“Red Passion”: lo spettacolo futuristico torna al Teatro di Milano

di Silvia Azzaroli
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Ritorna al Teatro di Milano, dal 14 al 16 Novembre, Red Passion, opera futuristica del Balletto di Milano, che, dal 2007, spopola ed entusiasma gli appassionati di danza.

Ciò perché Red Passion è un balletto che possiede quale intrinseca peculiarità l’andare oltre la danza contemporanea, arrivando a immergersi in un futurismo visionario, in cui i corpi delle danzatrici diventano dei simboli, ognuno con un significato diverso.

Il coreografo Christiano Fagioli, ideatore di Red Passion, ha svelato alcuni aneddoti sul balletto, a cominciare dal titolo molto provocatorio e malizioso: «ll termine “Red”, cioè “rosso”, rimanda indiscutibilmente alla passione; il balletto è una fusione fra “uomo” e “donna”, un richiamo alla filosofia platonica e, dunque, alla leggenda secondo la quale in origine l’uomo e la donna costituivano un’unica entità; la separazione dà luogo a una serie di dualismi, che tuttavia non precludono l’ascesa alla pura bellezza, con Eros quale mediatore tra mondo sensibile ed intelligibile».

Particolare anche la scelta di avvalersi della musica dei Massive Attack, per la precisione di brani derivati dalla colonna sonora di Danny The Dog, anche se non ci sono legami tra le due opere.

In questa composizione così suggestiva la donna, come suggerisce il titolo, è un fuoco, un vulcano in eruzione e, nel contempo, è regina di una dimensione armonica di forme e dimensioni. È un erotismo ancestrale, un cercarsi per ricostituire un’unione perfetta, quella narrata appunto da Platone nel suo Simposio. Qui, Aristofane, uno dei personaggi del dialogo, invitato a esporre la sua concezione dell’amore, spiega che, in un tempo antico, le creature umane non erano simili a quelle d’oggi, ma erano costituite da due degli umani attuali congiunti insieme. Essi non erano, poi, di sesso soltanto maschile e femminile: esisteva anche l’androgino, il quale partecipava del maschio e della femmina. Tali creature, veri e propri uomini-palla, avevano dunque quattro mani, quattro gambe, due volti su una sola testa, quattro orecchie, due organi genitali. Vivevano felici, perfetti e completi, finché però Zeus, il sovrano degli dèi, preoccupato della insolenza che codesti esseri andavano acquistando di giorno in giorno, li recise a metà, perché fossero più deboli e non attentassero, così, alla supremazia degli abitanti dell’Olimpo.

Lo spettatore assiste, pertanto, a una fusione costante tra maschile e femminile, che vuole essere un richiamo visivo al mito. Coreograficamente questo rimando avviene grazie alle prese aggroviglianti tra i due partner, alla condivisione temporanea di un unico abito che sta appunto a simboleggiare l’unione del corpo, e agli ingegnosi intrecci delle braccia.

In questo spettacolo  non è narrata una storia: sono, piuttosto, quaranta minuti di intensa danza, il cui filo conduttore è quello di suscitare nello spettatore l’emozione di quadri viventi, cui ognuno può dare l’interpretazione che più desidera.

 

«Red Passion è un tributo al gesto espressivo, è amore e audacia» dichiara ancora Fagioli. Appuntamento quindi dal 14 al 16 Novembre al Teatro di Milano con Red Passion.

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