Mara Galeazzi e i suoi “amici” incantano Milano

di Francesco Borelli
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Lo scorso week end Milano ha brillato di eccellenza e bellezza. Il Teatro Carcano, da venerdì a domenica, ha ospitato il ritorno di una straordinaria danzatrice: Mara Galeazzi. Nata alla scuola di ballo del Teatro alla Scala, ha danzato sui palcoscenici di tutto il mondo, e adesso, dopo aver raccolto allori e gloria, torna a Milano per dedicargli un gala in cui la parola d’ordine è bellezza. Ed emozione. Il tempo trascorre in un dolce fluire mentre i brani si susseguono in una gara di perfezione e meraviglia, ciascuno con la sua particolarità tra malinconie, gioie, risate e un tuffo nel repertorio che strappa applausi a scena aperta nei momenti di alto virtuosismo. Un gala vincente in cui la scelta di alternare il balletto di repertorio alla coreografia contemporanea ha donato una felice successione di momenti ed emozioni di differente carattere.

Apre la serata “From The Shade”, un duet nuovo di zecca che il coreografo australiano Tim Podestache ha creato appositamente per la Galeazzi. Una prima mondiale in cui la danzatrice, e l’attrice, regala momenti d’intensità straordinaria accompagnata sulla scena da Gary Avis, già Ballet Master e Principal Character Artist presso la Royal Ballet Company. Dopo “La Sylphide”, egregiamente interpretato da Alexandra Lo Sardo e Jon Axel Fransson, entrambi del Royal Danish Ballet, sulla coreografia di Bournoville, si torna alla danza moderna con “Duet” la coreografia dell’inglese Christopher Wheeldon interpretata da Anna Tsygankova e Jozef Varga del Dutch National Ballet di Amsterdam. La musica di Ravel è splendida e i danzatori interpretano ogni nota in maniera struggente, in un’apoteosi di linee e passaggi di estrema difficoltà tecnica. Un tripudio di energia e forza in “In The Middle Somewhat Elevated” con le coreografie di William Forsythe; Elena Vostrotina è danzatrice dalle linee eccezionali, forte e di grande precisione. Insieme al suo partner Raphael Coumes Marquet, entrambi del Dresden Semperoper Ballet hanno regalato un’esecuzione perfetta e di grandissimo impatto. La seconda parte si apre con un assolo, “Ossesion” con la coreografia di Wayne McGregor che vede protagonista Mara Galeazzi. Incantano l’eleganza e la morbidezza di una danzatrice che si è distinta nel tempo per ineccepibile tecnica, eclettismo di stile, e grande capacità artistica. In “Ossesion” la Galeazzi è bella, sinuosa e intensa. Qualità che riporta in ogni balletto interpretato durante questa magica serata. Da segnalare ancora “The Gray Area” di David Dawson, un estratto da “Cacti”, in cui il testo e la coerografia di Alexander Ekman hanno strappato più di un sorriso al pubblico in sala e il passo a due de “Il cigno nero” seguito da variazioni e coda in cui i danzatori Anna Tsygankova e Jozef Varga hanno dimostrato, strappando applausi a scena aperta, grandi abilità virtuosistiche e tecniche. La serata si è chiusa con “Lieder” di Alastair Marriot. Ed è ancora Mara Galeazzi insieme a Gary Avis a porre fine a un gala strepitoso in cui la qualità e la bellezza han fatto da padrone.

La grande danza andata in scena durante lo scorso week end al Teatro Carcano è il frutto della volontà e lo sforzo di Valentina Marini e ha visto, tra tanti talenti, la sua stella indiscussa in Mara Galeazzi. L’étoile del Royal Ballet insieme ai suoi “amici” ha letteralmente incantato il teatro, e il pubblico, rapito e felice, ha tributato la meritata standing ovation finale. Sperando, chissà, in altre e numerosissime repliche.

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