Laura Valente: da Ravello Festival a Coreografo Elettronico

di Massimiliano Craus
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In queste ultime settimane abbiamo preso un paio di caffè nella redazione del “Corriere del Mezzogiorno” con Laura Valente, direttore artistico del “Ravello Festival” per la danza, “Positano Premia la Danza” e del “Coreografo Elettronico”. Un tris d’assi coreutici da far venire la pelle d’oca a chiunque, evidentemente non alla musicologa e giornalista milanese alle prese con le programmazioni di danza dei tre eventi internazionali. Il sorriso smagliante è il vessillo in bella mostra del suo carattere in tutti i nostri incontri, eppure non hanno mai nascosto abbastanza la fatica dei tanti impegni su e giù per il mondo.

Appena ho appreso la notizia della nomina a direttrice della “Biennale Danza” di Venezia di Marie Chouinard – ci racconta Laura Valente – non ho esitato a prendere il primo volo, raggiungerla e portare a casa la prima presenza italiana della coreografa canadese per il “Positano Premia la Danza”. Questo è il mio personale modo di intendere il ruolo di direttore artistico, stando sempre sul pezzo anticipando tutti per il migliore risultato possibile. Sono una perfezionista per cui le ultime esperienze estive di Ravello e Positano mi hanno davvero stremata. Ora sono concentrata sul mio “Coreografo Elettronico” da riportare in auge come nei bei tempi che furono. Per questa ragione ci sto già lavorando con la consueta energia.

È un fiume in piena come al solito Laura Valente, un pozzo di idee senza fine che si lascia coccolare dal suo caffè caldo su una poltrona girevole con cui ama muoversi in libertà. Ma quanta libertà ha avuto in realtà la direttrice artistica di tutta questa danza vissuta in primissima persona sulla Costiera amalfitana?

La mia nomina di co-direttrice del “Ravello Festival” per la danza, la progettualità e la formazione mi ha concesso di lavorare davvero sui contenuti coreutici, lasciando il resto al collega Alessio Vlad con l’opportunità di dedicarmi solo ed esclusivamente alla danza. Il mio obiettivo era creare un contenitore di qualità ex novo, rilanciando la danza nel contesto di Ravello e del suo celebre festival con tutti i crismi delle kermesse internazionali di primissimo piano. Ho voluto far respirare l’aria del resto nel mondo fin sul bellissimo borgo della Costiera, invitando i nomi salienti del panorama mondiale della danza. E così sono sfilati Karole Armitage, Virgilio Sieni, Dimitris Papaioannou ed il giovani ballerini del Balletto cubano di Alicia Alonso in un andirivieni di personalità meraviglioso. Ho voluto offrire ai residenti e ad un nutrito numero di ballerini campani l’opportunità di danzare fianco a fianco con Virgilio Sieni, Dimitris Papaioannou, Laura Aguero e Sandra Ramy nell’ambito del progetto di formazione “Abballamm’!” che ho voluto fortemente per i giovani.”

Fino alla successiva esperienza del “Positano Premia la Danza”, che del resto l’aveva già vista da co-protagonista lo scorso anno. Un premio che l’ha riportata in Costiera a pochi giorni di distanza dall’impegno di Ravello, e che le aveva tolto non poche energie, ma la volontà di far riemergere Positano dalla storia e dal passato ha prevalso. Ed al premio sono salite sul palco personalità di gran richiamo, per il pubblico e per la critica che peraltro è stata rappresentata da Alfio Agostini, il decano e direttore dell’altrettanto storico “Balletto Oggi”. Una sinergia che evidentemente ha ridato brio al “Positano Premia la Danza” con la sfilata della già ricordata Marie Chouinard e poi soprattutto dell’amato Vladimir Vassiliev, di Eric Vu An, Aurélie Dupont, Victor Ullate, Richard Bonynge e Hélène Trailine.

È stato davvero emozionante rivedere tutti questi personaggi – ricorda un’ancora emozionata Laura Valente – del resto li conosco da tempo e mi ha fatto immensamente piacere poterli premiare e valorizzare oltremodo sulla Spiaggia Grande di Positano. E poi mi è piaciuto poter creare concretamente una rete capace di fare sistema tra i premi più prestigiosi al mondo quali il “Prix Benois di Mosca”, il “Prix Ballet2000” di Cannes, il “Premio Equilibrio” di Roma ed “International Ballet Festival” di Miami. In quest’ottica abbiamo deciso di salvaguardare la storia della danza italiana e di questa meravigliosa Positano a braccetto con i premi degli altri continenti per cullare il sogno di rivedere sul palco i fasti di un’epoca meravigliosa che pare sfuggirci di mano. Noi però siamo fieri di aver progettato un futuro radioso sin da questa edizione 2016 con l’auspicio di fare ovviamente sempre meglio. Non nascondo che già sto elaborando le prossime edizioni di Ravello e Positano affinché stavolta il tempo non ci bruci energie vitali.

