Marcello Algeri è il nuovo Direttore del ballo e coreografo della Compagnia Nazionale di Balletto del Teatro di Lviv, Ucraina

di Giada Feraudo
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Il direttore e coreografo Marcello Algeri (già Ballerino Principale e Coreografo in  Belgio, Germania, Francia, Usa e dal 1999 anche Direttore Artistico e Coreografo della Compagnia Ariston Proballet presso il Teatro Ariston di Sanremo, con al suo attivo 42 coreografie di stile neoclassico e di stile moderno/contemporaneo) è stato nominato, dal mese di settembre 2018, Direttore del Ballo e Coreografo  della Compagnia di Danza del Teatro di Stato dell’Opera e Balletto di Lviv, in Ucraina, dalla Sovrintendenza del Teatro, nella persona del suo direttore Vasyl Vovcun.

Algeri inizierà il suo nuovo impegno con la realizzazione di  un lavoro coreografico che rientra nell’ambito del “Progetto Innovazione” del Teatro,  con la musica di  due capolavori del Novecento, entrambi firmati da Igor Stravinsky:  La Sagra della Primavera e PulcinellaLa Première sarà il prossimo 19 ottobre 2018.
Al neodirettore abbiamo rivolto alcune domande per capire meglio di cosa si tratta.

È una bella sfida, nonché un onore per un coreografo e direttore italiano, essere invitato a dirigere e  a creare  nuovi balletti,  per di più in stile moderno/contemporaneo, in un Corpo di Ballo ucraino. Come nasce questa collaborazione?

Sono molto felice  ed onorato di aver ricevuto questo incarico perché nel Teatro ho trovato un ambiente dove le parole d’ordine sono serietà, professionalità e lavoro.
La direzione e le creazioni coreografiche che svilupperò a Lviv  fanno parte di un “Progetto  Innovazione” voluto dal Sovraintendente del Teatro, il dott. Vasyl Vovkun, un famoso regista teatrale ucraino, sceneggiatore ed esperto di cultura. Dal 2007 al 2010 è stato Ministro della Cultura e del Turismo dell’Ucraina. Il Sig. Vovcun sarà anche il regista di questo progetto.
Da settembre per la prima volta ho lavorato con tutti i danzatori dell’organico della Compagnia di Stato del Lviv Theater of Opera and Ballet, che sono circa  ottanta. Con alcuni di loro ho già avuto un primo incontro in occasione della produzione dell’opera  Don Giovanni , lo scorso giugno, per la quale ho creato i momenti coreografici. L’opera di Mozart, riallestita con regia e una scenografia totalmente nuove del Direttore Vovcun e la mia coreografia, ha riscosso un grande successo  di critica e di pubblico e questo mi ha fatto percepire la grande voglia di innovazione e l’enorme sete artistica presenti in questo teatro. Il mio primo grande impegno coreografico di creazione sarà una serata Stravinsky, con Pulcinella e La Sagra della Primavera. Sarà una produzione totalmente nuova, in stile evolutivo dal neoclassico al moderno al contemporaneo, per intraprendere una  strada di  rinnovamento senza però dimenticare o trascurare  il fatto che il rinnovamento è possibile solo partendo dal  rispetto e dalla  conservazione della loro grande tradizione.

I ballerini delle compagnie dell’est sono eredi della grande  scuola russa accademica e hanno una forte tecnica classica. Come pensi che risponderanno al lavoro su una coreografia  di stile contemporaneo come sarà questa nuova creazione?

Sicuramente bene, ma questo lo vedremo nel dettaglio lavorando insieme, passo dopo passo. Naturalmente avrò bisogno di un periodo di tempo in cui curerò molto lo stile coreografico moderno che intendo sviluppare con la sua filosofia ed interpretazione.  I danzatori sono eccezionali, hanno basi accademiche ottime e questo è essenziale per evolversi in qualsiasi altro stile di movimento,  hanno un grande spirito e forte volontà e sono sicuro che con un buon lavoro  e l’aiuto della illuminata regia del Sovrintendente Vasyl Vovcun riusciremo a gettare buone basi su cui lavorare per portare la Compagnia ad un livello eccellente anche nella danza  moderna e contemporanea.
Il mio lavoro con i danzatori sarà quello di proporre, definire e creare tutto ciò che servirà per ottenere risultati che porteranno verso un futuro sempre più internazionale.

