi
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Lo scorso weekend è andata in scena al Teatro di Milano la serata in danza dal titolo Bolero &, spettacolo dedicato al movimento contemporaneo, dal programma ricco di nuove proposte. Sul palco, i danzatori della compagnia del Balletto di Milano, impegnati in una serie di inediti e di brani tratti dal loro repertorio.

Ad aprire, due lavori della coreografa Elena Lobetti. Il primo, Due, fortemente caratterizzato dalla scelta musicale, si costruisce su una lotta ideale, eterna, tra amore e odio; vede in scena una coppia di danzatori, molto incisivi nei movimenti, scanditi dal suono ritmico delle percussioni. Nella seconda proposta, dal titolo In-transito, i danzatori esplorano la condizione di instabilità, quasi inseguendosi nello spazio; l’incessante movimento che segna questo brano lo rende particolarmente interessante e vario, grazie anche alla scelta dei costumi che donano ariosità e leggerezza alla coreografia. Una creazione piacevole, con soluzioni coreografiche veramente acute e nuove; unico neo, la perdita dell’insieme in qualche momento, piccole imprecisioni dovute probabilmente alla novità del pezzo.

La prima parte procede con una nuova creazione di Federico Veratti, danzatore della compagnia da qualche anno impegnato nella coreografia; si tratta di un ballabile tratto dal Macbeth che racchiude tutta la drammaticità della tragedia shakespeariana.

Di grande impatto il passo a due Ri-ncontro, ultima fatica di Agnese Omodei Salè, danzato da Federico Veratti e Giordana Roberto. Intensamente emotivo, il brano vuole raccontare un amore passato, riportando alla luce quella sensazione ormai trascorsa, e che rifugge nuovamente nel presente. Convincente, quasi mistico, in grado di catturare l’attenzione del pubblico.

Il primo tempo si conclude con un estratto da Passione Mozart, spettacolo interamente coreografato da Veratti, che affronta i momenti salienti della Passione di Cristo. Passaggi densi di significato, che richiedono ai danzatori presenza scenica e grande fisicità espressiva.

Chiude la serata il Bolero, celebre brano coreografato da Adriana Mortelliti sulle note di Ravel, ormai nel repertorio della compagnia dal 2012. Sorprendente crescendo di movimento, Bolero si apre quasi in sordina, proprio come suggerito dalla musica; sulla scena due corpi che lentamente prendono vita, nascono e si cercano spinti da un’attrazione palpabile. I corpi di moltiplicano e la scena si riempie di pathos ed energia che si irradiano e investono il pubblico. Non una pausa, non una sospensione, la tensione emotiva conquistata all’inizio del brano viene conservata dai danzatori fino alla fine. Precisione e unisono, qui la compagnia dimostra di padroneggiare sapientemente le intricate sequenze, eseguite con controllo. Incalzante nel ritmo, suggestivo nel movimento, Bolero si rivela un finale di grande effetto.

 

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