Energie che ormai sono riversate tutte per la terza anima coreutica di Laura Valente, l’ultima creatura da rimettere in sesto giusto alla ventesima edizione dopo lunghi anni di oblio. Qui Laura Valente si vuole davvero godere questa chicca artistica e culturale tant’è che se l’è regalata per un compleanno importante. Del resto l’elegantissima milanese ha imparato ad amare Napoli, le sue sfaccettature e finanche le sue contraddizioni fino a farsene carico personalmente con la scelta di esporsi sempre in prima persona. Fino alla scommessa forse più grande in corso d’opera, soprattutto per il peculiare format dell’evento che ha accolto sempre un gran numero di coreografi noti e meno emergenti in cerca di visibilità e riconoscimenti internazionali. A questo proposito ci ha presentato il suo giovane staff di lavoro e le sue idee, con cellulare alla mano da spegnere agli incessanti squilli ed uno sguardo all’orologio per gli altri impegni della giornata. E poi ecco di nuovo a tuffarci nel “Coreografo Elettronico” e nella videodanza che in Italia è giunta negli anni Novanta come fenomeno più elitario e di nicchia. La svolta avvenne solo nel 1991, quando l’Associazione Culturale Napolidanza  ha avuto il coraggio di imbastire dal nulla la prima edizione del festival di videodanza il “Coreografo Elettronico” e da quei giorni la manifestazione è cresciuta fino ai centotrenta video in concorso provenienti da tutto il mondo giunti all’edizione del 2012. La storia parla chiaro, del resto basti tornare alla prima edizione del premio “Napolidanza” vinta da “Tuffo nell’acqua e tonfi del cuore”, un video di dieci minuti diretto da Cinzia Romiti che è anche autrice delle coreografie insieme a Laura Balis Giambracono.

La mia edizione del “Coreografo Elettronico” di quest’anno – ci spiega ancora Laura Valente – si è scelto un tema davvero speciale: il Caos. Il Festival ha come obiettivo principale quello di diffondere la cultura coreutica, il valore comunicativo della danza in un’ottica di scambi culturali tra i popoli. E’ per questo che Caos è inteso non solo come disordine ma, soprattutto, come energia da cui tutto proviene. La danza è un’arte espressiva con i propri valori estetici, e nel contempo esperienza di alto significato sociale e antropologico. E’ così che Caos diventa “danza corale” attraverso cui ognuno può mettersi in contatto con il movimento dell’universo e recuperare un senso di appartenenza. Per Il coreografo elettronico il caos è visione all’ombra del Vesuvio:  il vulcano, tra i più famosi del mondo, urla ed erutta libertà e sensualità della danza contemporanea. Quasi a rintracciare simbolicamente un legame tra arte espressiva e vita magmatica della cultura napoletana. Ma rappresenta, soprattutto, un centro propulsore di nuove energie in una città come Napoli, che vuole lasciarsi dietro le  banali scorciatoie di asfissianti stereotipi.

Il festival di Laura Valente punta sulle tendenze, i nuovi linguaggi e le sperimentazioni provenienti dal web per continuare ad offrire un osservatorio privilegiato sulla videodanza internazionale. La giuria sarà composta da Andrea Viliani (direttore del Museo Madre di Napoli), Elisa Guzzo  Vaccarino (La Nazione /Il Resto del Carlino), Lea Mattarella (La Repubblica), Mariella Pandolfi (Università di Montreal), Vito di Bernardi (Università degli Studi di Roma La Sapienza), Leonardo Sangiorgi (Studio Azzurro) ed Elina Pellegrini (CRESCO) nella comune responsabilità dei quattro premi messi a disposizione: il primo premio alla “miglior opera italiana”, il premio “migliore opera internazionale”, il “Premio speciale della critica” ed il “Premio migliore performer”. La proclamazione dei vincitori avverrà nel corso di una serata ufficiale al Museo Madre di Napoli a chiusura della rassegna che si svolgerà a Napoli tra il 9 e l’11 dicembre 2016. Per le informazioni di rito ed il bando di partecipazione si rimanda tuttavia al sito http://www.coreografoelettronico.it/ E in attesa di leggere della rinascita del “Coreografo Elettronico” e dell’ennesimo successo di Laura Valente non resta che affidarci alla buona lena dei numerosi partecipanti in vista della videodanza del futuro.

Crediti fotografici: Vito Fusco

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