Johnny e Baby: una storia d’amore tra talento, canzoni e balli proibiti

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Chi non ha mai sognato di trovarsi tra le braccia possenti di Johnny Castle, di vivere, durante la propria vacanza, una storia d’amore passionale e clandestina con il bell’insegnante di danza del villaggio. Chi non ha mai desiderato di esser protagonista di uno dei film più belli e coinvolgenti della storia del cinema e di ritrovarsi lì, a volo d’angelo sulle note di “The time of my life”. Non so voi, ma è stato il mio sogno fin da bambina e sabato scorso ho rivissuto questo sogno, grazie alla grinta e al talento del cast della Stage Entertainment, che ha portato in scena al Teatro Nazionale di Milano “Dirty Dancing”. 

Ho potuto immedesimarmi nell’ingenua Baby che con la sua purezza e la sua infinità bontà è riuscita a entrare nel cuore dello schivo e gradasso Johnny.

Con lei sono entrata nella parte del villaggio, dove gli animatori si scatenano con passione in balli proibiti e ho potuto ammirare il grande talento di questi ballerini che volteggiavano, piroettavano e si libravano in movimenti acrobatici.

Tolte le divise che durante il giorno li vedevano costretti a conformarsi a un mondo di falsi moralismi e inutili bon ton, tornavano a esser se stessi per esprimere tutta la loro gioia di vivere, la loro forza e la loro passione. 

In due ore di spettacolo ho potuto rivivere questa storia, tra amori difficili, cuori infranti, rapporti complicati tra ragazzi, figli e genitori… una storia che nella sua frivolezza racconta argomenti importanti, come l’aborto, la violenza sulle donne, lo sfruttamento delle classi sociali, la difficoltà dei ragazzi che, nel sottofondo degli anni ’60, con poche risorse, sognavano e avevano voglia di lottare per i propri diritti e per la propria libertà. 

E mi son ritrovata lì, su un tronco a imparare il mambo, a volteggiare in mezzo a campi di grano, a volare sulle acque di un lago per imparare a ballare, ma più che altro per liberarmi dalle maschere con cui ero cresciuta e trovare il coraggio di fiorire attraverso l’Amore. 

E poi il numero finale, l’emozione di trovarsi su un palco con lui da un lato della pista che ti guarda con quegli occhi, e tu dall’altro che con estrema fiducia gli corri incontro e… non ditemi che pur avendo visto il film infinite volte non avete avuto l’ansia che quella presa non riuscisse e che con il cuore in gola non aspettaste il momento in cui Baby si fosse lanciata col suo vestitino rosa cipria e che fosse stata sollevata dai muscoli di Johnny.

E anche sul palco del Nazionale questo momento si è materializzato, e il cuore si è liberato con un lungo sospiro e le gambe non smettevano di muoversi su quella poltrona, e le mani non si stancavano di applaudire… 

Gabrio Gentilini è riuscito a interpretare con impeto ed entusiasmo l’affascinante Johnny Castle dimostrando padronanza della scena e facendo trasparire il suo entusiasmo e la voglia di ballare. Sara Santostasi, una giovane e sbarazzina Francis Houseman, con la sua freschezza e spontaneità è stata perfetta nei panni di Baby. Federica Capra, gambe chilometriche, ballerina dotata e talentuosa ha dominato la scena durante i balli d’insieme e i passi a due. Irene Urciuoli, Lisa Houseman sorella di Baby, è stata una simpatica ed elegante presenza sulla scena. Un cast di professionisti, vari e talentuosi che ha reso lo spettacolo brillante e appassionante. 

“Nessuno può mettere Baby in un angolo” è una delle celebri frasi del film, e non ci fu frase più azzeccata per una storia che ha la forza di vivere a lungo e che in qualsiasi sua forma è in grado sempre di emozionare.

Ancora una volta il sipario si chiude, tra le note di una favolosa orchestra che ha suonato le popolarissime musiche di Dirty Dancing dal vivo. E ancora una volta esco con la sensazione che sto inseguendo il giusto sogno.

La ragazza “dalle scarpette rosse”

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