È prevista, successivamente al debutto, una tournée per questo spettacolo?

Sì, prevediamo una tournée in molte città ucraine e anche in Italia, ci stiamo lavorando.

Parliamo un po’ più nel dettaglio di questa produzione: sarà una creazione totalmente nuova oppure inserirai coreografie già nel repertorio della Compagnia Ariston Proballet?

Sarà una  creazione totalmente nuova, dal titolo La verita’ dietro la maschera, che raggruppa due capolavori mondiali della musica del Novecento scritti da Igor Stravinsky: Pulcinella e La Sagra della Primavera, che hanno superato l’ordine delle forme e dei ritmi tradizionali per crearne un altro completamente nuovo.
Pulcinella e soprattutto La Sagra della Primavera sono due pezzi che hanno segnato la storia della danza e della musica e molti coreografi si sono cimentati in varie creazioni, hanno ideato balletti su queste  partiture originali  ma le hanno sempre trattate  come distinte e separate.  Io, al contrario, vorrei farne un balletto unico, come se queste due musiche fossero i due atti di una sola opera contemporanea, utilizzando la musica di Stravinsky, toccando gli argomenti trattati nei lavori originali e costruendo una creazione completamente nuova. La mia coreografia avrà un primo atto che si comporrà di sette scene, mentre nel secondo ce ne saranno sei. Il finale sarà racchiuso in un’unica scena e, cosa più importante, sarà composto per l’occasione,  la prestigiosa orchestra del Teatro ci farà l’onore di suonare la musica.

La tua coreografia porta un titolo molto pirandelliano: spieghiamolo più nel dettaglio.

Leggendole in profondità queste due partiture rappresentano due capisaldi della musica mondiale ed innovativa del Novecento ed esprimono due fondamentali aspetti della realtà. Nella mia interpretazione Pulcinella,  in quanto personaggio, è il simbolo della commedia, dello scherzo, della realtà costruita, virtuale se vogliamo, insomma di tutto ciò che si nasconde dietro a una maschera che può cambiare e modificarsi con scaltrezza in relazione alle circostanze e alla convenienza, cercando di far sembrare vero qualcosa che in realtà è soltanto finzione.
La Sagra della Primavera  rappresenta, invece, la realtà più primitiva e carnale, quella istintiva, che vive dentro di noi nel profondo del nostro animo e che condiziona tutte le nostre decisioni.
Da un lato abbiamo quindi la maschera, dietro cui spesso ci nascondiamo, dall’altro la totale messa a nudo del nostro vero Io: la verità.

«L’idea generale del mio balletto», dichiara ancora Marcello Algeri, «è la ricerca di quell’immensa forza primitiva, pura, a lungo addormentata sotto il anto dell’inverno, delle guerre, del terrorismo, che improvvisamente esplode e abbraccia il mondo abbandonando la falsa commedia tragicomica che stiamo vivendo per raggiungere un mondo reale, ricostruito, riorganizzato e pieno di forza. Questa forza è l’amore umano nel suo aspetto più  fisico e vero e simboleggia l’atto stesso con cui la Divinità crea il cosmo.
In particolare, nel primo atto la maschera esprime falsità ma dietro di essa Pulcinella è un personaggio pieno di amore e generosità; il secondo atto, pur terminando con un sacrificio che, in un certo senso, esprime violenza, rivela la forza e la potenza dell’uomo che, ben usate, porteranno ad  una nuova Primavera. “LA VERITA’ DIETRO LA MASCHERA  ovvero PULCINELLA/LA SAGRA DELLA PRIMAVERA”,  esprime il rifiuto di qualsiasi concetto che non sia universale e trattiene solo le forze essenziali dell’uomo, che sono le stesse in tutti i continenti, a  tutte le latitudini, in tutti i tempi».

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